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attualita, edizione cartacea, il tappiro
di Giansandro Rosasco | 01 Marzo 2008 | in categoria/e attualita edizione cartacea il tappiro
A Claudio Solari per PromoProvincia un Tappiro da 1,7 milioni di Euro!
Il primo Tappiro lo abbiamo dedicato alla vicenda di uno dei più grossi buchi di bilancio pubblico a carattere locale: la liquidazione di promoProvincia con tutti gli annessi e connessi. Sicuramente non si possono imputare colpe alla presente "gestione" che è stata in carica poco più di un anno; le peripezie di bilancio partono da lontano. Prima la società di gestione si chiamava Comitato Expò, poi Promotigullio e infine Promoprovincia. Incapacità manageriali palpabili e collegabili a diverse figure (ricordiamo che è tale struttura è stata finanziata diverse volte dalla Provincia) hanno portato l'ente ad avere un deficit di 1,7 milioni di euro. Una cifra inaudita che non può passare sotto silenzio. Abbiamo quindi consegnato il primo Tappiro d'ardesia all'ex Vice Presidente con delega a fiere e manifestazioni (e quindi per l’Expo’ Fontanabuona) Claudio Solari: un incarico durato poco più di un anno, attivato quando c’era già aria di disastro, tanto impegno profuso per migliorare nei limiti del possibile l’Expo’ e ora messo da parte, insieme al Presidente Malerba, per permettere la liquidazione della società.
>- Si sente attappirato per essere stato messo in una posizione che apparentemente dava oneri ma anche onori ed essere scalzato dalla sua posizione in meno di un anno? Lei era a conoscenza della situazione?
>Apparentemente, da fuori, può essere vista così ma non poteva andare altrimenti vista la verifica del bilancio e la conseguente liquidazione al fine di evitare il fallimento. La posizione che ho occupato è stata scomoda, ma le iniziative che sono riuscito a realizzare hanno avuto un ottimo successo. Quindi spero di poterle replicare in qualche modo. Certo, sono un po’ attappirato per la situazione e per le persone coinvolte, ma tra impegni in Comune, Comunità Montana, volontariato e famiglia, oltre alla mia professione e ai miei progetti futuri sicuramente non rimango con le mani in mano
>- Promoprovincia un buco da 1,7 milioni di Euro. Come è possibile che in una realtà di persone concrete come la Fontanabuona ci possano essere magagne di questo tipo?
>Beh, forse proprio perché i gestori precedenti non erano fontanini! Ora, battute a parte, il buco si è creato in diversi anni, noi lo abbiamo solo ereditato. Anzi a dire la verità appena siamo subentrati abbiamo ripulito il bilancio tagliando spese superflue e rivedendo l'assetto affinché rispecchiasse la realtà dei fatti: inutile tenere in attivo
>- Può farci un esempio?
>Per quanto riguarda i soldi che non arriveranno mai cito ad esempio quelli della Cooperativa Agricola San Colombano, anch'essa in liquidazione. Poi altri preventivi di entrata che in realtà erano solo fittizzi, mai concretizzati. Insomma abbiamo fatto in modo che le voci di bilancio corrispondessero alla realtà ed ecco spiegato il buco. Non parliamo poi della situazione delle strutture, abbiamo dovuto fare le fognature, i tombini, persino la cucina era fatiscente ed è stata ripulita a fondo, mentre il magazzino era invaso da merci di persone che non c’entravano nulla con la struttura. Ora è stato svuotato e dato in uso dietro compenso. Un modo per metterlo “a reddito”, in attesa dello sviluppo della situazione.
>- Lei è entrato da poco e sicuramente non le può essere mossa alcuna accusa. Ma allora di chi sono, secondo lei, le responsabilità di questo buco clamoroso?
>Non è difficile andare a vedere di chi è la responsabilità, basta analizzare i bilanci degli scorsi anni. La verità è scritta, cifra per cifra.
>- Non vuole proprio fare nomi?
>Ribadisco che è tutto sui bilanci
>- Beppe Grillo dice che le banche hanno fiducia nella gente e nei progetti; però ti chiedono i documenti anche per accettare i tuoi soldi e ti prestano una biro legata a una catenella! Che ruolo hanno le banche in tutto questo?
>Beh è vero, le banche ti danno i soldi ma con la catenella. Sicuramente i più danneggiati dal sistema sono i privati e i dipendenti; di banche che io sappia ne falliscono poche! Mi auguro che comprendano la situazione di questa realtà così radicata nel territorio e possano venire incontro alla situazione, ad esempio con una diminuzione degli interessi. Sarebbe un bene per tutti, anche per loro.
>- Quante sono le persone che lavorano in Promoprovincia e quali sono le loro funzioni? Le ritiene adeguate?
>Non posso valutare la situazione precedente anche perché dal nostro ingresso sono cambiati i servizi affidati a PromoProvincia. Posso dire che quasi da subito abbiamo messo tutto il personale, previo stage di formazione, a fare il lavoro più utile e remunerativo di rendicontazione tenendo solo una persona parttime ad occuparsi del settore amministrativo. Attualmente le persone in totale sono dieci di cui sei lavorano stabilmente presso gli uffici di Genova in Via Santa Chiara e si occupano della rendicontazione economica per la Provincia. Poi ce ne sono altre quattro (di cui due lavorano part-time) presso la sede di Calvari.. Una persona è stata assunta alla Fondazione Mediaterraneo (Sestri Levante), dove peraltro già lavorava.
>- Qualcuno ha scritto: "due dipendenti sono part-time. Per questi doversi recare tutte le mattina a Genova finirebbe per essere un grosso danno economico e come perdita di tempo". Qualcun altro ha detto " io faccio il pendolare a Milano tutti i giorni, mio figlio è part time a Genova e a mia moglie andrebbe benissimo un lavoro part time, anche a Genova, l'importante è lavorare". Ovviamente non vogliamo entrare nel problema sociale delle persone coinvolte ma in un contesto generale scaturisce una constatazione: se una azienda privata fallisce, si chiude. Se l'azienda pubblica fallisce perchè bisogna tenerla aperta e continuare a far uscire denaro a tutti i cittadini? Cosa ne pensa?
>Per la Provincia è sicuramente una situazione incresciosa e non facile. L'Assessore Perfigli sta però facendo un ottimo lavoro ed è attento ad ogni particolare in questa fase così delicata. Per quanto riguarda i dipendenti si sono trovati la situazione sulle spalle senza ovviamente nessuna colpa. Dover andare a Genova per quattro ore in zona scomoda non è molto allettante. Poi ci sono dei problemi familiari da tenere in considerazione, insomma bisogna verificare caso per caso. Qualcuno gioco-forza si è adattato ad andare a Genova ma non si possono fare generalizzazioni.
>- I molti creditori dell'ente Promoprovincia hanno ricevuto una lettera (a firma del Presidente Carlo Malerba) che tutti gli impegni presi con i fornitori nell'anno 2007 verranno onorati. Ribadisce l'impegno?
>Pur non essendo più Vicepresidente, ribadisco che la Provincia ha ufficialmente promesso nell'ultima assemblea dei soci e in Consiglio Provinciale che verranno pagati tutti senza nessuno sconto. Ad onor del vero il Consiglio Provinciale a maggioranza ha deliberato un contributo pari a 150 mila euro al fine di pagare tutti in tempi abbastanza veloci.
>- Qualcuno dice che la Promoprovincia chiuderà i battenti. Altri dicono che risorgerà come l'Araba Fenice e porterà questa volta servizi concreti alla vallata e non solo una manifestazione all'anno. Lei cosa ne pensa?
>Promoprovincia nei dovuti tempi tecnici chiuderà i battenti. Per le strutture dipende cosa deciderà la Provincia di Genova perchè detiene il 70% della quota sociale e non so dare notizie su futuro.
>- Come vede prospettarsi soprattutto l'Expò di questa estate? Si farà? Sulle nostre pagine l'anno scorso, pur elogiando molti aspetti innovativi, criticavamo aspramente la climatizzazione dei padiglioni. Per l'Expò 2008 qualcuno ha addirittura parlato di un'esposizione sul campo sportivo, passeremo quindi dalla padella alla brace?
>L'Expò si dovrebbe fare, bisogna vedere quale sarà l'ente che l'organizzerà. Per la climatizzazione visti i bilanci attuali credo sia impossibile; quanto al campo sportivo, in primo luogo non è della Provincia, poi è usato per le partite di pallone e infine non avrebbe molto senso! Insomma sono chiacchiere di paese.
>- Tralasciando per un momento Promoprovincia e la Provincia di Genova in particolare, è favorevole all'abolizione dell'ente Provincia in quanto tale?
>I costi devono essere tagliati e si può riuscire a farlo. A mio avviso però non sono quelli a carattere locale che influiscono sulle tasche degli italiani. Ci sono enti inutili che vanno assolutamente eliminati e nei grossi apparati amministrativi si dovrebbe avere più rigore per i dipendenti. In pratica è giusto avere dei dipendenti ma solo quelli necessari. Per quanto riguarda gli stipendi bisogna andare a tagliare in alto: ci sono dei Sindaci che mandano avanti un Comune per qualche centinaio di Euro, mentre lo stipendio di un semplice Consigliere Regionale è di undicimila euro. Un’assurdità
>- Le chiediamo infine di indicarci tre personalità (politica, isitituzioni, enti, etc.) che potrebbero sostenere la raccolta tappi promossa dalla Croce Rossa di Cicagna. A coloro che aderiranno all’invito consegneremo un nostro riconoscimento.
>Segnalerò la simpatica e utile iniziativa al Preside della Scuola Media e al Direttore Didattico delle scuole primarie-infanzia della Fontanabuona, e poi al Vice Preside Vicario dell'Istituto Superiore Agrario Marsano. Forse qualcuno di loro già aderisce all'iniziativa… al limite sarà un’occasione in più per sottolineare questo impegno comune. Portate i tappi di plastica alla Croce Rossa di Cicagna: si trasformeranno in attrezzature sanitarie!
>Questa intervista non vuole essere un processo al passato (che però qualcuno dovrà ben fare) ma l’auspicio che si possa ripartire da zero con un progetto che metta a frutto le potenzialità della struttura per tutto l'anno. In tal senso è auspicabile da parte della Provincia un intervento strutturale: spendere subito per farla rendere piuttosto che spendere dopo per risanare le perdite. Si tratta di iniziare una spirale positiva e questa è una delle premesse fondamentali.
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