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    il tappiro

    01 Novembre 2010 | in categoria/e il tappiro

    ‘Magie’ al Pronto Soccorso, ma qui ci sono solo le... sparizioni

    L’amara denuncia: le attrezzature sanitarie ‘spariscono’ nei meandri dell’Ospedale di Lavagna
    ‘Magie’ al Pronto Soccorso, ma qui ci sono solo le... sparizioni

    Questo mese il Tappiro d’ardesia va a Vincenzo Panzarella (in foto), commissario della CRI di Gattorna, perché ha avuto il coraggio di uscire allo scoperto e denunciare, in tutti i sensi, una situazione che si trascina ormai da troppo tempo: la scomparsa di attrezzature delle Pubbliche assistenze nel Pronto soccorso di Lavagna.  I segni di riconoscimento a quanto pare non bastano: troppe volte il materiale usato per le emergenze sparisce e spesso sono gli stessi militi a prenderlo –per errore o meno- ai colleghi. C’è chi critica la denuncia di Panzarella ‘contro ignoti’, affermando che ‘forse bastavano ulteriori tavoli di discussioni’; ma se l’ha fatto, come tiene a precisare “è per un atto dovuto: non è possibile, in un anno, comprare per la terza volta un cuscino per la barella spinale, che costa la bellezza 150 euro (più iva, e ti devi comprare il pacchetto completo, cuscino laterale destro, sinistro e incavo) solo perché qualche collega l’ha preso ‘per sbaglio’. Il problema è la mala gestione lavagnese, occorre un armadio chiuso e controllato dal personale infermieristico dove lasciare le attrezzature, e che per ritirarle serva una ricevuta controfirmata, come al San Martino”.  Il fatto che venga smarrita la roba, e qui parliamo di attrezzature sanitarie o presidi per l’emergenza come le tavole spinali, i collari, lo stecco per le bende e così via, è cosa grave: “E’ una ‘guerra tra poveri.’ Capisco Panzarella, forse non si doveva arrivare alla denuncia, ma se l’ha fatto è per svegliare i vertici su un problema che tocca, bene o male, tutti –commenta Giovanni Battista Cuneo, presidente della CRI di Cicagna, conosciuto come ‘Battistino’- Anche a noi è successo di smarrire qualcosa, purtroppo a Lavagna è caos totale. Faccio parte della Commissione Emergenza dell’Asl e ho parlato del problema, mi aveva detto che si sarebbero orientati come al S. Martino, ma finora niente. Ci vogliono controlli più seri, non che gli attrezzi vengano cacciati  in un armadio aperto, anche se ci sono gli elementi identificativi sopra.”.  Già, gli elementi identificativi. C’è chi ha grattato via le scritte identificative sulle attrezzature, mettendoci sopra lo stucco e inserendo un nuovo nome.  “Abbiamo dovuto attivare un contenzioso verso dei nostri colleghi per questo spiacevole episodio” conferma Giorgio Maccà, vicepresidente della Croce Bianca di Moneglia. “Ritrovare attrezzature e vedere chiaramente che sono state ritoccate e prese da altri, non è bella cosa. Non non dovrebbe scomparire la roba tra colleghi: ci sono scomparsi spinali, collari, cuscini”. La sparizione di materiali sembra essere più elevata per le pubbliche assistenze dell’entroterra, che facendo avanti e indietro dal Pronto soccorso meno dei colleghi della costa hanno minor possibilità di recuperarli. “Qualcosa si perde, ma anche si recupera. Noi andiamo spesso durante il giorno al Pronto Soccorso, è più facile poi riprendere il materiale. Serve comunque una maggior tutela.” commenta Franco Carniglia dalla CRI di Chiavari.  “Attenzione, non passiamo il messaggio che i militi siano dei ‘fregoni, quando siamo in servizio succede di tutto  -aggiunge Celestino Moruzzi, presidente della Croce verde di Chiavari- In un’operazione di soccorso, tra militi, dottori e forze dell’ordine succede che qualcosa vada smarrito. Meglio riunirsi in una sede opportuna e parlarne, una denuncia non giova a nessuno”. Anche Michele Ogno, presidente Croce Verde di Camogli e Maurizio Calì, presidente della Croce Verde di Recco votano per il ‘metodo San Martino’: “Possiamo testimoniare la buona prassi di avere armadio chiuso e fogli controfirmati per ambedue le parti: danno più garanzie che il materiale venga ritrovato, poi per carità qualche smarrimento può sempre capitare”.  Se poi vogliamo aggiungere che attravero la raccolta dei tappi di plastica (da cui prende il nome il nostro TaPPiro) la Croce Rossa di Cicagna regala strumentazioni sanitarie alle altre pubbliche assistenze e poi la stessa strumentazione viene rubata, beh, è un motivo di attappiramento anche per lo stesso Tappiro!
    Claudia Sanguineti
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