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lettere
07 Maggio 2013 | in categoria/e attualita edizione cartacea lettere
LE VOSTRE LETTERE - Decresita, avidità, bacilli e killer
Evviva la Decrescita
Cari amici, mi complimento con l’articolo di Michela sulla Decrescita felice. Vorrei aggiungere che, in un periodo non transitorio di forte disoccupazione, soprattutto giovanile, i piccoli contadini di tutto il mondo, che si ispirano all’Agroecologia, definiscono l’attuale agricoltura industriale: “Agricoltura petrolifera senza contadini”, cioè dipendente dall’uso di strumenti a base di petrolio (trattori, OGM, pesticidi, ecc), da pagare in anticipo indebitandosi, senza dare lavoro. Nella grave e irreversibile crisi della produzione industriale di merci voluttuarie, anche in Fontanabuona, ritengo che la vera e concreta prospettiva sia un ritorno dei giovani a lavori nel settore primario e nell’artigianato, una decrescita, più o meno felice, ma certamente concreta e non disperata.
Antonio Lupo, Comitato Amigos Sem Terra Italia - Acqua Pubblica Bene Comune Tigullio
Abbasso la Decrescita... evviva i bacilli
Ho letto il pezzo di Giansandro Rosasco “I bacilli della mutua” che contiene molti punti di umorismo simili a quelli del racconto “Sick” incluso nel mio libro Logica, Economia, Impresa. Ho anche letto l’articolo sulla Decrescita Felice che considero utopistico e non mi trova d’accordo in quanto, se applicati su vasta scala, i principi indicati porterebbero al collasso totale della società. Un commento per tutti: che ne sarebbe di tutti coloro che lavorano in imprese che fabbricano prodotti “inutili” o che si vorrebbe riparare anziché sostituire? I prodotti veramente utili sono quelli agricoli, che però occupano solo il 3% della popolazione. La società ormai è organizzata in modo che è impossibile tornare indietro senza catastrofi. Infine se è verissimo e indiscutibile che denaro e oggetti non danno la felicità, non vedo come ci possa riuscire la miseria!
Saluti a tutti e complimenti per Corfole
Sergio Cassandrelli - Milano
Abbasso i bacilli!
bravo! I tuoi articoli mi piacciono sempre. Comunque non denigrare troppo gli studi fontanini perchè a Rapallo ü l’è ü mescimu, anzi peggio: lo studio della mia dottoressa oltre alle sedie scolorite e consunte ci sono palle di polvere svolazzante che se uno è allergico esce peggio di quando è entrato.
Saluti, Anna Olivari da Rapallo
La rapallizzazione è figlia dell’avidità
Ho letto con interesse l’articolo sul numero scorso ma credo che sul punto delle seconde case manca una correlazione tra cause ed effetti e cioè la responsabilità dei cittadini e degli amministratori da loro votati che concessero licenze edilizie in assenza di un serio piano regolatore, spesso per consentire a parenti/amici/elettori un cambio di destinazione d’uso di fasce agricole in terreni edificabili dove l’impresario prometteva un paio di appartamenti e di box ai proprietari dei terreni i quali pensavano di diventare dei re Mida grazie alle costruzioni di seconde case, vendute a caro prezzo ai milanesi con benefici economici immediati per i cittadini di Rapallo. Molti avevano ereditato quei terreni da parenti emigrati e si trovarono senza fatica degli immobili che i loro figli e nipoti si godono ancora oggi. Conclusioni: Chi rovina il porto è il marinaio e chi ha rovinato Rapallo è stata l’avidità dei residenti e degli amministratori da loro eletti: non continuiamo con i “bravi” cittadini e i “cattivi” politici di allora e di oggi visto che dai giardini di vecchi gloriosi alberghi escono solo dei topi (...).
saluti, Mario Lauro da Bergamo
Videokiller
Il criminale è già delineato: giocava a videopoker, separato dalla moglie, calabrese emigrato, disoccupato. Tanti elementi di disturbo che ha una buona minoranza di italiani. E’ chiaro a tutti che non si spara, che i carabinieri sono i meno colpevoli e che chi si assume una simile colpa ne deve rispondere. Però, sembra che tutto serva a far dimenticare che questa è la classe politica che ruba e spreca piu di ogni altra tra i paesi occidentali. La Casta é preoccupata solo dell’interesse proprio o del Partito e non dei compiti per cui viene eletta. Non risulta che in nessun Paese del mondo si siano spartite banche e presidenti. E che gli ammanchi di detta banca, “vicina” alla politica vengano appianati dall’Erario. Che gli sprechi coprano quasi tutto il territorio e siano destinati a favorire gli amici. Un Paese dove tutto si paga altrimenti si aspetta anni. Dove si parla di nutella per coprire l’acquisto di costose macchine sanitarie. Come mai tutto questo? E poi, ecco la spiegazione: se qualcuno spara, è colpa dei videopoker. Della casta non è mai la colpa.
Ernesto - Zoagli
Tratto da CORFOLE! del 5/2013, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
I commenti dei lettori
Anna Olivari, RAPALLO:
Pronto Soccorso da Terzo Mondo
Gentile Corfolino,
la sera del 26 aprile tornando dal turno serale ho trovato mia madre per terra priva di conoscenza. Il 118 l’ha trasportata subito al S. Martino in codice rosso, dove ci hanno detto subito che si trattava di un quadro grave: ictus e semiparesi.
Mi sono ritrovata in un pronto soccorso da terzo mondo dove quella sera c’erano almeno 2 clochard che dormivano sulle sedie, scarsa pulizia cicche di sigarette e sensazione di insicurezza per i fuori di testa che vagavano in quel luogo. Capisco che l’ora era tarda e quando ci hanno chiamato nella stanza numero 5 erano quasi le 4 del mattino del 27 aprile, mia madre giaceva inerme lì in attesa di essere trasferita, c’era una dottoressa bionda brava che ci ha spiegato che la situazione era grave. Al suo lato della scrivania, a sinistra c’era una ragazza più giovane, con i capelli lunghi rosso – castano e occhi verdi molto belli, penso fosse un’infermiera, era molto concentrata sullo schermo di un computer con dei fogli davanti, credevo stesse facendo un lavoro molto importante riguardo alla paziente morente... ho dato una sbirciata ...era su Facebook ! E si faceva delle gran risate cercando di coinvolgere gli altri colleghi che ho constatato stavano facendo il loro dovere. In quel momento così doloroso non ho avuto la forza di chiederle il nome o protestare perchè pensavo solo a mia madre. Sulla parete ho visto un cartello che citava il codice deontologico del malato che richiede rispetto .... beh da parte di questa “cinica” signorina ho visto una totale indifferenza e mancanza di professionalità: vedere mia madre soffrire ed essere impotente e dover ancora sopportare l' indifferenza irriverente di chi dovrebbe invece darci senso di responsabilità e serietà! E tra l’altro è una dipendente statale pagata da una contribuente come me che lavora nel settore privato e anche precaria !
Mia madre comunque l’ho lasciata su una lettiga al 1° piano in un posto chiamato eufemisticamente “open space”.... in realtà era un corridoio. Ma qui sono stati tutti professionali, nonostante fossero ormai le 5 del mattino, compreso il barelliere.
Poi l’hanno spostata a Neurologia dove c’erano dei dottori giovani, qui ho preso nota del nome della Dottoressa Bommarito, una ragazza giovane, che non si dava arie e con grandi doti umane e professionali, sono stati tutti bravi e coscienziosi ma purtroppo mia madre è mancata dopo 3 giorni di agonia. Mia madre era nata a Tribogna nel 1924 si era trasferita a Rapallo da bambina, ma parlava sempre del suo paese di origine, purtroppo non ero più riuscita a portarcela per un motivo banale: soffriva il mal d'auto. Proprio a Neurologia abbiamo conosciuto il Dr. Schenone, un dottore simpatico e umano che quando ha visto il nome "Garbarino" ci ha detto "Ma allora siete di Tribogna ! Magari siete parenti dei miei cugini". Insomma anche in quel momento così triste c'è stata un pò di gioa, non mi è sembrato un incontro casuale ma come se il destino avesse chiuso il cerchio e ci avesse portato un pò di Valfontabuona lì alla fine.
Un caro saluto e vi leggo sempre con molto piacere assieme al Secolo XIX e Repubblica ci siete voi, bravi, a mia madre leggevo sempre gli articoli del Sig. Rosasco senior e ci ritrovava sempre quel mondo contadino che non c'è più
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di Giansandro Rosasco
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UNA RICHIESTA DAL PERU’Articolo molto interessante sul cognome Sanguineti, il cognome di mia madre....