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    il tappiro

    01 Marzo 2012 | in categoria/e il tappiro

    Altro che bagni pubblici, questa è una pubblica vergogna

    Altro che bagni pubblici, questa è una pubblica vergognaGiuseppe Alfieri

    “Una battaglia che dura da troppo tempo: siamo esausti”. A parlare a nome dei colleghi su una vicenda che si protrae da mesi è Giuseppe Alfieri, inserviente dei bagni pubblici di Chiavari. Nella città, da tempo, continua sotto gli occhi della gente e in pieno centro una situazione imbarazzante: all’interno dei bagni pubblici compare infatti di tutto, nonostante la buona volontà e l’impegno di chi lavora ogni giorno lì dentro. Sangue, siringhe e altre tracce lasciate periodicamente nei wc dai tossicodipendenti mettono in difficoltà i lavoratori a servizio di una ditta esterna al Comune: a loro va il nostro Tappiro del mese, perché non si riesce a trovare una soluzione al problema.
    Le risposte degli amministratori e di chi controlla sono sempre le stesse: “E’ una situazione che si verifica in tutto il mondo: la droga non si può cancellare, e i bagni pubblici sono tra le aree più sensibili a questo disagio”. Oppure: “Controlli ne facciamo, ma più di tanto non si può fare: i tossici andrebbero comunque da un’altra parte”.
    E quindi? Lasciamo tutto così com’è?
    “L’ultimo episodio, un vaso completamente rotto: ci sono saliti sopra, probabilmente per nascondere le siringhe o carta stagnola per la dose, e l’hanno sfondato – racconta Alfieri con alcuni colleghi – A chi tocca riparare i danni?A noi. Per non parlare del sangue o delle siringhe scoperte: non è solo una questione di pulizia, ma di pericolo per la salute”.
    E tra via Entella, vicino alla scuole, o piazza Torriglia, tanto per citare due strutture pubbliche, anche i bambini potrebbero incappare nelle “sorpresine” lasciate nei wc (e per la cronaca, è già successo): ad oggi, idee di raccolte firme tra i genitori o battaglie politiche non sono mai partite e gli inservienti si sentono lasciati soli, con i loro problemi.
    Un’idea che potrebbe risolvere il problema è quella di inserire delle luci blu fluorescenti che non consentono di individuare le vene, dissuadendo così i tossicodipendenti.

    Claudia Sanguineti


    Altre immagini collegate alla notizia:

    non c'è più wcnon c'è più wc
    macchie di sangue nel watermacchie di sangue nel water
    wc vandalizzatowc vandalizzato

     


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