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attualità
01 Agosto 2010 | in categoria/e attualita
Sicurezza nei cantieri edili: proposta di legge del Popolo della Libertà
Gino Garibaldi (Pdl) propone una modifica migliorativa della legge n. 5/2010 “Norme per la prevenzione delle cadute dall’alto nei cantieri edili” e dichiara: “consentirà una migliore applicazione della normativa per garantire così realmente la sicurezza degli operatori edili ed evitare le cadute dall’alto. La legge attuale si presta, infatti, alle interpretazione dei “furbi”, penalizza chi vuole garantire la prevenzione degli infortuni in edilizia richiedendo verifiche solo documentali e non prevedendo neppure sanzioni”.
Il testo di legge ha come finalità quella di prevedere interventi a favore di quei lavoratori che, svolgendo lavori in quota, sono esposti a rischi particolarmente elevati per la loro salute e sicurezza, in particolare a rischi di caduta dall’alto e ad altri gravi infortuni sul lavoro. La legge impone l’utilizzo di dispositivi di ancoraggio per tipologie di intervento quali: nuove costruzioni, ristrutturazioni ed ampliamenti in edilizia, nonché semplici manutenzioni in copertura o installazione di impianti tecnici, telematici, fotovoltaici. Ma anche le coperture piane o a falda inclinate poste ad altezza superiore ai due metri.
“La modifica proposta – spiega Gino Garibaldi – ha l’obiettivo di correggere quegli aspetti della legge regionale che hanno evidenziato limiti d’interpretazione e rendono veramente caotica e volontaristica la sua applicazione”.
L’esponente del Pdl infatti precisa che specialmente l’art. 3, che riguarda le procedure di applicazione pratica della legge, presenta degli aspetti di completa oscurità “ per questo la nostra proposta verte sulla correzione e miglioramento di questo punto dell’articolato che riporta incoerenze evidenti rendendo di fatto inapplicabile il testo di legge.”
Secondo Gino Garibaldi infatti “per prevenire al meglio i rischi di infortuni sul lavoro a seguito di cadute dall’alto nei cantieri, fondamentale è che, a corredo dell’istanza di rilascio del titolo edilizio, della Dia o della comunicazione di avvio lavori oltre alla documentazione richiesta per legge ( elaborato planimetrico contenente i punti di installazione dei dispositivi di ancoraggio, l’individuazione dell’accesso in copertura ecc) venga indicato il prodotto di ancoraggio da installare con relativa certificazione.” “Inoltre nel caso di interventi di esecuzione lavori sulle coperture successivi all’installazione dei dispositivi di ancoraggio, dovrà essere inserito nel piano di sicurezza e coordinamento l’utilizzazione dello stesso dispositivo o dal coordinatore di sicurezza del cantiere o se questo non è previsto dalla legge, dal datore di lavoro dell’operatore che lo indicherà nel documento di valutazione dei rischi.”
“Tutto ciò – conclude il consigliere regionale del Pdl – potrà realmente garantire il miglioramento della sicurezza, della salute sul luogo di lavoro eliminando le lacune dell’attuale confusa legge.”
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di Giansandro Rosasco
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