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    attualita, benessere

    30 Marzo 2023 | in categoria/e attualita benessere

    LA SECONDA PRIMAVERA - Menopausa: come sarebbe se cambiassimo punto di vista?

    LA SECONDA PRIMAVERA -  Menopausa: come sarebbe se cambiassimo punto di vista?

    di Michela De Rosa
    In altre culture non è un momento di crisi, anzi è una fase che porta alla donna vantaggi fisici, spirituali e anche sociali.

    Nell’antichità fare figli era l’unico modo per essere considerata utile, tuttavia l’interruzione della capacità riproduttiva non era un problema, semplicemente perché difficilmente si viveva abbastanza a lungo. Per cui questa condizione della donna è piuttosto recente. La parola “menopausa” (dai termini greci men “mese” e pausis “cessazione”, quindi “fine del mensile”) fu introdotta dal medico francese Charles Pierre Louis de Gardanne nel 1821, nel titolo del suo libro ‘Sulla menopausa o sull’età critica delle donne’. è così che si comincia a fare attenzione a questa fase della vita, trasformandola in malattia. E se c’è una malattia, allora servono rimedi farmacologici, cosa che avviene a partire dal Novecento.

    Può un approccio negativo avere effetti reali sul corpo?

    Alla “menopausa” è stato quindi dato un imprinting negativo, fatto di ogni sorta di problema, da quelli alle ossa all’aumento del peso, fino agli sbalzi umorali, ma soprattutto denso di concetti quali “perdita”, “carenza” e “fine di”. Il corpo e il cervello entrano così in un circolo vizioso nel quale il pensiero “di essere in menopausa” amplifica i cambiamenti. E viverli come problemi ovviamente ha forti ripercussioni su pensieri ed emozioni. E’ stato riscontrato che i sintomi aumentano anche in relazione all’importanza e al rispetto di cui gode la donna all’interno del nucleo familiare e della società: più la perdita della fertilità è penalizzante più è forte la percezione dei sintomi.

    Cosa accade quando invece la vediamo come una rinascita?

    Nella medicina tradizionale cinese questa fase della donna viene chiamata “Seconda primavera” ed è vista come un alleato contro l’invecchiamento e non la sua causa, in quanto l’interruzione del flusso mensile, associato alla forza Yin e quindi alla cura verso gli altri, lascia il posto alla forza Yang, ossia il prendersi cura di sé. Un viaggio verso la completezza, in cui mettere a frutto l’esperienza e le conoscenze acquisite. Viene quindi considerata la fase della saggezza, riservando alle donne un rispetto reverenziale. Anche in molti Paesi dell’Africa la donna che termina la fase di fertilità raggiunge un maggior prestigio sociale in quanto riconosciuta come persona che ha accumulato grande esperienza e saggezza. Lo stesso avviene a Taiwan e in Giappone dove l’ingresso della donna nell’ultimo gruppo anagrafico, all’età di 61 anni, viene celebrato con un festeggiamento e da quel momento in poi le sue opinioni e le sue richieste sono tenute in grande considerazione. In Giappone per questa fase viene usata la parola konenki, la cui traduzione migliore è transizione, inteso più come cambiamento di vita che fisiologico. Le donne giapponesi lo intendono quindi come un evento naturale che può sì comportare qualche disturbo, comunque di breve durata, e tendono a sottolineare gli aspetti positivi, quasi liberatori. Nella cultura indiana è rappresentata dalla Dea Kalì che balla sopra un cadavere, metafora del cambiamento e della trasformazione.

    Una donna oggi vive in media 35 anni in menopausa: quante cose si possono fare?

    Considerando che le donne occidentali in media entrano in menopausa a 50 anni e hanno un’aspettativa di vita intorno agli 85 anni, significa avere davanti un’aspettativa di circa 35 anni  in menopausa. Quante cose accadono in 35 anni? Quante esperienze, scoperte e relazioni? Quanti interessi avete seguito o abbandonato? La buona notizia è che questa età porta maggiore libertà, tempo, indipendenza personale ed economica. In comunicazione si dice che “le parole agiscono” e quello della menopausa è forse uno degli esempi più emblematici: possiamo appiccicare a questa fase le parole di malattia, problemi, acciacchi, malinconia, rimpianto, bruttezza, vecchiaia, oppure opportunità, pienezza, progettazione, scoperte, maturità e saggezza, scoprire nuovi ruoli e nuove identità.


     


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