games e techno

di Simone Parma | 09 Luglio 2017 | in categoria/e edizione cartacea games e techno tempo libero

Ex-Otago : la band ligure che ha conquistato l'Italia cantando Genova

Da sin. Simone Bertuccini, chitarra acustica, classica, elettrica e basso; Maurizio Carucci, voce e tastiera, Olmo Martellacci, tastiera, sintetizzatore, wurlitzer, basso, sassofono, flauto traverso; Francesco Bacci, chitarra elettrica, charango, basso, armonium; Rachid Bouchabla, batteria e percussioni

Il 22 Luglio saranno in concerto all’Arena del Mare di Genova.
Cinque amici, tra cui un casarzese, e un disco finanziato dai fan: nasce così il successo dell’album dedicato a Marassi e all’essere “genovese” che ha scalato le classifiche italiane.

Si chiedessimo a chiunque di raccontarci i propri posti preferiti di Genova molto probabilmente la maggior parte penserebbe subito al Porto Antico e ai vicoli. E anche la “scuola dei cantautori” ha raccontato le bellezze del mare e del centro storico. Gli Ex-Otago hanno invece scalato le classifiche italiane con brani dedicati a Marassi. E proprio il nome del quartiere dà il titolo all’album che li ha portati alla ribalta e che esiste grazie alla generosità dei loro fan che lo hanno finanziato con la formula del crowdfunding. Le canzoni sbarcano così nelle radio nazionali, i tour si riempiono di date e gli Ex-Otago, da gruppo di amici, si trasformano in fenomeno nazionale. E tra di loro c’è un levantino, il tastierista Olmo Martellacci, originario di Casarza, che sta girando l’Italia in tour i col gruppo.

Dall’album “Marassi“
sono stati estratti diversi singoli,
tra cui il ligurissimo “Cinghiali incazzati”

Cosa vi ha portato a dedicare l’album proprio al quartiere di Marassi?
Tre quinti della band è nata e cresciuta a Marassi (Mauri, Simone, Francesco) e tutto il disco è stato pensato e concepito qui, dove c’è anche la “Casa Otago”, il nostro quartier generale. Dopo tanti viaggi abbiamo messo una sedia sull’uscio di casa e abbiamo raccontato quello che vedevamo, i suoni e gli odori. Ne è uscito così un disco popolare, nato dalla gente e diretto dalla gente, quella più semplice, quella dei quartieri come il nostro. Nel tour abbiamo scoperto che ci sono tantissime “Marassi” in giro per l’italia, che sono un insieme composito ed eterogeneo di umanità. Il nostro disco si allontana dall’immagine di Genova che si ha nel mondo, fatta di vicoli e porto, e così la completa.

Cosa consiglieresti ad un giovane che vuole far conoscere la propria musica?
Bisogna metterci tutte le energie a disposizione e trovare un progetto che ti piace e ti soddisfi ed essere convinti di quello che stai facendo. Essere il primo catalizzatore del tuo divertimento. Poi bisogna avere la fortuna di trovare un gruppo di amici, anche perchè la vita da tour non è facile. Certo a volte ti capita di pensare: “Sono partito da Casarza e ora siamo al concerto del Primo Maggio”, ma oggi il luogo conta molto meno di prima: basta avere una connessione, una scheda audio e tanta voglia di fare.

C’è qualcosa di Genova che portate sempre con voi?
La focaccia per la merenda mattutina. E’ la base di ogni tappa del tour.

Il 22 Luglio suonerete all’Arena del Mare di Genova. Che significato ha per voi?
Sarà come suonare a casa, come mettere un punto dopo una lunga frase. Avrà un valore speciale e cureremo in prima persona ogni aspetto del concerto. Dovrà essere una festa per noi, per il pubblico e, perché no, anche per Genova stessa. Sarà una serata epica.