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aiuola, attualita, edizione cartacea
di Giansandro Rosasco | 09 Luglio 2014 | in categoria/e aiuola attualita edizione cartacea
L'AIUOLA (di Giansandro Rosasco) - La teoria dell'esclusione
Visto che sono passati oltre 20 anni e anche i reati più gravi cadono in prescrizione voglio confessarvi un piccolo peccato. Dovete sapere che finite le scuole medie, il destino (e a 13 anni ne siamo completamente in balìa) mi ha portato a frequentare l’Istituto Tecnico Commerciale di Chiavari “perchè come ragioniere un lavoro lo trovi di sicuro”. Passati i primi due anni con una piena promozione mi sono ritrovato in terza e quarta superiore con un “piccolo” problema: detestavo solennemente le materie più importanti del corso. Andavo molto bene in italiano, storia e le cosiddette materie umanistiche ma rimanevo perennemente rimandato in matematica e soprattutto ragioneria. Passati senza problemi gli esami di riparazione arrivo al quinto anno e lì mi aspettava lo shock: il libro dell’odiata materia era grande come la trilogia del Signore degli Anelli! Praticamente una montagna invalicabile. Da li l’estrema decisione: non aprirò quel libro nemmeno se arriva Sauron a minacciarmi! E così, se i miei compagni più testoni in questa materia prendevano 4, io ero l’unico a cui la prof. Trabattoni appioppava, con piena ragione, un sonoro 3. Un vero record, credo ancora ineguagliato. Poi un bel giorno arriva l’esame di maturità e cosa esce di scritto oltre l’italiano? Ragioneria. I miei incubi si erano materializzati proprio ad uno degli appuntamenti più importanti della vita! Non c’era scampo: già mi immaginavo la Commissione Galattica seduta su poltrone di pelle umana (quella degli studenti con la media del 4). Ero spacciato. Finito. Disastro. E invece… E invece la fortuna (oppure richiamiamolo destino, visto che mi aveva portato per 5 anni sulla strada sbagliata) ci mise una pezza inaspettata: l’esame scritto fu talmente difficile, ma talmente difficile, che non si poteva proporre nemmeno agli studenti universitari! Conservo ancora i giornali dell’epoca che ne parlarono. Il risultato fu che tutti, compresi i migliori, fecero un compito pessimo e quindi prendemmo voti simili! Il secchione e il somaro livellati da un destino beffardo. Al contempo, grazie all’attitudine che avevo per le materie umanistiche, guadagnai dei voti superiori rispetto a molti miei compagni e così alla fin della fiera presi un voto di maturità superiore a molti di loro! Per questo alcuni, ancora oggi, nutrono un pizzichino di giustificato risentimento nei miei confronti. Tornando alla mia scelta di escludere il libro di Ragioneria, in tempi recenti ho trovato lo scritto del Dalai Lama “I dieci ladri della tua energia” che sintetizza la mia teoria: un invito a scegliere di escludere tutto ciò che toglie energia positiva. Non so ancora dirvi se quella mia scelta in così giovane età sia da considerarsi un colpo di genio o meno, nell’indecisione vi sconsiglio di far leggere questo articolo ai vostri figli, specie se in età scolare, ma di farlo diventare quando è possibile, un riferimento per la vostra vita quando vi sentite insoddisfatti. Si vive mille volte meglio, provate e sappiatemi dire!
1 Lascia andare le persone che solo condividono lamentele, problemi, storie disastrose, paura e giudizio sugli altri. Se qualcuno cerca un cestino per buttare la sua immondizia, fa sì che non sia la tua mente.
2 Paga i tuoi debiti in tempo. Nel contempo fai pagare a chi ti deve o scegli di lasciarlo andare, se ormai non lo può fare.
3 Mantieni le tue promesse. Se non l’hai fatto, domandati perché fai fatica. Hai sempre il diritto di cambiare opinione, scusarti, compensare, rinegoziare e offrire un’alternativa ad una promessa non mantenuta; ma non farlo diventare un’abitudine. Il modo più semplice di evitare di non fare una cosa che prometti di fare e dire NO subito.
4 Elimina nel possibile e delega i compiti che preferisci non fare e dedica il tuo tempo a fare quelli che ti piacciono.
5 Permettiti di riposare quando ti serve e dati il permesso di agire se hai un’occasione buona.
6 Butta, raccogli e organizza, niente ti prende più energia di uno spazio disordinato e pieno di cose del passato che ormai non ti servono più.
7 Dà priorità alla tua salute, senza il macchinario del tuo corpo lavorando al massimo, non puoi fare molto. Fai delle pause.
8 Affronta le situazioni tossiche che stai tollerando, da riscattare un amico o un famigliare, fino a tollerare azioni negative di un compagno o un gruppo; prendi l’azione necessaria.
9 Accetta. Non per rassegnazione, ma niente ti fa perdere più energia di litigare con una situazione che non puoi cambiare.
10 Perdona, lascia andare una situazione che è causa di dolore, puoi sempre scegliere di lasciare il dolore del ricordo.
Tratto da CORFOLE! del 7/2014, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
I commenti dei lettori
Tullio:
Grazie per questo interessantissimo racconto e per il decalogo che lo segue. Personalmente (per fortuna) molti di questi consigli o stili di vita li ho messi in pratica, mentre per qualcun altro anche se condivido, mi riesce più difficile. la cosa che trovo più interessante e che conferma la regola è che io avevo problemi opposti, molto bene nelle materie scientifiche, disastro totale in quelle letterarie. Conclusione, invertendo i fattori il risultato non cambia la vita alla fine si limita al presente, ed è solo di quello che si può godere. Ancora grazie, Giansandro.
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