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di Giansandro Rosasco | 07 Febbraio 2014 | in categoria/e aiuola attualita benessere edizione cartacea salute

L'AIUOLA (di Giansandro Rosasco) - FERIE!

Finalmente arriva almeno una volta l’anno il periodo delle agognate vacanze: l’influenza. Ma non quella della febbriciola che se anche sembri uno zombi puoi andare a lavorare... no, no stavolta è quella che ti fa rimanere a casa morto! E allora provi le pozioni per resuscitare: come primo ingrediente una bella Aspirina, così tanto per iniziare scommettiamo sulle pronte capacità del nostro sistema immunitario che invece ci rifila una sonora pernacchia. Demoralizzati e febbricitanti non ci pieghiamo a questo insulto e facciamo scendere in campo contemporaneamente: Vicks Sinex in attacco sul naso, Oki in difesa per la testa e Seki sulla fascia per la tosse... ed è goooooaaal!! Anzi no fuorigioco, nel senso che rimani fuori gioco ed è allora che decidi di far intervenire pure il mitico suppostone di Tachiprina appena prima della batteria di antibiotici schierati all’uopo. Tra le preghiere invochiamo gli alleati naturali della battaglia, nell’ordine: borsone rosso dell’acqua calda della nonna, termometro di vetro a mercurio liquido, calzettoni di lana pesanti e pigna di fazzoletti. Prima quelli belli grandi, poi quelli medi, poi quelli microscopici che usavi da bambino e infine qualsiasi cosa che sia di cotone, anche le mutande vanno benone perchè quelli di carta arginano al massimo le caccole della notte precedente. Il cuscino del letto è la sintesi della tua vita da malato: in piedi, sdraiato, seduto, sudato, caldo, freddo, stropicciato, allungato, sgangherato, in ordine del tutto casuale. Se malauguratamente anche tua moglie si ammala la famiglia entra in un vortice di autodistruzione: i piatti si accumulano, il frigo fa le ragnatale e persino la polvere cosmica comincia a vedersi un po’ dappertutto. Il nostro veloce mondo d’improvviso rallenta, tentenna, si ferma! Persino l’ansia da notifica di Facebook si attenua e visto che leggere diventa un’impresa da eroi, la distrazione ha un unico nome: tv. Giusto la forza per cambiare canale ti rimane ma nonostante la marea di canali digitali al pomeriggio devi sorbirti programmi come Peppa Pig, soap opere per casalinghe disperate o la replica di una replica di un programma che sicuramente avrai già visto. Tra un canale e l’altro poi arriva il dannato momento in cui ti giri e vedi l’apparizione! No non è la Madonna! No, non stai andando all’altro mondo! E’ che gli occhi si posano proprio su “quel lavoretto da fare in casa” che tua moglie ti ha implorato in duemila lingue, trecento dialetti e che tu rimandi da troppo tempo. Ma ora sei prigioniero in casa, non hai scuse, non puoi scappare e lui ti guarda, ti perseguita nonostante le tue condizioni. Cerchi di non guardarlo ma rimane sempre lì. Finché arriva il salvifico pensiero: “Devo farlo proprio ora che sto male? Torniamo a letto va’ che queste ferie capitano solo una volta l’anno!”

Tratto da CORFOLE! del 2/2014, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata

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