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diritto, edizione cartacea, esperti
01 Novembre 2008 | in categoria/e diritto edizione cartacea esperti
DIRITTO UTILE - Il recupero crediti: le mosse giuste
A cura dell'avv. Gabriele Trossarello - Contatti 0185.938009 redazione@corfole.com
Capita più di una volta che si rivolga al mio Studio un imprenditore o un professionista per il recupero del credito vantato nei confronti di un terzo, per la vendita di un bene o per la prestazione di un servizio. Quali concrete possibilità ci sono di recuperare il credito e quali sono le vie da seguire?
Innanzitutto rivolgo sempre una domanda aprioristica al Cliente: se facciamo causa e la vinciamo, il debitore ha qualcosa da “farsi pignorare”? Questo non è un problema di diritto, ma un problema di fatto che però prevale su quello di diritto. Possiamo fare tutte le cause che vogliamo ma, se quando è ora di andare a recuperare il credito, il debitore non ha nulla alla luce del sole sono guai e la sentenza va a finire in un quadretto dietro la scrivania. Vediamo ora quali sono le possibili strade per recuperare un credito; innanzitutto c’è quella che definisco “un’autostrada del diritto” e cioè la richiesta di emissione di decreto ingiuntivo. Se del credito che si fa valere si ha una prova scritta o si è gia emessa, ad esempio, una fattura non pagata (il caso più frequente), si può ricorrere a questo procedimento. In pratica si chiede al Tribunale di emettere una ingiunzione di pagamento nei confronti del debitore in base a quanto asserito dal creditore (nel caso della fattura, occorrerà una copia di questa e l’estratto autentico notarile dei libri contabili ove è stata annotata). Il Giudice emette il decreto, comprensivo del capitale, degli interessi e delle spese legali, si notifica al debitore e questi ha 40 giorni di tempo per fare opposizione o meno. Se non fa opposizione il decreto ingiuntivo passa in giudicato e si può passare al pignoramento. Se invece fa opposizione, si apre una causa ordinaria per verificare se il diritto vantato dal creditore esisteva o meno. Molte volte il debitore non presenta opposizione e allora, in quaranta giorni, si ottiene un titolo che equivale a quello di una sentenza ordinaria per cui normalmente occorrono mesi se non anni (anche se il “nostro” Tribunale di Chiavari è tra i più efficienti). L’alternativa al decreto ingiuntivo è, come visto, quella dell’instaurazione di una causa ordinaria, con i suoi tempi e costi.
Passiamo ora alla fase 2: l’esecuzione del provvedimento emesso dal Giudice. Se il creditore non adempie spontaneamente dovremo pignorargli dei beni. Il pignoramento più veloce (ma anche quello meno efficace) è quello mobiliare: l’Ufficiale Giudiziario si presenta alla porta e pignora televisione, divano ecc. Molto più proficuo è il pignoramento immobiliare, quello della casa per intenderci. Nella maggior parte dei casi si ottiene piena soddisfazione del proprio credito. Rimane anche un’altra alternativa: il pignoramento presso terzi, anch’esso discretamente efficace. Se il debitore ha dei depositi in banca o in posta o dei crediti verso terzi (pensione, buste paga), si possono pignorare tali somme (nel caso di lavoro dipendente o pensioni però solo una parte di essi).
Questo, in breve, il vademecum del buon creditore, ma non dimentichiamoci un altro elemento altrettanto importante: chiamiamola …ehm… fortuna!
I commenti dei lettori
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