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edizione cartacea, storia locale
13 Maggio 2024 | in categoria/e edizione cartacea storia locale
Com'era moderna Genova 110 anni fa! In poco tempo in città comparvero uno stadio, una funivia e un treno monorotaia... che fine hanno fatto?
Il 23 maggio 1914 veniva inaugurata l’Esposizione Internazionale di Marina e Igiene marinara e Mostra coloniale italiana
di Michela De Rosa
Il 23 maggio 1914 alla presenza del re Vittorio Emanuele III e della regina Elena del Montenegro, accolti dalle autorità e da centomila persone, veniva inaugurata l’Esposizione Internazionale di Marina e Igiene marinara - Mostra coloniale italiana. Fino a novembre, enormi cupole assiro-babilonesi erette in un’irriconoscibile Piazza della Vittoria, uno stadio davanti alla Stazione Brignole, una suggestiva monorotaia sospesa sull’acqua e macchinari avveneristici, portarono Genova agli onori della cronaca mondiale. Se oggi possiamo considerare gli aspetti coloniali come retrogradi, dall’altra parte non si può che restare stupiti di fronte allo stile, alle capacità e alla modernità dell’epoca.
L’inconfondibile stile Coppedé
La realizzazione fu curata dal grande architetto Gino Coppedè che ideò una vera e propria cittadella, costruendo le sue eclettiche strutture in una straordinaria mescolanza di stili. L’elemento più significativo era l’ingresso all’area espositiva, con un grande teatro in stile assiro-babilonese, caratterizzato da grandi cupole (3).
Tra colonialismo e guerre
Per affrontare questa parte occorre tornare al periodo storico in cui le potenze europee erano coinvolte nell’espansione territoriale. La mostra coloniale (4) aveva lo scopo di celebrare le conquiste dell’Italia e le opportunità commerciali in Libia, Eritrea e Somalia esponendo le caratteristiche culturali e sociali e sottolineando, secondo la mentalità del tempo, “l'opera di civilizzazione”. A differenza di altre mostre, qui gli indigeni furono sostituiti da manichini.
Il padiglione ospitava anche la ricostruzione di una cittadella medievale, in omaggio alla storia delle repubbliche marinare e una copia della torre di Galata, tuttora esistente a Istanbul, costruita dai genovesi nel XIV secolo. Ma già soffiavano venti di guerra, pertanto molte erano anche le “mirabili invenzioni” sul fronte militare. La “Casa Gio. Ansaldo & C.” espose una corazzata (5) insieme a un arsenale del ‘500 da cui emergeva un enorme modello di nave Romana (6).
Come “attrazioni” una funivia e un treno avveneristico
L’esposizione era collegata sia al mare che alle colline con trasporti avveneristici appositamente costruiti. La Telfer o Telfere (7) fu la prima linea ferroviaria su monorotaia sospesa d’Italia. Costruita in cento giorni nel punto dove oggi c’è la Questura per collegare l’Esposizione al Molo Giano del porto (in prossimità della nuova Capitaneria)(8), fu un progetto innovativo per l'epoca: percorreva in sei minuti un tragitto di 2,2 km che si snodava su piloni in cemento armato posti in parte sulla riva del mare e in parte infissi in acqua (9). Il costo del biglietto era di lire 1,00 (oggi euro 3,70 +/-) sola andata e lire 1,50 andata e ritorno (oggi euro 5,50 +/-). Alla stazione di arrivo era presente anche un ristorante. Restò in servizio fino al 1918, quando fu smantellata.
La funicolare (10), partiva dallo stesso punto del Telfer e risaliva la zona ora occupata dalla scalinata delle Caravelle, collegando così l’area espositiva in piazza di Francia (ora Piazza della Vittoria) (11) con la sommità del bastione del Prato, l’area antistante l’ospedale Galliera, punto panoramico che consentiva la vista dall’alto dell’intera area espositiva. Come tutto il resto, anche questa fu smantellata dopo l’esposizione.
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