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09 Aprile 2024 | in categoria/e edizione cartacea

Servitù di passaggio: se il servente pretende che a passare sia solo il proprietario del diritto di servitù

Renato (nome di fantasia per motivi di privacy) ci chiede un parere sulla seguente questione. Il nostro lettore spiega di essere titolare del diritto di servitù di passaggio su una strada che collega la sua proprietà con la pubblica via e che tale strada attraversa la proprietà di Giorgio (nome di fantasia per motivi di privacy). Quest’ultimo ha recentemente contestato a Renato il diritto di far passare i suoi ospiti sulla strada che attraversa il suo terreno (fondo servente); afferma infatti che il diritto di servitù consentirebbe solo a Renato di transitare sulla via e non anche a terze persone.

Mi sento di poter dire che le affermazioni di Giorgio sono prive di fondamento giuridico.
La servitù di passaggio, infatti, ha la finalità di servire un fondo e non una persona: sulla scorta di tale principio la Suprema Corte afferma, secondo un consolidato orientamento seguito da ultimo con una pronuncia dell’anno 2019 (la n. 4821), quanto segue: “Questa Corte, con orientamento consolidato al quale il collegio intende dare continuità, ha affermato che nel diritto di passo devono ritenersi comprese tutte le concrete e varie modalità del passaggio, inteso quale “utilitas” che il proprietario del fondo dominante riceve non solo in via diretta, cioè mediante l’esercizio del diritto personale o dei familiari e di tutti coloro che detengano il fondo dominante in suo nome, ma anche in via indiretta, attraverso le visite di terzi, riferibili alle normali esigenze della vita di relazione (Cass. 1.6.1990 n. 5163)”.  Consiglierei, pertanto, al nostro lettore di stare tranquillo.

Servitù di passaggio acquisita per usucapione

Un altro lettore, che chiameremo Ernesto per motivi di privacy, ci chiede se una servitù di passaggio possa acquisirsi per usucapione. Ritengo di poter rispondere affermativamente alla predetta domanda.
Infatti,  a costituzione della servitù di passaggio può avvenire attraverso l’usucapione quando la servitù è apparente (is veda l’art. 1061 c.c.).
Ciò accade quando sul fondo servente sono presenti opere, naturali o artificiali, di durata permanente, destinate all’esercizio della servitù.
Tali elementi devono essere chiari e inconfutabili e devono rivelare in modo inequivocabile l’esistenza del peso sul fondo, mostrando caratteristiche stabili e non precarie dell’attività svolta.
Affinché si concretizzi l’usucapione, questi segni tangibili e inequivocabili devono perdurare per il periodo stabilito dalla legge (almeno 20 anni).

A cura dell'Avv. Gabriele Trossarello
Studio: Chiavari, Gattorna
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