BUONMESE

19 Ottobre 2023 | in categoria/e BUONMESE

BUONMESE di Giansandro Rosasco - La lucidatrice

Arrivato a 48 anni ho deciso di regalare un importante ingombro dalla mia esistenza: la lucidatrice. Può sembrare un oggetto banale, eppure è alla base di ricordi e anche dei miei cambiamenti di vita. Ricordo mia mamma che tirava a lucido la casa come uno specchio quando il prete veniva a benedire. Anche se era un modesto appartamento di paese, tutto doveva essere perfetto e si iniziava a riordinare e pulire almeno quindici giorni prima. Immancabilmente, anche nei giorni festivi quella maledetta Hoover rosa svegliava “allegramente” casa nostra e tutto il vicinato.

Complici dell’infernale strumento erano la cera liquida e le maledette pattine, l’unico lasciapassare per entrare e transitare in casa, il green pat degli anni ‘80. Erano verdi, di flanella e potevano farti accedere ai mondiali di pattinaggio. Fortunatamente si usavano poco, giusto fino all’arrivo del Don e della schiera di chierichetti affamati di caramelle e dolciumi vari. Poi il nulla. Dopo la benedizione annuale, casa mia ridiventava un bunker inespugnabile: nessuno entrava se non per occasioni eccezionali come battesimi, comunioni, cresime e matrimoni. Sempre accompagnati dagli immancabili regali dell’epoca con i quali si contraccambiava rifilando raccattapolvere in ceramica delle più svariate forme, con l’unica consolazione dei confetti che, pur se pochi, di solito 5, almeno si mangiavano. Bisognava però non essere 6 in casa, perché allora poteva diventare motivo di faide famigliari. Poi c’erano le “riunioni politiche” di mio padre che trasformavano casa nel quartier generale della resistenza contro l’oppressore di turno.

Come qualcuno sa, da genovese introverso mi sono poi sposato una estroversa milanese mezzo sangue napoletano per la quale è normale invitare chiunque per qualsiasi motivo: pranzi, cene, aperitivi, merende con giochi in scatola, sfide a burraco, caffè del mattino, tisana della sera e perfino a dormire!!!! Robe da alieni per un ligure! Fatto sta che nel tempo - con moooolta calma - mi sono abituato a questa nuova strana realtà e casa nostra è diventata un porto di mare con gente che va e che viene, senza neppure bisogno di lucidare il pavimento. E sapete una cosa? E’ davvero più bello vivere così, aveva ragione mia moglie (ma non diteglielo!). Oggi quell’orpello è un’immagine della mia vita precedente e il suo ricordo un omaggio alla nuova. Ciao lucidatrice della Hoover con il pedalino, non mi mancherai affatto!