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12 Dicembre 2022
Dicembre 1982: quando in "Caruggio" sparirono le auto. Dicembre 2022: nuova area pedonale
di Antonino Di Bella
Dopo gli anni bui del terrorismo, esplode la voglia di svago e di bellezza: in questo clima di rinnovamento, nel dicembre '82 si introduce l'isola pedonale, tra le proteste dei commercianti e la rabbia degli automobilisti. Oggi nessuno rimpiange traffico e smog
Eccomi in Piazza Matteotti, detta anche a Ciassa de carrosse, e sto ammirando l’albero di Natale che campeggia davanti alla statua di Giuseppe Garibaldi. Da sempre rappresenta lo spirito natalizio chiavarese ed è ammirata dalle tante persone e turisti che transitano per la piazza, alcune scattano foto ricordo mentre altre velocemente percorrono l’asse viario che dal Caruggio Dritto continua per Via Vittorio Veneto. Le uniche auto che vedo sono quelle che, arrivando da Via Entella, cercano di farsi spazio tra i pedoni per raggiungere Corso Garibaldi. Qualche lettore si chiederà se sto facendo una lezione di topografia della mia città, ma non è così! Infatti, agli inizi degli anni Ottanta, qui le cose stavano in un altro modo, riscopriamolo.
Si iniziò con l’esperimento di poche ore al giorno
Tutto nasce quando, nel fare alcune ricerche nella biblioteca della benemerita Società Economica, ho sfogliato le pagine della redazione chiavarese del Secolo XIX. In un’edizione del Dicembre 1982, con mia sorpresa, trovo un articolo che mi riporta a quarant’anni fa, quando si concluse una storica battaglia cittadina (fortunatamente incruenta) tra l’amministrazione comunale e una buona parte dei commercianti. Il contendere era l’introduzione in modo sperimentale in Via Martiri della liberazione, il Caruggio Dritto, di un’isola pedonale. Era la metà del mese, il periodo degli acquisti natalizi, quando finalmente si decise e a molti la cosa sembrò quasi un blitz. Ma la storica decisione era stata presa. Il sindaco di allora, Mazarino De Petro, assieme all’assessore alla viabilità Antonio Gozzi, ancora dedicato alla politica, diedero nel primo pomeriggio la notizia ai rappresentanti della via e della locale Associazione dei commercianti. L’orario dell’isola pedonale sperimentale - che divenne definitiva anni dopo - era ridotto al minimo, dalle 16 all’ora di cena, ma la novità aveva avuto successo, con tante persone negli spazi liberati dai motori.
La voglia di svago dopo gli anni di piombo
C’era bisogno di novità, tanto che quel decennio fu definito “del riflusso” dopo gli “anni di piombo” che videro purtroppo l’esplodere della violenza politica nelle grandi città. Le cittadine del Tigullio ne furono quasi esenti, ma c’era pur sempre voglia di tranquillità. Chiavari contava bei negozi e nessuna catena in franchising, l’unica era la Standa in Piazza Roma. Proprio da questa piazza si raggiungeva il centro storico con le tantissime vetrine, ammirate anche dalla gente di fuori. Anche questo ha reso Chiavari la città primaria dell’allora “Comprensorio del Tigullio”, candidato a diventare provincia; progetto che, come sappiamo, naufragò. A Natale, col contributo dei commercianti, i marciapiedi si rivestirono di lunghi tappeti rossi e le vetrine sfoggiavano il meglio che gli occhi potessero immaginare. Il tutto, mentre in Caruggio la gente poteva passeggiare ammirando le illuminazioni multicolori avvolta dalla musica natalizia.
Leggerezza, cinepanettoni e fiducia nel futuro
Tradizione imperdibile, la visita ai caratteristici presepi allestiti nelle chiese e poi la Messa di mezzanotte con lo scambio di auguri. Nella piazza Matteotti di allora, il Caffè Defilla cambiava gestione e la famiglia Pietronave prendeva il timone di questa eccellenza che rientra tra i Locali Storici d’Italia. La sera, se non si aveva voglia di andare a ballare nei locali del Tigullio, desiderio da riservare semmai per il veglione di di San Silvestro, ci si indirizzava al cinema. All’epoca Chiavari ne offriva ancora ben cinque tra cui il Mignon, vero gioiello nel Caruggio e il famoso Teatro Cinema Cantero, chiuso dal dicembre 2017. Arrivarono i “cinepanettoni” e film per bambini come Il canto di Natale di Topolino, i Goonies o La storia di Babbo Natale mentre per chi era adulto nacquero veri cult movie come la mitica Una poltrona per due e Ritorno al futuro. E a proposito di futuro, ciò che risaltava in quel periodo era il cambio di atmosfera che si “respirava” sia a Chiavari che nel Tigullio. C’era davvero la voglia di voltare pagina, di sperimentare una nuova interpretazione della vita, magari in modo più leggero ma sicuramente più fiducioso, c’era la speranza di cambiare. E in quegli anni anche a Chiavari ci furono piccoli cambiamenti, come appunto l’introduzione dell’isola pedonale, divenuta definitiva decenni dopo, che contribuirono al rinnovamento non solo del centro ma anche delle zone periferiche. Tanto per fare un esempio, la rinascita del carnevale Chiavarese… ma questa è un’altra storia.
Il Natale 2022 porta una nuova pedonalizzazione
Esattamente 40 anni dopo, questo Natale porta la pedonalizzazione di piazza Matteotti. Anche in questo caso, si inizia con una fase temporanea e limitata al periodo delle feste. Nello specifico, da mercoledì 7 dicembre a venerdì 6 gennaio, dalle 10 dei giorni prefestivi alle 21 di quelli festivi. Una misura volta alla valorizzazione del centro cittadino, per salvaguardare e incentivare il godimento delle strade sia per assistere agli spettacoli itineranti, sia per lo shopping natalizio. Un modo per sensibilizzare anche la cittadinanza in tema di mobilità sostenibile e vivibilità degli spazi urbani. Per agevolare la sosta sono disponibili i posteggi in passeggiata mare, quelli di prossima apertura nel parcheggio pubblico di corso Assarotti e quelli di Piazzale Don Nando in prossimità dell’ospedale. Per quanto riguarda la viabilità, è consentito il transito nella parte a monte di piazza Matteotti con direzione levante ponente.
Come nel 1982, non mancano le polemiche dei fan dell’auto mentre dall’altra parte c’è chi spera che, nel 2023, anche alla luce dell’annunciato progetto di riqualificazione di Piazza e Corso Garibaldi, il centro non sia più ostaggio del traffico. Ora godiamoci il Natale del 2022, che ci ritrova con la stessa voglia di cambiamento e di leggerezza di allora, ma forse un po’ più consapevoli che certi cambiamenti tanto male non erano.
I commenti dei lettori
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