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di Giansandro Rosasco | 07 Maggio 2019 | in categoria/e attualita edizione cartacea

BUONMESE - Piccolo, spazio, pubblicità (dedicato a Gerardo)

Non era il suo nome ma tutti lo pensavano, non era il Sindaco ma in molti lo credevano. Parlo di “Gerardo Mobili”, al secolo Fausto Mannozzi, scomparso lo scorso 4 aprile a 78 anni. Una vera istituzione di Sarzana e la cui notorietà è andata ben oltre i confini. Il motivo? La sua faccia (tosta). Perché, oltre al genio, ce ne voleva un bel po’ per mettere il proprio faccione e la scritta Gerardo, il nome del padre, letteralmente OVUNQUE, inventando un modo innovativo di fare pubblicità: ossessiva, con la stessa fotografia, da sempre. Quella faccia ti indicava la strada da seguire per arrivare al suo centro commerciale, ti dava il “benvenuto” appena entrati in città e l’”arrivederci” uscendo.





Si racconta che una delegazione straniera si meravigliò molto quando si trovò davanti il Sindaco: viste le gigantografie prima di arrivare in municipio credeva che il primo cittadino fosse ‘Gerardo’. E in quanti, “foresti”, lo abbiamo creduto! E una volta giunti là il suo faccione indicava il parcheggio, l’entrata, il parco giochi gentilmente offerto ai piccoli consumatori e, nel caso qualcuno si fosse distratto, il suo volto era su OGNI SINGOLA etichetta di OGNI SINGOLO prodotto in vendita.





Diciamo che la sobrietà non era nei suoi pregi, ma il commercio sì. Fausto “Gerardo” Mannozzi è stato uno dei primi imprenditori a “metterci la faccia” per la qualità dei suoi prodotti, diventando un’icona di commercio ma anche di simpatia. Diventando un mito.








Pur vendendo prodotti normalissimi la sua pubblicità era costante ed aveva ben capito la summa massima “ciò che non si comunica, non esiste”. Vabbè caro Gerardo, tu l’esempio lo hai dato e prima che finisca lo spazio volevo dirti che anche io dalla Fontanabuona sono venuto a Sarzana a visitare il tuo negozio e ho comprato, tra le altre cose, il pentolino del latte. Praticamente ogni giorno mi capiti tra le mani da almeno un decennio. Quasi 100 chilometri, e ce ne saranno stati di venditori nel tragitto. Potenza della pubblicità, beato l’imprenditore che lo capisce!