EDIZIONE
CARTACEA |
Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!
Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...
Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!
Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...
- VENDO vendo bidoni in acciaio i...
- VENDO buongiorno ho da vendere ...
- REGALO regolo 2 materassi singol...
- IMMOBILIARE a monleone di cicagna, af...
- VENDO vendo cancelletto di sicu...
- VARIE cerco galline collo nudo,...
- IDRAULICA MINOLI
via caselunghe 9 Carasco - PERGITTONE R. & C. SRL
via donega 1c Neirone - ONORI CAMPER E CARAVAN
via pian dei ratti 63/a/3 Orero
Metti in tavola le nocciole di Chiavari: dopo decenni di abbandono riprende l'antica produzione locale, ora tutelata da un marchio (RICETTA BISCOTTI DELLA GIOIA!)
Il forno acceso, le mani in pasta, il profumo di dolci in tutta la casa... cosa c’è di più festoso? Abbiamo pensato allora di proporvi una ricetta ...
Sapevi che... si dice “Piantare in Nasso”?
...e deriva da una mitologica tragedia d'amore (sigh!) Eh s&igrav...
Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!
Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...
libri
02 Novembre 2011 | in categoria/e attualita
IL LIBRO DEL MESE - "Piccoli martiri"_ a lavorare già a cinque anni, come accattoni, suonatori di organetto o in vetreria: è la tratta dei bambini nel Levante
Il libro di Francesca Di Caprio Francia, scrittrice genovese, è frutto di ricerche e raccoglie numerosi riferimenti al territorio del Levante ligure riguardo un tema scottante: quello dello sfruttamento dei bambini dalla seconda metà dell’Ottocento ai giorni nostri. Se la prima parte è dedicata ai cenni storici, la seconda è incentrata sull’infanzia sfruttata: un vero e proprio mondo sommerso, che merita di essere rimesso in luce. Anche perché, che si voglia crederlo o no, le nostre zone sono ricche di episodi di abbandono, o nel peggior dei casi, di figli cresciuti nello sfruttamento da parte di aguzzini che gli riservavano un triste destino. “A fine 800 molti bambini venivano abbandonati nella ruota o sui gradini delle chiese, e poi portati in Municipio, dove veniva compilato un minuzioso verbale, e infine inviato in ospedale: anche Chiavari non è esente di questi episodi, anzi ne era piena – racconta la scrittrice, che recentemente ha presentato il libro alla Società Economica – Molti esposti, deboli e denutriti, morivano di stenti nei primi giorni; i sopravvissuti avevano una mortalità del 33%”.
Lo sfruttamento dei bambini come forma di sopravvivenza: da Chiavari e dalli Valli Fontanabuona, Aveto, Graveglia
Molti contadini, per sfuggire alla povertà, fame e coscrizione militare, emigravano poi nelle più importanti città d’Europa, per esercitare mestieri girovaghi, di semiaccattonaggio e di sfruttamento del lavoro minorile: “Nella Valfontanabuona, dai comuni di Cicagna, Moconesi, Neirone e Orero, partivano annualmente alcune centinaia di uomini, donne e bambini per il nord Europa, per esercitarvi il mestiere di suonatore ambulante e girovago e per sfuggire alla miseria. Tra essi c’erano da un lato padroni, dall’altro garzoni, obbligati ad una vita stentata; i bimbi erano sottoposti ad ogni genere di sopruso. Queste attività, anche nel chiavarese e nelle valli Graveglia e Sturla rappresentavano un mezzo per sopravvivere e anche i fanciulli dovevano partecipare”. Esisteva quindi una vera e propria tratta dei bianchi. A fine 800 i principali centri del triste fenomeno risultavano in diversi villaggi della riviera ligure e dell’Appennino apuano: Santo Stefano d’Aveto, Borzonasca, Varese ligure, Cicagna e dintorni di Chiavari. “Proprio alle porte della città cominciava l’area di traffico e risaliva le valli” ricorda la Di Caprio.
Suonatori di organetto a 8 lire al mese, venditori di gelati o caldarroste ma anche a fondere vetro in forni da 1400 gradi
Varie le testimonianze che oggi emergono alla luce: se l’autrice cita il libro “Vagabondi, commedianti, cantastorie” di Giorgio Getto Viarengo che parlava di un certo Giovanni Battista Massa partito da Chiavari con altri fanciulli per fare il suonatore di organetto a Londra, non passa inosservata neanche una certa Anna Bacigalupo di Ne anch’essa condotta a Londra per suonare a otto lire al mese e morta di maltrattamenti e freddo a soli 16 anni. Tante storie, tanti antenati: tra le figure ‘sfruttate’, compaiono anche quelle dei gelatai ambulanti, che attiravano i figli delle famiglie contadine con l’offerta di buoni guadagni e che in realtà nascondevano atroci sfruttamenti: “La vendita di gelati in estate e delle caldarroste, o dei pesci fritti e patatine in inverno procurava un discreto profitto: forse tra i lavori minorile erano i ‘migliori’ visti altri insopportabili trattamenti, anche se non mancarono contrasti e abusi”.
Ma non finisce qui: molte famiglie, un po’ per povertà, un po’ per garantire un futuro diverso ai propri figli li affidavano a procacciatori che non si facevano scrupolo a farli lavorare anche alla tenera età di 5 anni. Tra i lavori più penosi emergono quelli nelle vetrerie francesi, ovvero quello dei gamins: “I bambini dovevano restare a lungo davanti al forno esposti ad una temperatura micidiale di 1400 gradi, mentre altrettanto duro era il lavoro per i porteurs, addetti al continuo trasporto delle bottiglie da un luogo surriscaldato ai locali di raffreddamento”. Situazioni di sfruttamento che ci appaiono oggi lontane, ma l’autrice ricorda: “In molti Paesi sottosviluppati l’infanzia felice è ancora un diritto da conquistare e diversi sono gli episodi di violenza, anche atroci. Tornare indietro nel passato può aiutare, oggi, a capire il presente”.
L’autore. Nata a Genova, Francesca Di Caprio Francia si è laureata in Lettere e specializzata in Filologia classica. Dopo numerose esperienze professionali in Italia e all’estero, ha insegnato italiano e latino nei licei. Diverse le pubblicazioni sin dagli anni Novanta. Già responsabile dell’Ufficio di educazione alla salute al Provveditorato agli studi di Genova, la Di Caprio è stata di recente coordinatrice delle relazioni europee della Fildis, vicepresidente della società Dante Alighieri di Genova e consigliera dell’Accademia dei cultori di storia locale di Chiavari.
Claudia Sanguineti
Commenta e inoltra
Tratto da CORFOLE! del 11/2011, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
Altre immagini collegate alla notizia:
I commenti dei lettori
Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!
Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...
Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!
Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...
Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!
Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...
di Giansandro Rosasco
Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!
Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...
Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!
Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...
Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!
Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...
TUTTO SUL BONUS GIOVANI COPPIE
La legge di stabilità 2016 ha introdotto, a favore delle giovani coppie, un incentivo fiscale per l’acquisto di mobili destinati all’arredo della lo...
VOX POPULI - I migliori commenti presi dalla rete: protagonisti VOI!
> CHIAVARI Piazza Bast...
LE VOSTRE LETTERE - "Una richiesta dal Perù", "Anche a Rapallo aspettiamo il tunnel con l'entroterra", "La crisi di chi ha troppo?" e i presepi
UNA RICHIESTA DAL PERU’Articolo molto interessante sul cognome Sanguineti, il cognome di mia madre....