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01 Novembre 2010 | in categoria/e attualita

DONNE E artigianato: clelia, custode di libri. A Clelia Vaglio, artigiana dell'arte antica della legatoria, il Premio Turio Copello

‘E’ bello che dove finiscono le mie dita, debba in qualche modo incominciare un libro’: così Clelia Vaglio riadatta per il suo mestiere la canzone “Amico fragile” di De André. Chiavarese, classe 1956, è stata insignita a fine ottobre del prestigioso Premio Turio Copello, dedicato ad un artigiano che si è distinto nel territorio. Il perché, lo spiega la motivazione: “La signora Vaglio è custode dell’antica tradizione della legatoria artigiana, utilizzando tecniche che risalgono alla fine del 1800. Particolare la sua dedizione nel custodire le attrezzature appartenute alla storica bottega di piazza San Giovanni di Giuseppe Aldo Valle, a significare la continuità ideale nell’esercizio dell’arte legatoria”. Già nel 2009 la Consulta femminile del Tigullio le aveva assegnato il Premio Donna 2009.
Gli attrezzi del mestiere
Nella sua bottega di via dei Bancalari 40, tra libri rilegati, copertine, pelli e un profumo misto di colla, attrezzi antichi e carta, si apre un piccolo ed affascinante mondo.  Un antico telaio per cucire i libri, diverse presse, una doratrice per le scritte, una taglierina per la rifilatura, il tagliacartoni per le copertine e tanti altri attrezzi: se potessero parlare, racconterebbero tante storie ‘ricucite’.
Chi ha bisogno di rilegare?
Da lei arrivano persone di ogni tipo, dagli appassionati di storia che desiderano recuperare e rilegare dei libri vecchi agli studenti, dai Comuni agli studi notarili, sino alle Chiese del comprensorio. Rilegare è un’attività sempre più rara, un mestiere che per certi versi potrebbe non smettere mai - “prima o poi tutti hanno qualcosa da rilegare”- , ma che esercitano ormai in pochissimi.
I SEGRETI DEL MESTIERE
Difficile carpire i segreti del mestiere perché come lei stessa ammette “non esistono regole universali, ognuno adotta un suo metodo personale. Potrei parlare per ore degli strumenti che utilizzo, ma prima di imparare ad utilizzarli occorrono alcune doti: tra queste, passione, pazienza, amore per la carta e tanta, tanta calma. Oltre ad una bella costanza”. Doti che, oggi come oggi, in un mondo che va sempre di fretta, sembrano essere scomparse.
COME PRESERVARE I NOSTRI LIBRI
Le chiediamo però quali accorgimenti si possono avere nei confronti dei libri, per conservarli il più possibile a lungo. “Io li metto in ‘quarantena’ dentro un contenitore ermetico, con accanto uno straccio imbevuto di petrolio dentro ad un  bicchierino. In questo modo si tengono lontane, ad esempio, le larve”.
Importante poi, per la conservazione, “non metterli a contatto con la luce diretta del sole, perché con il tempo si rovinano, e meglio se si tengono in ambienti il più possibile asciutti”.  Capire di cosa necessita un libro e avere il massimo rispetto per ogni volume aiuta a farlo rinascere in tutto il suo splendore. “Ogni passaggio ha l’ausilio di molteplici utensili, certo, ma ogni processo è manuale, realizzato con un suo criterio ed impegno, e perché no, anche un po’ di estro: la creatività offre sempre un valore aggiunto agli oggetti che hai davanti”. 
Claudia Sanguineti
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