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07 Febbraio 2019 | in categoria/e edizione cartacea

#NATURAMICA - Altro che ramarro marrone!

Tutti conoscono il ramarro (Lacerta bilineata), pochi sanno che è una delle lucertole più grandi d’Europa.
È davvero inconfondibile: oltre che per le dimensioni, si può distinguere da molte altre specie di sauri grazie al colore, un bel verde carico e intenso quasi uniforme.
Certo, i giovani e le femmine presentano alcune tipiche striature e macchiettature longitudinali, ma il maschio adulto dà il meglio di sé con uno splendido verde smeraldo uniforme che, in stagione riproduttiva, vira nell’azzurro intenso sulla gola. Le parti inferiori, infine, sfoggiano sempre un bel giallo intenso.
Alcuni maschi possono raggiungere i 40 cm di lunghezza totale, il che li rende dei temibili predatori di invertebrati (insetti, aracnidi, lombrichi) e piccoli vertebrati (piccoli anfibi, piccoli rettili di altre specie e giovanissimi serpenti).
A loro volta, i ramarri possono essere predati da rettili più grandi come biacchi e natrici, o da diverse specie di uccelli e mammiferi. Il ramarro è un grande frequentatore di boschi soleggiati, radure, prati, pascoli e pietraie. Può essere visto nella bella stagione, poiché in inverno affronta un periodo di latenza ben nascosto in un anfratto naturale.
A suon di aspre lotte, i maschi si contendono le femmine che in seguito depongono una decina di uova.
Come molti altri rettili, si tratta di una specie molto sensibile ai cambiamenti ambientali messi in atto dall’uomo. È innegabile, si vedono molti meno ramarri di una volta: questo innanzitutto per la distruzione dell’habitat e per l’impoverimento degli ecosistemi boschivi, per l’inquinamento di vario tipo e per i cambiamenti climatici. Senza considerare l’elevato numero di predatori di origine domestica (in primis gatti).
Il ramarro, come tutte le altre specie appartenenti all’erpetofauna nostrana, merita rispetto e protezione perché una crescita del numero di queste lucertole sarebbe un toccasana per un habitat già devastato dall’uomo. E poi, in fondo, chi ha detto che è brutto?

A cura del dott. Davide Rufino
Naturalista e zoologo
> Scrittore e Divulgatore
> Operatore ENPA Genova
In caso di animali selvatici feriti o abbandonati 010.7212178