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    attualità

    01 Luglio 2010 | in categoria/e attualita

    CARLO, l'incantatore del legno - A Chiavari l'ultimo liutaio...con la passione per le parole

    CARLO, l'incantatore del legno - A Chiavari l'ultimo liutaio...con la passione per le parole

    “Io sono un liutaio, e faccio strumenti musicali di legno a corda…”, così Carlo Doria, classe 1952, “l’ultimo liutaio” di Chiavari e del Tigullio, si racconta nella sua bottega, ricca di strumenti, di odore di legno e trucioli, di articoli di giornali appesi alle pareti, a fare compagnia ad oggetti che parlano da soli.
    Da lui arrivano centinaia di musicisti del Tigullio e non solo. Insegne giganti, pubblicità esasperate non ci sono e chi entra in questa bottega sa che può affidare il suo strumento a mani esperte e pazienti, anche solo per una semplice revisione prima del fatidico concerto, convinti che, quella sera, darà il meglio di sé. “Per costruire una chitarra o un violino impiega dalle 150 a 200 ore: fondamentale la scelta del legno e l’uso di vernici atossiche, apiriche e non inquinanti, un aspetto spesso trascurato dalle grandi marche. Per fare in modo che uno strumento suoni bene, bisogna suonarlo spesso e bene: ci vuole pazienza. Così, per fare questo mestiere, ci vogliono almeno dieci anni di pratica. Anche per questo è una strada scelta sempre più raramente. E la cosa strana non è tanto studiare per tutta la vita, ma avere la costanza di studiare il passato, più che il futuro, perché è da esso che si possono attingere tanti segreti”.
    Un mestiere affascinante, quello del liutaio. Che da un lato costruisce strumenti, dall’altro li ripara e li restaura, in un rapporto continuo tra passato e presente. Un percorso intrapreso negli anni Settanta, che si è rafforzato nel tempo ed una strada “che non trova mai fine, c’è sempre qualcosa da imparare” spiega. “Da un lato, in questo lavoro, c’è la pazienza, lo studio costante. Dall’altro, la consapevolezza di essere dietro le quinte, lontano dai riflettori delle scene, ma presente, a modo tuo, nel concerto”.
    E a proposito di concerti, per Carlo Doria la filosofia di vita si esprime così ‘All’epoca della mia gioventù noi ragazzi immaginavamo un mondo diverso, un mondo dove le differenze tra gli uomini, pur esistendo, non avessero un valore assoluto. Sapevamo che un mondo così non può esserci, poi qualcuno di noi si è accorto che invece esiste –confessa Doria- E’ il mondo della musica, l’unico, dove gente così differente si affianca alla pari, dove conta la musica e basta”. E la memoria va ad un episodio significativo: “Guardiamo un’orchestra, anche minima, in mezzo ci sono due musicisti: uno è un vecchio, negro, metodista, maschio, ricco, cultura media, alto, grasso, americano, bello nell’aspetto e dall’aria decisa. A mezzo metro c’è una ragazzina, bianca, ebrea, femmina, povera ma con due lauree, piccola e smunta, ungherese, decisamente bruttina e con l’aria indifesa: tutti e due suonano lo stesso pezzo, con lo stesso obiettivo di fare bella musica, con la stessa uguale dignità... Ma la cosa più sorprendente è che mentre lo fanno ogni tanto si guardano e si sorridono...”
    Magia della musica ma magia anche del legno, al quale Carlo dedica non solo il lavor ma anche la sua imaginazione. “Il legno non muore mai: vive molto tempo in una forma e anche di più, sotto altre – ha scritto Doria in una fiaba dedicata al suo mestiere-Prima vive anche cento anni nella foresta, poi vive anche di più sotto forma di violino.Solo che mentre nella prima parte della sua vita l’albero per vivere ha bisogno solo della terra, della luce e della pioggia, nella seconda parte, quando è violino, ha bisogno di un bambino che lo abbracci e che lo suoni…”
    Una bottega magica, un mestiere antico e misterioso, il liutaio, una musica suadente... ci sono tutti gli ingredienti per una bella favola. Ma per fortuna è una delle realtà del nostro territorio.
    IN FOTO: Carlo Doria nella sua bottega. Oltre a quella per la scrittura ha anche la passione per i giochi e l’enigmistica: suo il CRUCIVERBONE a pag. 22, un regalo per i nostri lettori.
    Claudia Sanguineti
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    I commenti dei lettori
    anonimo:

    Grande Carlo, il mago dei liutai!
    Ho sentito che ti trasferisci da un'altra parte, ma sempre a Chiavari, mi sai dire qualcosa di più?
    grazie,
    Massimo


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