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    attualita, ecologia, edizione cartacea, energia

    di Simone Parma | 03 Aprile 2017 | in categoria/e attualita ecologia edizione cartacea energia

    Illuminazione pubblica: un italiano su due si sente insicuro - Metodi obsoleti e bollette care: in Liguria un Consorzio fa risparmiare i comuni, ma non tutti aderiscono

    Illuminazione pubblica: un italiano su due si sente insicuro - Metodi obsoleti e bollette care: in Liguria un Consorzio fa risparmiare i comuni, ma non tutti aderiscono

    Energia verde: solo un paese fontanino selezionato per gli investimenti

    IL SONDAGGIO
    > Negli ultimi 12 mesi, 29,3 milioni di persone si sono sentite insicure in un luogo pubblico a causa della scarsa illuminazione
    > A temere maggiormente sono le giovani donne (il 76,2%), gli abitanti delle grandi città (il 71,5%), quelli del Sud e Isole (62,6%) e Centro (58,5%).
    > Tra le peggio illuminate le strade fuori dal contesto urbano (68,6%) seguono giardini, parchi e parcheggi (57,6%) e le strade urbane (37,4%).
    > Riferiscono di luci inadeguate nelle scuole 2,6 milioni di genitori.
    > l’82% ritiene che illuminare monumenti, statue, palazzi e opere architettoniche sia un modo per valorizzarli e farli visitare di più.

    Un recente sondaggio del Censis (commissionato dalla Gewiss) ha messo in evidenza che gli Italiani ritengono troppo scure strade e città. Risultati paradossali, visto che la cifra annuale spesa dai Comuni per l’illuminazione pubblica è pari a 1 miliardo di euro (circa 18,7 euro pro capite), cifra record rispetto alla media dei Paesi europei. Questo perché il consumo annuo pro capite per la nostra illuminazione pubblica  è 107 kWh: oltre il doppio della Germania (50kWh), e della Gran Bretagna (42kWh)e un terzo in più della Francia. Ahinoi questo non si deve alla presenza di molti lampioni bensì al loro elevato consumo. Eppure le strade sono più buie. Si spreca troppo e non si sfruttano le nuove tecnologie.

    I NUMERI DEL RISPARMIO
    Risparmiare sulla bolletta non è solo un obiettivo di tutti noi comuni cittadini, ma è anche un dovere degli enti pubblici. Dal 2002 alcuni di questi fanno parte del Consorzio Energia Liguria, nato allo scopo di ridurre le spese di elettricità e gas. L’assessore regionale allo sviluppo economico, Edoardo Rixi ha sottolineato che tra il 2015 e il 2016 il risparmio ottenuto è cresciuto di circa 600mila euro, passando da 1,67 milioni a 2,24 dello scorso anno.

    COME FUNZIONA?
    In sostanza il Consorzio indice i bandi per l’affidamento dei vari servizi, occupandosi e sostenendo gli oneri per tutti i soci in gara, sostenendone anche i rischi (come i ricorsi). Il Consorzio non ha scopo di lucro anche se il braccio operativo, come si legge dal sito ufficiale è “la divisione Energia di IRE SPA che sulla base di una convenzione stipulata con il consorzio ne segue ogni attività operativa ed amministrativa ponendo in essere le decisioni dell'Assemblea e del Consiglio Direttivo”. L’operato di IRE negli anni ha permesso di scovare errori di fatturazione, di risparmiare nel 2016 quasi due milioni di Euro in energia elettrica e quasi trecentomila euro in gas, sempre con riferimento alle tariffe che sarebbero state applicate con il mercato vincolato. Dal 1 Aprile e per due anni un nuovo gestore si occuperà di fornire gas ai soci: si chiama Soenergy, è controllata per l’85% da Soelia e pare garantirà un risparmio del 25%. Mentre per l’energia elettrica il bando è terminato il 22 Marzo scorso e il Consorzio dove ancora comunicare l’aggiudicatario.

    CHI HA ADERITO AL CONSORZIO?
    Regione Liguria, Città Metropolitana di Genova, ASL 4 e i comuni di Avegno, Bogliasco, Busalla, Mezzanego, Moneglia, Pieve L., Rapallo, Rezzoaglio, S. Colombano Certenoli, Santa Margherita L. e S. Stefano D’aveto.

    PICCOLO COMUNE GRANDI OBIETTIVI
    Dal sito di IRE si apprende che il Progetto Primes (di matrice europea) permette investimenti nell’energia “verde”, ma solo il Comune di Moconesi è stato sin qui selezionato per partecipare.



     


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