BUONMESE

di Giansandro Rosasco | 28 Marzo 2019 | in categoria/e BUONMESE edizione cartacea

#BUONMESE - Come guadagnarsi il Paradiso

Che ormai sia entrato nella lista di quelli che hanno “benedizioni” per tutti è risaputo; una cosa che invece suona strano è che io abbia fatto il chierichetto. Sì, sì proprio io. Ma a modo mio, ovviamente.
Mi ricordo in particolare la settimana delle benedizioni che precedeva la Pasqua come un momento magico.
Si stilavano le liste dei quartieri di Gattorna con una meticolosità certosina per individuare le zone più fruttifere per noi ragazzi. Tra le migliori c’era quella “dei palazzi” perché si entrava in tante famiglie senza dover sfacchinare su e giù per salite e discese del paese. E ogni porta significava il pieno di caramelle e dolciumi. Persino la signora che negli altri giorni ci bucava il pallone, durante quel momento, ci riceveva con il sorriso e ci offriva il the.

Poi c’erano “le vecchiette delle Rossana”, donnine di chiesa, fatte tutte uguali, che accumulavano da anni le famose caramelle rosse per poi rifilarcele durante le benedizioni. Ricordo che, da bravi bambini genovesi cresciuti con la parsimonia, ne mangiavamo qualcuna, ma il sapore dì stantio della credenza ci faceva alla fine desistere ed eravamo costretti a buttarle nella rumenta (sacrilegio!).

Mi ricordo poi file lunghissime di bambini vestiti da chierichetti con in testa il prete vestito da Don; oggi vedo i Don vestiti da trapper e bambini (a volte uno solo, a volte nessuno) in abiti civili (cioè da trapper anche loro) che se non avessero l’aspersorio con l’acqua benedetta penserei a una banda che sta per venire a rubare in casa.
Stessa cosa per le messe, soprattutto quella di Natale: file immense di chierichetti maschi e femmine e la “lotta” per fare l’assistente, soprattutto per tenere il piattino e un po’ meno le ampolline. Con lo scappellotto democratico del Don, di una certa entità, che alla fine metteva d’accordo e in fretta tutti. Insomma, ci allenavamo all’organizzazione e alle lotte di potere.
Oggi le chiese si sono svuotate e i ragazzini hanno perso un’altra occasione di socializzazione che per noi è stata importante. Insomma, con questi ricordi d’antan auguro a tutti i lettori una serena Pasqua. E mi raccomando, se volete guadagnarvi il Paradiso ai chierichetti date caramelle fresche!