cultura, edizione cartacea, storia locale

di Vittorio Rosasco | 01 Febbraio 2011 | in categoria/e cultura edizione cartacea storia locale

RANGHINELLI - E venne il giorno della Prima Comunione

E venne un giorno importante, quello della Prima Comunione. Per la verità quella per me fu la "seconda comunione" perché l’anno precedente era venuta in visita all’Istituto la nuova Superiora Generale. Grandi preparativi, ordine ovunque, silenzio, accoglimento con grandi onori. Per capire quanto eravamo tontoloni che obbedivano ad ogni sollecitazioni ascoltate questa. Alla Messa mi trovavo proprio davanti al suo inginocchiatoio e al momento della Comunione mi sentii toccare e una voce che diceva: "Vai, vai". Grande esitazione, poi dietro insistenza, con un compagno, andammo. Il commento del mio compagno:" E’ buona!". Ma Il sei giugno del 1936 non fu un giorno felice. Per l’importante occasione al mattino quasi tutti avevano i parenti, io ero nel gruppetto degli orfani o abbandonati. Mia madre non so per quale contrattempo arrivò solo nel pomeriggio. Immagino con quale ansia avrà affrontato il viaggio, so solo che vederla fu per me una felicità infinita. Come per scusarsi mi chiese se volessi qualcosa. "Un gelato" dissi prontamente. Era un piccolo desiderio ma forse in me c’era ancora il ricordo del carretto che arrivava al paese al grido: "Gelati, gelati!" Come in passato ho ricordato c’erano quelli piccoli da cinque centesimi, quelli medi da dieci e solo gli abbienti potevano permettersi quelli da un "caburin", venti centesimi! In cinque anni non ricordo di aver mangiato un gelato! Chiesto alla superiora il permesso di uscire mi fu negato. Quando mia madre andò via, deluso, andai a piangere in un angolo. Mi vide suor Emilia che sarcasticamente mi disse: "Non si piange nel giorno più bello della vita". Sarà che ero un bimbo, ma per me quel giorno ha un ricordo amaro.

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