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storia locale
di Silvia Franchi | 09 Luglio 2011 | in categoria/e cultura edizione cartacea storia locale
Quando non si guardava Sinatra ‘per non disturbarlo': Portofino tra vip di ieri e di oggi, con un ricordo a Montanelli
Humphrey bogart e Lauren Bacall (foto 1), Rita Hayworth e Rex Harrison, Liz Taylor e Richard Burton. E poi ancora Jennifer Lopez (foto 2), la principessa Rania di Giordania (foto 3), i principi di Monaco, Dolce&Gabbana (foto 3, con l’attrice Eva Mendes), Paris Hilton, la famiglia Berlusconi (foto 4), i rampolli di casa Agnelli, Bono Vox, Antonio Cassano, Madonna (foto 5) Leonardo di Caprio e Steven Spielberg (foto 6) Cos'hanno in comune questi personaggi di ieri e di oggi? La celebrità, verrebbe da dire. Il denaro, aggiungerebbe più malignamente qualcun altro. Non solo. Ad accomunare questi ed altri volti del jet set è un luogo. O meglio, una delle cornici più celebri al mondo: la piazzetta di Portofino. Tutti loro l'hanno calcata. Tutti loro sono stati immortalati con le tipiche case in stile marinaro sullo sfondo. Tutti loro – o almeno, la maggior parte – ha cenato o gustato un aperitivo ai tavolini dei locali esclusivi che si affacciano sul porticciolo.
Stesso scenario da sogno, ma contesti diversi. Perché va bene che Portofino è Portofino. Tuttavia, la famigerata macchina dello star system non ha risparmiato neppure il Borgo. Se le immagini in seppia rimandano all'atmosfera dorata della Dolce Vita, quando i divi di Hollywood passeggiavano indisturbati sul selciato di calata Marconi, oggi le riviste di gossip sono costellate di immagini che vedono i vip mollemente adagiati sui prendisole degli yacht ormeggiati a baia Cannone: postazione che abbandonano per un rapido giro nelle boutique con i volti ben celati dagli occhiali da sole o cappellini calcati sulla testa per evitare di attirare l'attenzione dei curiosi. Niente a che vedere con il passato. Un esempio? Si dice che a Portofino, negli “anni d'oro”, vedendo Frank Sinatra seduto ai tavolini del celebre american bar “La Gritta”, un barcaiolo abbia intimato ad un collega di lavoro di non voltarsi: «Non sia mai che pensi che lo stiamo guardando...», avrebbe sussurrato in dialetto genovese. Episodio emblematico della riservatezza che la gente del posto ha sempre mantenuto nei confronti degli ospiti famosi.
«Il comportamento dei portofinesi è stato lo stesso sin da quando il Borgo iniziava ad essere frequentato da antiche e potenti famiglie italiane – osserva l'ex sindaco e oggi assessore al Demanio Giorgio “Tigre” Devoto – Da parte nostra, abbiamo sempre cercato di essere cordiali con i vip e rispettarne la privacy, anche perché ci fa piacere che continuino a visitarci».
Il passare degli anni, nonostante ciò, ha visto diversi mutamenti nella liason tra i personaggi del jet set e il Borgo: «In passato le celebrità trascorrevano qui periodi di vacanza più lunghi – prosegue Devoto – Oggi, forse per via di una vita più frenetica dovuta agli impegni di lavoro, fanno spesso una “toccata e fuga”». C'è poi un aspetto che crea una differenza fondamentale tra ieri e oggi. I divi di una volta, a differenza delle tante “starlette” che sgomitano per un posto nel piccolo schermo, avevano meno smanie di protagonismo. «Mi torna in mente un signore che per due anni ha trascorso le estati a Portofino – prosegue il “Tigre” - Spesso scendeva dall'abitazione affacciata sulla piazzetta, dove era ospite di un amico, per venire a trascorrere un po' di tempo con noi ragazzi del posto, che lavoravamo sulle imbarcazioni. Ricordo ancora il nome della sua barca a remi preferita: l'Oca. Solo parecchio tempo dopo siamo venuti a sapere che quell'uomo era Truman Capote. Anche se il personaggio che mi è rimasto più impresso rimane Winston Churchill – prosegue il Tigre – Lo ricordo con il cappello bianco in testa nell'atto di fare il segno di vittoria con le dita. Emanava carisma. Ma mi hanno colpito anche Edoardo VIII e Wallis Simpson, così come Onassis».
«I vip di oggi sono più schivi e meno affabili rispetto ai volti noti che un tempo venivano a Portofino, dal re di Spagna Juan Carlos a Elizabeth Taylor – fa eco Gianni Cavallaro, che a sua volta siede in consiglio comunale, ma tra i banchi d'opposizione – Sarà che oggi i fan sono molto più “aggressivi”, si accalcano attorno ai personaggi pur di scattare una foto. E poi, a differenza di un tempo, durante l'estate tutti i giorni ci sono almeno tre paparazzi appostati a “caccia” di vip». Ma Portofino non è solo Martini con l'oliva al tavolino dei locali chic e shopping nei negozi di grandi firme. Negli anni della Dolce Vita, a calcare il territorio del Borgo fu anche uno dei massimi esponenti del giornalismo italiano: Indro Montanelli: «Nella primavera del 1973 scese nel Tigullio con le telecamere della Rai per realizzare una trasmissione, “Montanelli-Portofino”, che andò in onda in prima serata e sulla Prima rete – racconta il giornalista sammargheritese Marco Delpino - L’inchiesta televisiva partì dalla premessa che la speculazione edilizia sarebbe arrivata da tempo anche qui, a coprire di cemento i boschi intorno all’abitato, se non fosse stato istituito un sistema di salvaguardia che aveva nell’Ente autonomo il suo angelo custode. Montanelli dimostrò anche che la salvezza del Promontorio non è una battaglia perduta, ma che richiedeva strumenti più validi per consentire all’opinione pubblica italiana di meglio rendersi conto della gravità di certi massacri che stanno correndo i pochi angoli scampati al disastro». Venticinque anni dopo, Indro Montanelli ottenne la “cittadinanza onoraria” del Comune di Santa Margherita: nell'occasione, l'associazione “Amici del Monte di Portofino” gli consegnarono una targa in argento in segno di riconoscenza per la significativa “battaglia” verso la salvaguardia del promontorio. Iniziativa da perseguire per far sì che le incantevoli bellezze ambientali, a differenza delle mode e dei personaggi da copertina, continuino a preservarsi nel tempo.
Tratto da CORFOLE! del 7/2011, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
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