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storia locale
31 Maggio 2011 | in categoria/e cultura storia locale
Il poliedrico Sergio: tutti lo conosciamo come mago Joe ma è anche un mago... dei plastici
Qualche ingrediente segreto, un pizzico di passione per storia e trenini et voilà! Dal cilindro escono i modellini delle stazioni del Levante
“Abracadabrabaligazulu!”…Quand’ero piccola questa era la formula ricorrente che accompagnava le piccole magie alle quali mi capitava di assistere e, ogni volta, ne rimanevo rapita e meravigliata. La stessa cosa accade ai più piccini quando assistono agli spettacoli di Mago Joe (foto1), un mago clown che da grande vuole fare …il bambino! A svelarci questo segreto è il suo ‘ripieno’ Sergio d’Urso (foto2),: ”Come mi disse un sacerdote dell’entroterra che incontrai lo scorso anno, avere la capacità di stare con i bambini ed essere semplici come loro è un dono e questo è il dono del mio personaggio”. Mago Joe nasce quasi per caso, nel 2000, a seguito di una serie di insoliti eventi, se così si può dire: ”accompagnai a Firenze una delle mie figlie - racconta D’Urso- per andare a trovare un’amica; mentre l’aspettavo, entrai in una libreria e la mia attenzione fu subito catturata da un libro, appoggiato, solo soletto, su uno scaffale piccolo e stretto: si chiamava Il Clown”.
E’ amore a prima vista: ”Lo aprii: aveva molti disegni fatti a mano e scritte grandi, come piace a me -ricorda- Lo acquistai e dopo averlo letto lo misi da parte; qualche tempo dopo, in occasione della svendita di un negozio di giocattoli sestrese, trovai due costumi da clown: decisi di acquistarli, pensando che avrebbero potuto essere utili per qualche festa di Carnevale”. Qualche mese più tardi, il fato decise di metterci un simpatico zampino: ”In giugno, quello stesso anno mi chiamarono dall’Acli- spiega- avevano bisogno di un presentatore per le serate dei giochi che organizzano annualmente: in quell’occasione feci un numero da clown e il Mago Joe ebbe talmente successo che una signora, dopo aver assistito allo spettacolo, mi contattò per fare animazione ad una festa di compleanno che si sarebbe tenuta due mesi dopo.”
Per fare il clown non si può improvvisare e allora Sergio-Mago Joe si mette a studiare: “Contattai l’autore del libro fatidico e lui mi invitò ad andare a trovarlo a VIcenza; da quel momento cominciai anche a frequentare corsi organizzati da lui”. Comincia così, per una serie di fortunati eventi l’avventura di Mago Joe, che ottiene riconoscimenti anche dal Gaslini. Ma se pensate che la magia di Sergio finisca qui, vi sbagliate di grosso!
In abiti “civili”, infatti, ha lavorato con uno dei mezzi che più affascinano i bambini: il treno: ”Sono stato per 35 anni capostazione- ricorda- un lavoro che mi è sempre piaciuto molto, tanto che nel tempo libero ho trovato il modo di coniugarlo ad un’altra delle mie più grandi passioni: la storia”. Nasce così il plastico della prima stazione di Sestri Levante, realizzato in sughero e attualmente esposto da un’associazione di modellisti genovesi nella stazione di Genova Quinto: “Il primo treno- ricorda- arrivò a Sestri, dieci anni dopo Genova Principe, il 25 aprile 1870, quando ancora le persone non sapevano nemmeno cosa fosse, mi piace immedesimarmi in chi visse gli avvenimenti storici oggetto delle mie ricerche”. A questo primo plastico ne segue un altro che rappresenta in scala 1 a 100 la vecchia (foto3), e la nuova stazione (foto4), attualmente esposto presso il centro espositivo 5B di Casarza ligure, all’interno della mostra sull’”Ora ferroviaria nell’Italia Unita” (fino al 31 luglio): “E’ difficile dire quanto tempo ho impiegato per realizzarlo: ci ho lavorato dal 2000, a tempo perso: mi diverte lavorare a queste costruzioni - spiega- Per realizzare il modellino della nuova stazione ho utilizzato uno scheletro in legno per la struttura portante e la tecnica della colata di cemento bianco per la riempitura dei pilastri e la realizzazione dei muri; all’interno ho posizionato delle luci vere: non sapevo se le avrei esposte, lo facevo per me”.
A Casarza oltre ai due plastici delle stazioni sestresi sono esposti due modellini, uno del Grand’Albergo e uno di piazza della Chiesa di Casarza. Curiosa la motivazione per la quale Sergio ha scelto di riprodurre quest’angolo della cittadina casarzese: ”Nei primi anni 70 dell’ottocento, dopo che la ferrovia era arrivata a Sestri, si era posto il problema del suo prolungamento verso La Spezia e si erano vagliate due possibilità: una costiera e uno nell’entroterra, che attraversava la Val Petronio. Questo secondo progetto - conclude-è stato poi abbandonato, per proseguire la linea ferroviaria sulla linea di costa, passando per le attuali gallerie di Moneglia”.
Una cosa è certa: la passione è una specie di magia che consente alle persone di esprimersi e dare vita a dei piccoli sogni che ci consentono di tornare tutti un po’ bambini. E così è accaduto anche con i plastici di Sergio che, con tanto di trenini posizionati sui binari, riportano gli adulti all’infanzia quando il gioco più bello era il trenino elettrico e la magia più grande il suo movimento!
Tratto da CORFOLE! del 5/2011, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
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I commenti dei lettori
:
Caro Sergio ti scrivo da Benevento e se ti ricordi di me, Enrico Laghini, contattami.
emanuela bianco:
buon pomeriggio sergio mister joe cosi vi fate chiamare io ho bisogno di parlare con voi devo fare una festa ha mio figlio mattia di compleanno e volevo sapere se voi ci sarete spero di sentirla presto salve e ciao signore mago
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