diritto

05 Aprile 2023 | in categoria/e diritto

#COMMERCIALISTA - Fisco: norme a favore per gli sportivi dilettanti

I compensi (retribuzione, premi, indennità di trasferta, rimborsi) fino all’importo annuo di 15.000 Euro non costituiscono reddito imponibile ai fini dell’IRPEF, qualunque sia il contratto; qualora li superi, concorre a formare il reddito solo la parte eccedente. Sempre tali importi eccedenti, se sono stati conseguiti in rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, non possono che essere qualificati come redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente essendo stata abolita la parte della lettera m) del 1° comma dell’art. 67 del TUIR che li qualificava come “redditi diversi”. I compensi tra 15.000,01 e 20.658,28 Euro sono soggetti alla ritenuta del 23%, maggiorata delle addizionali regionale e comunale. La stessa ritenuta è, invece, a titolo di acconto sui compensi che eccedono 20.658,28 Euro.

Al fine dell’applicazione di questo regime agevolato, all’atto del pagamento il lavoratore deve rilasciare un’autocertificazione attestante l’ammontare dei compensi percepiti nell’anno solare. Le somme versate da parte di Comitati, Federazioni, Enti di promozione sportiva o da ASD o SSD a titolo di premio per i risultati ottenuti nelle competizioni o per la partecipazione a raduni, quali componenti delle squadre nazionali, sono considerate fiscalmente premi (2° comma dell’art. 30 del DPR 600/1973).

Ciò comporta che sono sottoposti alla ritenuta alla fonte a titolo di imposta (IRPEF) del 20% (comma 6°-quater).

Sono esclusi dall’imponibile IRPEF anche “i rimborsi di spese documentate relative a vitto, alloggio, viaggio e trasporto sostenute in occasione di prestazioni sportive dilettantistiche effettuate fuori dal territorio comunale”: agli amministratori dipendenti o collaboratori coordinati e continuativi, l’indennità viene rimborsata forfetariamente senza bisogno di giustificativi e non è soggetta all’IRPEF fino ad un importo di 46,48 Euro al giorno se la trasferta è in Italia e fino a 77,47 Euro è all’estero. In questi importi non si considerano le spese di viaggio e di trasporto. Se si fruisce gratuitamente di vitto o alloggio gli importi sono ridotti di un terzo; se si fruisce gratuitamente sia di vitto che di alloggio i valori sono ridotti di due terzi. La parte di compenso che eccede costituisce reddito per il percettore. Il comma 5° dell’art. 35 della Legge n° 13 del 2009 di conversione del Decreto-Legge n° 207 del 2008 (c.d. Decreto “Milleproroghe” per l’anno 2009) ha precisato che nelle attività che godono di queste agevolazioni sull’IRPEF e di quelle sull’IRAP sono ricomprese, oltre a quelle di pratica sportiva, anche “la formazione, la didattica, la preparazione e l’assistenza all’attività sportiva dilettantistica”. Inoltre, chi riceve esclusivamente redditi da attività sportive dilettantistiche non superiori a 20.658,28 Euro annui sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi.

A CURA DI
dott. Francesco Mandolfino
Per consulenze:
0185.934120
340.2984225
www.studiomandolfino.it