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    edizione cartacea, storia locale

    di Vittorio Rosasco | 01 Maggio 2007 | in categoria/e ecologia edizione cartacea storia locale uscire

    RANGHINELLI - Tempo di andar per boschi, tempo di imparare a riconoscere le vipere

    RANGHINELLI - Tempo di andar per boschi, tempo di imparare a riconoscere le vipere

    Ricordate quella poesia semplice e frizzante di G. Carducci intitolata Maggiolata? Maggio risveglia i nidi, maggio risveglia i cuori porta le ortiche e i fiori, i serpi e l’usignol ! Schiamazzano i fanciulli in terra, e in ciel gli augelli le donne han nei capelli rose, negli occhi il sol. Tra colli, prati e monti di fior tutto è una trama: canta, germoglia ed ama l’acqua, la terra e il ciel. Con poche parole il poeta sintetizza il grande miracolo della natura che si risveglia in primavera! Con la primavera escono dal letargo invernale i serpenti, molti in Liguria, tutti innocui tranne la vipera che è velenosa. Di questo  rettile voglio parlare perché è spesso poco conosciuto e ci sono molti  pregiudizi al riguardo. Il primo è che la vipera attacca mentre in realtà la vipera, che è un animale lentissimo, si difende. Ma forse è meglio descriverlo, poi avrò modo di raccontarvi alcuni aneddoti interessanti.

    CLASSIFICAZIONE delle VIPERE. Secondo le classificazioni degli studiosi più autorevoli in materia le vipere appartengono alla famiglia dei  “viperidi”, della quale costituiscono un genere che comprende un notevole numero di specie, tutte molto velenose e diffuse in Europa, Asia ed Africa. La famiglia dei “viperidi” appartiene al sottordine “ofidi o serpenti” dell’ordine “squamati”. Questo ordine comprende i rettili con corpo allungato, cilindrico, ricoperto di squame o scudi cornei di forma e rapporto reciproci svariatissimi, cranio estremamente assottigliato, mancanza di palato, quadrato mobile o addirittura mobilissimo, denti saldati alla mascella.
    CARATTERISTICHE  DEL GENERE VIPERA. La struttura della vipera, comune per le varie specie è così costituita: tronco tozzo e robusto, coda breve con la strozzatura dalla cloaca in poi; testa appiattita che si allarga a forma triangolare risultando quindi ben distinta dal collo, rivestita dorsalmente da squame piccolissime e irregolari e con un marchio scuro a V rovesciata; occhio sempre a pupilla verticale; presenza di narici laterali; scaglie sopralabiali piccole; bocca molto ampia in rapporto al capo; due zanne disposte sull’apice dell’osso mascellare, canalicolate, lunghe e tagliate obliquamente al loro apice, tali da considerarsi veri aghi da iniezione. Il corpo in genere assume una colorazione che si mimetizza con l’ambiente ove la vipera vive; il dorso è contraddistinto da squame fortemente carenate e da un disegno più scuro vetebro-longitudinale continuo, interrotto o traversale. Il soggetto adulto, a seconda della specie e del sesso ( i maschi sono normalmente più corti una decina di cm) ha una lunghezza media da 45 a 70-75 cm., ma può raggiungere anche gli 85 cm. La vipera,dal punto di vista strutturale, si distingue facilmente dagli ofidi innocui (colubridi) in quanto questi ultimi presentano caratteristiche diverse: corpo allungato con coda anch’essa lunga; testa affusolata e meno distinta dal collo; capo coperto da placche grandi, lisce e regolari; occhio a pupilla rotonda e piena; scaglie sopralabiali grandi e di norma in unica serie; denti mascellari tutti piccoli e uguali; squame dorsali poco carenate e colorate a macchie irregolari. La vipera, di regola terragnola, non è veloce e scattante, mentre è saettante la proiezione del capo al momento dell’aggressione. Tale caratteristica determinala tattica di attacco, che è quella dell’aguato: infatti, proiettando la testa con eccezionale rapidità al momento opportuno, la vipera colpisce la vittima con le armi terribili delle quali dispone; poi si ritrae immediatamente, quasi ad attendere l’effetto del suo veleno. Questo comportamento è comune alla fase offensiva, quando attacca la preda per nutrirsi, ed alla fase difensiva, quando viene molestata dall’uomo. Nei prossimi numeri tratteremo in modo specifico delle specie di vipere in Italia, descriveremo l’apparato velenifero  delle vipere, le caratteristiche biologiche, la diffusione in Italia, i rapporti con l’uomo, quindi parleremo dei principali colubridi esistenti in Liguria         Ricordate quella poesia semplice e frizzante di G. Carducci intitolata Maggiolata? Maggio risveglia i nidi, maggio risveglia i cuori porta le ortiche e i fiori, i serpi e l’usignol ! Schiamazzano i fanciulli in terra, e in ciel gli augelli le donne han nei capelli rose, negli occhi il sol. Tra colli, prati e monti di fior tutto è una trama: canta, germoglia ed ama l’acqua, la terra e il ciel. Con poche parole il poeta sintetizza il grande miracolo della natura che si risveglia in primavera! Con la primavera escono dal letargo invernale i serpenti, molti in Liguria, tutti innocui tranne la vipera che è velenosa. Di questo  rettile voglio parlare perché è spesso poco conosciuto e ci sono molti  pregiudizi al riguardo. Il primo è che la vipera attacca mentre in realtà la vipera, che è un animale lentissimo, si difende. Ma forse è meglio descriverlo, poi avrò modo di raccontarvi alcuni aneddoti interessanti.
    CLASSIFICAZIONE delle VIPERE.
    Secondo le classificazioni degli studiosi più autorevoli in materia le vipere appartengono alla famiglia dei  “viperidi”, della quale costituiscono un genere che comprende un notevole numero di specie, tutte molto velenose e diffuse in Europa, Asia ed Africa. La famiglia dei “viperidi” appartiene al sottordine “ofidi o serpenti” dell’ordine “squamati”. Questo ordine comprende i rettili con corpo allungato, cilindrico, ricoperto di squame o scudi cornei di forma e rapporto reciproci svariatissimi, cranio estremamente assottigliato, mancanza di palato, quadrato mobile o addirittura mobilissimo, denti saldati alla mascella.
    CARATTERISTICHE  DEL GENERE VIPERA.
    La struttura della vipera, comune per le varie specie è così costituita: tronco tozzo e robusto, coda breve con la strozzatura dalla cloaca in poi; testa appiattita che si allarga a forma triangolare risultando quindi ben distinta dal collo, rivestita dorsalmente da squame piccolissime e irregolari e con un marchio scuro a V rovesciata; occhio sempre a pupilla verticale; presenza di narici laterali; scaglie sopralabiali piccole; bocca molto ampia in rapporto al capo; due zanne disposte sull’apice dell’osso mascellare, canalicolate, lunghe e tagliate obliquamente al loro apice, tali da considerarsi veri aghi da iniezione. Il corpo in genere assume una colorazione che si mimetizza con l’ambiente ove la vipera vive; il dorso è contraddistinto da squame fortemente carenate e da un disegno più scuro vetebro-longitudinale continuo, interrotto o traversale. Il soggetto adulto, a seconda della specie e del sesso ( i maschi sono normalmente più corti una decina di cm) ha una lunghezza media da 45 a 70-75 cm., ma può raggiungere anche gli 85 cm. La vipera,dal punto di vista strutturale, si distingue facilmente dagli ofidi innocui (colubridi) in quanto questi ultimi presentano caratteristiche diverse: corpo allungato con coda anch’essa lunga; testa affusolata e meno distinta dal collo; capo coperto da placche grandi, lisce e regolari; occhio a pupilla rotonda e piena; scaglie sopralabiali grandi e di norma in unica serie; denti mascellari tutti piccoli e uguali; squame dorsali poco carenate e colorate a macchie irregolari. La vipera, di regola terragnola, non è veloce e scattante, mentre è saettante la proiezione del capo al momento dell’aggressione. Tale caratteristica determinala tattica di attacco, che è quella dell’aguato: infatti, proiettando la testa con eccezionale rapidità al momento opportuno, la vipera colpisce la vittima con le armi terribili delle quali dispone; poi si ritrae immediatamente, quasi ad attendere l’effetto del suo veleno. Questo comportamento è comune alla fase offensiva, quando attacca la preda per nutrirsi, ed alla fase difensiva, quando viene molestata dall’uomo. Nei prossimi numeri tratteremo in modo specifico delle specie di vipere in Italia, descriveremo l’apparato velenifero  delle vipere, le caratteristiche biologiche, la diffusione in Italia, i rapporti con l’uomo, quindi parleremo dei principali colubridi esistenti in Liguria


     


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