edizione cartacea, storia locale

di Giansandro Rosasco | 01 Ottobre 2009 | in categoria/e edizione cartacea storia locale

Cent'anni di Sacro Cuore: una festa ricorda la laboriosità dell'entroterra

Con questa carrellata curiosità e di fotografie, ben più significativa di mille parole, vogliamo ricordare le tappe e gli sforzi di chi in un secolo tanto si è prodigato per la realizzazione della Chiesa del Sacro Cuore di Ferrada di Moconesi. Un'unica amara riflessione per chi ha avuto la fortuna di guardare queste foto pazientemente ordinate ed esposte al pubblico da qualche volenteroso nei giorni del festeggiamento: un tempo con la buona volontà, la devozione per le cause e l'unione della gente, con il “picco e pala” e quattro palanche, si spianavano letteralmente le montagne. Oggi con i mezzi moderni, i milioni di miliardi sperperati e un manipolo di politicanti non si riescono a fare pochi chilometri di tunnel (e dare finalmente un senso alle loro inutili cariche istituzionali) per dare respiro a un territorio che oggi è in crisi, ma da sempre si è tirato su le maniche senza piagnistei.

Cartoline per gli emigranti e testamenti
Don De Barbieri fece stampare delle cartoline per inviarle agli italiani emigrati per cercare di renderli partecipi dal punto di vista emotivo ma probabilmente anche finanziario. Una risposta a questa intelligente azione l'abbiamo testimoniata dalla copia cartacea del testamento, di Clotilde M. Pescia nata in Fontanabuona e morta nel Massachusset (USA) assieme alla sorella Jennie T. Dondero, che nel maggio del 1961 tramite l'avvocato Joshua J. Vernaglia di Richmond (probabilmente anche lui italo-americano) lasciò in eredità mille dollari per la realizzazione dell'altare della Madonna delle Grazie.

Il testamento dell'era “fascista”
Tra i documenti della chiesa spicca il testamento pubblico dettato dall'arciprete al notaio Dondero Agostino poco tempo prima della sua morte avvenuta il 16 agosto del 1936. E' particolarmente curioso leggere ai tempi nostri sia l'incipit: “Testamento pubblico - Vittorio Emanuele III - per grazia di Dio e per volontà della nazione – Re D'Italia – Imperatore d'Etiopia, l'anno 1936 – quattordici dell'era fascista......” che il contenuto del testamento stesso dove l'arciprete lasciava tutti i suoi possedimenti al nuovo parroco subentrante, “compreso l'apiario e i fusti col vino”. Alla domestica invece “la camera da letto più un altro letto con la materassa, le coperte e tre mute di biancheria”

Il primo matrimonio è stato celebrato il 28 ottobre del 1910 tra De Barbieri Aloisia e Carboni Domenicus

Altre immagini collegate alla notizia: