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diciamocelo
01 Luglio 2010 | in categoria/e diciamocelo lettere vergogna
La ASL, Viale Kasman, la rumenta, il Tappiro...
Il tabù di viale kasman
Vorrei far notare come Roberto Simoncini con le sue lettere (pubblicate sugli scorsi numeri) ha rotto il tabù per cui non si può parlare contro le “grandi opere” in programma. Anzi ha fatto emergere il fatto che esistono molti contrari, che nel frastuono di consensi non si sono espressi. Nessuno nega che la situazione del traffico nell’area periferica di Chiavari e all’uscita del casello autostradale di Lavagna sia caotica e negativa sia per chi viaggia che per i residenti. E’ sui modi per risolvere il problema che si chiede di riflettere senza accettare a priori le ipotesi “grandi opere”. Innanzitutto anche la situazione infrastrutturale e urbanistica è caotica. Siamo sicuri che un’altra strada di pesante impatto sovrapposta a quanto già esistente sia la soluzione giusta? Siamo sicuri che non sia da riconsiderare tutto il sistema, demolendo magari opere obsolete, creando rotonde, marciapiedi, togliendo di mezzo vecchi magazzini, strettoie più o meno abusive, ecc? O vogliamo coprire tutta la piana lungo il fiume di asfalto e cemento e poi piangere i danni delle esondazioni ? (e farli pagare alla mano pubblica). Si costruisce allegramente in zone rosse che diventano per miracolo verdi; si spendono infiniti soldi in opere incompiute o inutili perché lasciate a mezzo.Ma il concetto di “grande opera” resta solido come se da quello venisse la salvezza. La razionalizzazione dell’esistente, o comunque soluzioni più rapide ed economiche sembra non esistano. Ci sarebbero molte riflessioni da fare su questo atteggiamento.
E infine: perché le caserme di Caperana sono intoccabili ma il ponte della Maddalena, monumento millenario, può essere sorpassato sopra, sotto, e in ogni modo ? Perché viale Kasman farebbe “vedere il mare” alle vallate dell’interno? Questi sono luoghi comuni di propaganda. Lo scorrimento veloce non è l’unico traguardo da raggiungere; la qualità della vita (eliminazione dell’inquinamento, sicurezza nello spostarsi a piedi, mezzi pubblici adeguati) lo è di più; come lo è un uso del territorio che non ne faccia scempio. Guardiamo dall’alto la zona in questione, per es dal ponte dell’autostrada: è un territorio ben pianificato e ben organizzato?
Annamaria Castellano
“Italia Nostra” onlus - Lavagna
A proposito di BurocraziaeASL4
Condivido perfettamente la vostra battaglia contro la burocrazia sopratutto alla ASL4. Un’infermiera che ci lavora ne avrebbe di cose da raccontare ma voi poi non pubblichereste (......) e volevo informarvi di un fatto. La dottoressa Mandolfino di Gattorna era il mio medico della mutua (...) nel giro di pochi mesi è stata sostituita da tre, dico tre, medici diversi e ancora oggi non abbiamo un medico fisso. Questo è un problema per gli anziani che vedono gli orari ridotti e scombinati, i medici quasi sempre in ritardo perchè costretti a venireda lontano. E’ una vergogna e la ASL 4 che cosa fa?Niente.
Lettera firmata.
Risponde la redazione: Gentile signora, continuiamo a segnalare i problemi alle persone competenti attendendo che qualcuno si muova. Nel frattempo ci faccia chiamare dall’infermiera (che può mantenere l’anonimato) e provvederemo a denunciare le situazioni di disagio, abbiamo sempre pubblicato tutto e per primi abbiamo stigmatizzato questidisservizi della ASL4. Occorre però che la gente si faccia avanti se no rimane tutto nel muguno e i problemi non si possono risolvere concretamente.
Bargagli: ‘patria’ dei cattivi odori
Succede sulla riva sinistra del torrente Bisagno e particolarmente nel territorio di Bargagli dove ormai tanti pescatori dilettanti hanno abbandonato le tradizionali postazioni per la pesca. La causa non è che manchi la possibilità di raccogliere qualche pesce ma il nauseabondo odore che la mancanza di una rete fognaria controllata obbliga gli scarichi di quasi tutto il paese a versarsi nelle acque del torrente tra miasmi e filamenti seminascosti dalle erbacce della riva. Ma quando il caldo e l’umidità danno fastidio i cattivi odori arrivano sino alle prime case del paese e toccano addirittura la strada statale n. 45 che porta verso Torriglia. Eppure Bargagli anni fa era additata per la solerte costruzione di alcuni depuratori (oltre un miliardo di vecchie lire ed altrettanti soldi, sempre pubblici, per una rete fognaria che doveva funzionare ma che in realtà ha funzionato per poco ed a tratti a seconda delle gare di appalto). Sono più di vent’anni che i depuratori, ben tre, sono stati costruiti. Il più grande impianto doveva raccogliere i liquami di oltre trecento famiglie ma in realtà,fin dalla costruzione, erano allacciate nonpiù di una ventina di famiglie. L’altro grande depuratore era stato collocato nella valletta di Viganego ma non ha mai funzionato e pochi mesi dopo è stato distrutto. Un terzo depuratore collocato nella Frazione Molino non funziona neanche questo e tutto il liquame va a finire nel Bisagno con buona pace del cosiddetto ambiente. L’amministrazione comunale precisa che a spendere male i soldi pubblici sono state le amministrazioni precedenti che si vantavano all’epoca di aver dotato Bargagli di un fiore all’occhiello. Resta la considerazione che i depuratori non ci sono e la m…. viene a valle. Con chi dobbiamo prendercela ma soprattutto chi ci risolverà il problema?
Lettera firmata, seguono firme.
Limoncini, Monteleone e l’UDC
Marco Limoncini cerca di dimostrare con le parole (...) la devota riconoscenza al Segretario Regionale Monteleone, degnissima persona, che ha peròbanchettato al desco di diversi partiti e si può sospettare che la sua ricerca della propria identità non sia ancora quella definitiva. L’avrebbe dimostrata se oggi Marco fosse il Sig. Assessore Limoncini, senza nulla togliere al prescelto, persona degnissima, ma come si dice in politica, trombato dagli elettori, sostenuto dai big politicanti. Stia pur certo il buon Limoncini che non gli mancheranno pacche sulla spalla e anche qualche lecca lecca ma per il resto sarà sempre in seconda, terza, quarta fila, lontano dai meriti che con dedizione e impegno ha saputo acquisire sul campo. Anche il fatto di aver mantenuto il doppio incarico (in Provincia e Regione ndr), un legittimo assurdo legislativo, dimostra di mantenere puntigli, umanamente comprensibilima controproducenti. Un gesto di generosità è spesso più efficace di inutili rancori.
Lettera firmata
La redazione lascia spazio di replica a chiunque si senta tirato in causa.
Depuratori nell’oasi entella
Apprendere dalla stampa che la depurazione nel levante sia in ritardo non ci coglie certamente di sorpresa. Quello che invece ci amareggia come ambientalisti e Verdi, è la conferma che alla foce del fiume Entella (a ridosso di un’oasi faunistica unica nel levante, area SIC) si stia consumando un progetto che parecchie fonti tecniche autorevoli danno come lacunoso circa la sua ricaduta ambientale ed economica. Eravamo suffragati nelle nostre convinzioni, da moderni studi generalizzati circa la necessità di costruire, ove possibile, depuratori lontano dalla costa anche per gestirne al meglio le acque reflue trattate in termini di energia ed utilizzo di tali acque per diversi scopi, dall’agricoltura all’industria, ai cittadini in generale. Invece ci viene confermato che il depuratore comprensoriale verrà costruito proprio in quel punto, sotto la copertura della costruzione di un canterino che pagheranno ovviamente i cittadini con le bollette dell’acqua. (...) E dire che quando, prima delle elezioni comunali, ci recammo a perorare la causa del depuratore comprensoriale presso l’amministrazione comunale di San Colombano Certenoli, in compagnia di tecnici qualificati, l’amministrazione stessa rifiutò di concedere i propri terreni dichiarando che “non erano disposti a ricevere i liquami degli altri“. Eppure alla foce dell’Entella, a quanto leggiamo dalla stampa, confluiranno anche i liquami della Fontanabuona! (...) Che diranno ora i cittadini di Lavagna e Chiavari. Per non parlare poi del progetto, come al solito ritardatario, del depuratore biologico rapallino addirittura sotto le case e la ferrovia (...)
Pierluigi Biagioni
Area Tigullio Federaz. Verdi
Vi seguo dal Ttrentino
Buongiorno, io vi leggo dal Trentino precisamente da Rovereto e ho conosciuto il Vs mensile grazie al... DESTINO. Voglio farvi i miei complimenti per gli interassanti argomenti che trattate e come siete veramente... AVANTI! BRAVI!
Jaqueline
La redazione: Beh, cosa c’è di più gratificante per una testata ‘locale’ sapere di offrire articoli interessanti anche per chi sta così lontano? Un saluto particolarmente affettuoso ai tanti, tantissimi che ci leggono in tutta Italia e dall’estero.
Il Sindaco e la rumenta
Mando questa mail a nomedegli anzianiche abitano Uscio, fra i quali mio nonno. Orbene,quanti di loro non hanno la fortuna di abitare sulla strada CARRABILE, ma disgraziatamente in una delle vie PEDONALI, non possono proprio uscire dopo le otto di sera, a loro rischio e pericolosoprattutto in inverno, per portare la spazzatura sulla strada CARRABILE (anche perchè molti di loro a quell’ora dormono già). Sapete come va a finire? continuano a portare la spazzatura al mattino (...)e io non posso proprio biasimarli perchè penso sia più importante la loro incolumità che le regole imposte dall’amministrazione. Il Sindaco BISSOdimostra di non comprendere affattoi problemidell’utenza anziana, forse perchèessendo giovaneil SEMPLICE FUNZIONAMENTO è solo per quelli come lui (....).
Marinelli Enza
Risponde la Redazione: Gentile signora, come detto l’altra volta la “difesa” del Sindaco in questo singolo frangente (sta poi ovviamente al lettore giudicare) si basa sul fatto che la raccolta porta a porta è uno dei sistemimigliori per la salvaguardia dell’ambiente e laddove venga utilizzata le percentuali di differenziata aumentano in maniera esponenziale. Tali percentuali non sono semplici numeri ma si ripercuotono sul benessere di tutti i cittadini e fanno la differenza tra le località civilizzate e quelle no. La vicenda di Napoli e del suo inceneritore dovrebbe insegnare o forse è già passato troppo tempo? Certo sarebbe più comodo non intervenirema se lo facciamo è perchè questainiziativa, cheverrà capita nel tempo, merita rispetto. Chepoi si possa migliorare è sempre vero ma la invitiamo, se proprio non vuole andare in Comune a discutere possibili soluzioni, a dare una mano al suo parente anziano magaricoinvolgendo un giro di giovani che possano dare sollievo a chi proprio non riesce per motivi di deambulazione o di età in una spirale partecipativa e positiva per tutti. Ricordiamoci infine che volere ambiente pulito, aria sana e acque pure senza voler fare il minimo sforzo cambiando abitudini evidentemente dannose è un atteggiamento tipico italiano e in particolare nella patria del mugugno, che però porta... al nulla. Se non al peggio.
Tags: lettere
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di Giansandro Rosasco
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