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lettere
02 Settembre 2013 | in categoria/e attualita diciamocelo edizione cartacea lettere vergogna
La voragine per strada e quella alla... Carige, qualche complimento e i soliti furbetti
Il tombino aperto e l’assistenza negata
Ho 21 anni e abito a Rapallo. Tornando a casa dall’Expò Fontanabuona con la mia auto verso la mezzanotte sono incappata in una grandinata che fortunatamente mi ha costretta a rallentare l’andatura perchè arrivata allo stop di Via Bolzano per immettermi in Via Betti ho sentito un tonfo che credevo di sprofondare: praticamente la mia auto con la ruota anteriore sinistra è scivolata dentro un tombino, APERTO!! Cosa si può deve fare in una situazione del genere a tarda notte? Fortuna non mi sono fatta male, un pò spaventata ho subito chiamato il 112 e mi hanno detto che non era compito loro. Ho poi chiamato il 113, questa volta con gentilezza mi hanno detto che loro non potevano farci niente e di chiamare i vigili del fuoco. Ho chiamato il 115, dato che la caserma dei vigili del fuoco è a 300 mt, ma una voce sgarbata a mi ha risposto “Che cosa c’entriamo noi?”, che i tombini erano stati aperti perchè pioveva forte e di chiamare il comune. Gentilmente gli ho chiesto se potevano fornirmi il numero (che poi il comune è aperto a mezzanotte?) e mi hanno risposto che non ce l’avevano e di “arrangiarmi”. Ho chiamato il carro attrezzi e dati i disagi mi ha risposto che sarebbe venuto quanto prima ma la loro officina era allagata. Per fortuna la tanta maleducazione e menfreghismo di coloro da cui avrei dovuto ricevere un aiuto è stata compensata dalla gentilezza di tanti passanti che si sono fermati e hanno a loro volta provato a richiamare le autorità ma si sono sentiti rispondere dal “gentile” centralinista dei vigili del fuoco “ma è quella che ha chiamato prima?”. Dopo essere stata trattata non come una cittadina bisognosa di soccorso caduta dentro a un tombino non segnalato, ma come una rompipalle, devo ringraziare cinque gentili ragazzi che si sono fermati e hanno sollevato l’auto e rimesso a posto i tombini in cui diversi automobilisti e motociclisti, arrivando a velocità sostenuta rischiavano di cadere a loro volta. Ma chi avrei dovuto chiamare per farmi soccorrere?
Cordiali saluti, Diletta Siri
Carige: ‘i grandi vecchi’ litigano e io perdo i miei piccoli risparmi
Ex-insegnante ora in pensione, sono da sempre cliente e da pochi anni piccolo azionista Carige e, purtroppo, sto perdendo oltre l’80% del mio modesto investimento. Mi fidavo di Carige, solida azienda genovese pensando anche di dare indirettamente un contributo alla mia città. Invece la banca è andata di male in peggio e non solo per via della crisi. Eppure non si alza pubblicamente una sola voce critica per sottolineare l’attaccamento alle poltrone di questi due Grandi Vecchi litigiosi che hanno le responsabilità maggiori del dissesto. Al massimo si parla di “scontro di potere” e poi dei soliti bla, bla tecnici… Ma possibile che ci si scagli spesso contro i politici “matusa” e “patelle” e non si dica nulla quando si tratta di dirigenti del settore privato? Timore reverenziale, conformismo, rassegnazione e deferenza stucchevoli! Poi magari costoro avranno pure predicato come tanti: “largo ai giovani”! E’ vero che professionalità e merito non sono legate all’età, ma il RICAMBIO è necessario, ovunque! E poi, riflettiamo: che affidamento possono dare coloro che sulla soglia (e passa) degli ottant’anni, considerano l’azienda come “cosa propria” e continuano a fare gli stacanovisti andando in ufficio tutti i giorni non rendendosi conto che la VITA è fuori, è altro, è accompagnare i nipotini a scuola o al parco, è andare a correre al Righi o a fare un bagno in Riviera o a prendersi un gelato a Boccadasse (magari, dando buon esempio, utilizzando i mezzi pubblici)? E poi, da pensionati, con un po’ più di tempo, si potrebbe finalmente dare un maggior contributo personale in casa propria e, soprattutto, alla società e agli altri impegnandosi in un’associazione di volontariato, senza limitarsi ad aprire il portafoglio facendo la comoda e appariscente “elemosina” (con i tanti quattrini guadagnati in Carige). E poi nessuno negherebbe loro la richiesta di un saggio consiglio, il che sarebbe più che sufficiente per mantenere un aggancio con l’ex-attività lavorativa. Personalmente ho serie difficoltà ad interloquire con chi vive di LAVORO perché si crede insostituibile o perché bramoso di continuare a guadagnare. Intanto, visto che non si accomiatano, che almeno mi rendano i quattrini che hanno contribuito a farmi perdere! Un cittadino e cliente Carige indignato.
Mario Repetto, Recco
SERVICE TAX EX IMU
Li preferivo quando erano contrapposti, alternativi, in contrasto. Almeno ci fregavano uno alla volta. E l’altro diceva di difenderci. Ora, come si vede, per fregarci si sono messi insieme e se l’unione fa la forza, sarà peggio.
Gianni Oneto - Rapallo
Un ringraziamento dalla russia
Buon giorno, vi scrivo dalla Russia. Vorrei ringraziarvi di cuore. Un anno e mezzo fa (gennaio 2012) avete pubblicato l’articolo “Ecco come ci vedono all’estero”sul concorso per stranieri che è stato organizzato per la scuola di lingua italiana di Sestri Levante. Mi sono beccato un premio speciale e avete scritto di questo e che proprio l’avevo meritato. Solo ora ho letto questo articolo in Internet. Sono stato tanto meravigliato. Davvero una sorpresa tanto bella. Sento tanta mancanza dell’Italia e ad un tratto trovo l’articolo. Un piccolo miracolo. Spero di vedere di nuovo il cielo d’Italia e la sua gente così allegra e amichevole. Purtroppo non ho potuto usare quel premio e venire a Sestri Levante. Sono stato in altri posti, ma un giorno verrò a Genova e poi passerò per tutta la Riviera. Con amore dentro cuore. Ancora i miei ringraziamenti, sinceri saluti, buona fortuna e salute forte.
Konstantin Kotelnikov
Con Corfole 147 ho fatto... tris
E’ mio piacere e mio dovere congratularmi con Corfole, edizione nr.147 per il “tris” di pezzi notevoli che vanno dal dilettevole all’utile: Il “Troppo” di Giansandro Rosasco (ha proprio ragione, trabocchiamo di troppo...), “Come riconoscere un ictus”e “le nozze d’oro di quaranta coppie liguri” che hanno affrontato le piacevolezze, le avversità, i dolori, la normalità quotidiana che gli umani incontrano in questa valle di lacrime e che sono davvero meritevoli di ammirazione. In particolar modo della mia poi, che votai contro il divorzio e che se ce ne fosse un altro (referendum) rivoterei ancora e sempre CONTRO, almeno nel caso di coppie con figli (la modernità i suoi frutti li dà comunque anche a me...).
Cordiali saluti, Luigi Fassone,Camogli
I FURBETTI DEL TESSERINO E LA LEGGE... POCO FURBA
Giusto, la legge deve essere uguale per tutti e se una legge regionale consente di disporre dei divieti per salvaguardare l’ecosistema, non vedo perche’ debbano rispettare la natura solo i fungaioli “della domenica” e non i privilegiati soci o residenti, liberi di sfruttare il bosco quando e quanto vogliono. Quindi e’ accettabile il pagamento di un tesserino ma non lo e’ una discriminazione sui giorni in cui deve essere lasciato “riposare” l’ecosistema.
“Un fungaiolo della domenica
(tramite www.corfole.it)
Tratto da CORFOLE! del 9/2013, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
I commenti dei lettori
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di Giansandro Rosasco
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TUTTO SUL BONUS GIOVANI COPPIE
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LE VOSTRE LETTERE - "Una richiesta dal Perù", "Anche a Rapallo aspettiamo il tunnel con l'entroterra", "La crisi di chi ha troppo?" e i presepi
UNA RICHIESTA DAL PERU’Articolo molto interessante sul cognome Sanguineti, il cognome di mia madre....