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    il tappiro

    di Michela De Rosa | 04 Giugno 2013 | in categoria/e attualita diritto edizione cartacea il tappiro

    Sai che la tua banca può averti fregato? Riavere il maltolto è possibile

    Sai che la tua banca può averti fregato? Riavere il maltolto è possibile

    Non bisogna farsi intimidire ma consultare professionisti del settore: la valutazione della situazione è gratuita e molti lo hanno già fatto

    Dopo l’articolo ‘E’ guerra alle banche” (Corfole di aprile), ci sono arrivate diverse segnalazioni e telefonate, a conferma del fatto che si tratta di un tema caldo. E d’altronde le banche, impegnate nella loro guerra speculativa sui mercati internazionali, hanno completamente dimenticato quella che viene definita ‘la mission’, la loro missione, che è quella di prestare denaro.
    E invece i mutui non li concedono, i fidi li ritirano ma soprattutto i tassi si alzano, o meglio si impennano tanto da arrivare a parlare di tasso di usura. Lampante a tal proposito il recente servizio del programma Le Iene (Italia 1 - in foto), in cui sono stati intervistati diversi imprenditori letteralmente strozzati dagli interessi verso le banche, tanto da ritrovarsi a un passo dal dover dichiarare fallimento o addirittura da aver dovuto vendere l’azienda, per poi scoprire che in realtà erano loro ad essere a credito! Com’è possibile? Ebbene, una società specializzata aveva analizzato i loro conti correnti scoprendo delle anomalie finanziarie e riuscendo così a recuperare decine, centinaia e avolte milioni di Euro! Insomma, questi imprenditori si sono ritrovati da forti debitori a grandi creditori nei confronti delle banche e hanno riavuto i loro soldi. E’ allora bene saperne di più, perché questo tema può riguardare tutti.

    Si fa tanto parlare di usura, ma pochi sanno che riguarda il proprio conto!
    In questo articolo vi aiutiamo a capire in maniera semplice con l’aiuto di Enrico M. Remondini, collaboratore per un’azienda specializzata nell’affrontare le anomalie finanziarie: “Negli ultimi 3 anni abbiamo analizzato oltre 30.000 conti correnti bancari di aziende italiane, scoprendo quello che nemmeno si immaginano le Procure della Repubblica del Belpaese: oltre il 92% dei conti correnti sono in usura.”
    E’ come se in un paese dove vige la legge che uccidere è reato si continuasse a uccidere impunemente perché quella è la consuetudine. Com’è possibile? Dove sono i controllori? “Beh, per prima cosa dobbiamo chiarire che Banca d’Italia - prosegue Remondini -, al contrario di quanto si pensi non è dello Stato e quindi pubblica, ma più privata che mai ed è di proprietà di tutte quelle banche che dovrebbe controllare. Chiarito questo fatto passiamo a dire che ABI (Associazione Bancaria Italiana) rappresenta gli interessi delle banche essendo la loro associazione di categoria. L’una e l’altra sono di fatto sempre riuscite a far credere che per definire il tasso di un’operazione (fido, prestito, anticipo fatture, mutuo, leasing etc) bastasse prendere in conto la sola voce “interessi debitori”.
    Ma basterebbe vedere cosa dice la Legge italiana (comma 3, articolo 1 Legge 108/96) per capire che le cose funzionano in modo ben diverso: “Per la determinazione del tasso di interesse usurario si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate alla erogazione del credito.” In pratica cosa significa? “Andate a prendere il vostro estratto conto scalare e relativo sbilancio competenze, ossia quegli estratti conto “speciali” che vi arrivano 4 volte all’anno (al 31 Marzo, 30 Giugno, 30 Settembre e 31 Dicembre)  - spiega Remondini -. Lo sbilancio competenze (la parte conclusiva dell’ estratto conto trimestrale) è composta dalle seguenti voci: interessi creditori,  interessi debitori, spese, imposte e tasse e quelle che un tempo si chiamavano “commissioni di massimo scoperto” ora rimpiazzate da definizioni più amene quali “commissioni messa a disposizione fondi”, “penalità di sconfinamento” etc. e che in alcuni casi sono di più degli interessi stessi!”


    Ti dicono che è al 12% e invece è al 25%! Un esempio concreto smaschera il reale tasso di interesse
    Ora, lasciando stare le imposte e tasse che la legge chiaramente esclude, per seguire quello che la legge dice si debbono fare i calcoli in maniera ben diversa da quanto fanno le banche. Facciamo un esempio con cifre tonde per essere più chiari, ipotizzando una situazione in cui ci sono interessi debitori per 800€, commissioni varie per 400€,  penalità sconfinamento per 200€ e spese per 200€. “Ebbene, la banca sostiene che gli 800€ dei soli interessi debitori rappresentino un tasso del 12,5%, secondo il loro concetto più sopra enunciato. Noi invece vogliamo applicare la Legge italiana (visto che c’è e che una volta tanto è chiaramente applicabile!) per cui ricalcolando il tutto scopriamo che nell’insieme la nostra operazione si è conclusa con la nostra banca non al 12,5%, ma nel caso in esame al doppio. Siamo al 25%, cioè 8,5% in più del ‘tasso soglia usura’”.

    Quando viene riconosciuta l’usura vengono restituiti tutti gli interessi!
    Il tasso soglia è quel tasso calcolato con certi meccanismi al di là del quale un’operazione ‘va in usura’. “Quella dell’esempio è usura cosiddetta “oggettiva” o –per essere ancora più chiari ed espliciti– si tratta di usura penale punita con la reclusione da 1 (uno) a 6 (sei) anni, salvo aggravanti.” Ma che cosa capita quando si accerta l’usura penale? Andiamo a vedere l’articolo 4 della stessa Legge 108/96 che dice “Il secondo comma dell'articolo 1815 del codice civile é sostituito dal seguente: "Se sono convenuti interessi usurari la clausola é nulla e non sono dovuti interessi". In altre parole l’usurante perde il diritto a vedersi riconosciuti gli interessi, anche quelli che sarebbero legali, e che ritornano all’usurato a titolo di indennizzo! Un’ultima importantissima informazione: non buttate più via l’undicesimo o il sesto anno di archivio, il più vecchio, poiché si può andare indietro almeno fino al 1956 a condizione appunto di avere i documenti. Stessa cosa anche per i conti correnti chiusi alla sola condizione che non lo siano da più di 10 anni.  Se vi è venuto il dubbio di aver pagato tassi troppo elevati e quindi di aver diritto al rimborso di tutti gli interessi potete rivolgervi in tutta discrezione a chi si occupa di questo e riavere il maltolto: oltretutto il primo appuntamento conoscitivo (durante il quale viene analizzata la situazione in via preliminare) è sempre gratuito, quindi perchè non provare?

    Per contattare il sig. Remondini: 010.8601139 348.6520230 emr@fastwebnet.it

    Tratto da CORFOLE! del 6/2013, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata


     


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