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locali
di Michela De Rosa | 01 Giugno 2009 | in categoria/e cucina edizione cartacea locali uscire
La Brinca di Ne' riceve il riconoscimento per la selezione di formaggi locali e diventa l'unico in Liguria ad avere tutti e tre i riconoscimenti Slow Food: la Chiocciola per l'accoglienza, la bottiglia per la carta dei vini e il simbolo del formaggio
Una serata di degustazione per festeggiare: oltre al folto pubblico presenti la delegazione genovese di Slow Food, ONAF e i rappresentanti delle eccellenze enogastronomiche locali
Certi posti, certi piatti, una certa accoglienza bisogna meritarseli. E così la strada che si inerpica a Campo di Né sembra messa lì apposta per celare un piccolo tesoro, che va conquistato per poter essere - è il caso di dirlo- assaporato fino in fondo. A fare da scrigno a questo mondo dei buongustai che si chiama La Brinca (Tel 0185 337480)c’è una casa colonica dove echeggia una vita genuina, tra verdure d’orto ed erbe di campo che profumano l’aria. A tutto questo si accompagna la delicata eleganza della semplicità, che si impersona nel patron, Sergio Circella.
E’ lui, con i suoi modi gentili, mai frettolosi anche se la sala è stracolma, ad accogliere i clienti. Appena varcata la soglia non si può non notare la cura dei particolari, su cui spicca - apprezzatissimo- l’ottimo personale che in modo garbato e gioviale immerge il cliente in una atmosfera piacevole e rilassata.
Si capisce di trovarsi in un posto dove la parola ristorazione viene intesa nella sua accezione più estesa e vera: dare ristoro, nel bere, nel cibo e anche nello spirito. L’occasione per cui ci troviamo a parlarne è, come si suol dire, ghiotta: il ricevimento del simbolo della Slow Food per i formaggi, un marchio che per la Brinca sta a simboleggiare non solo la qualità e la quantità dei formaggi offerti ai propri clienti, ma anche il forte legame col territorio attraverso la selezione di prodotti genuini locali.
Per festeggiare è stata organizzata una serata di degustazione che ha avuto talmente successo da richiedere delle repliche. Il menù, davvero originale e sorprendente seppure basato su piatti della tradizione, è stato presentato a più voci: Enrico Sala, fiduciario della Condotta di Genova Slow Food, ha accompagnato i presenti in un viaggio nel gusto con i contributi di Ricardo Collu, Delegato ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi) che ha spiegato in modo chiaro e preciso le caratteristiche dei diversi tipi di formaggi, e Maurizio Stagnitto (Slow Food), in qualche modo artefice di questo riconoscimento, come lui stesso ci ha raccontato “Sono da tempo cliente ed estimatore di questo posto e una sera Sergio (Circella) mi ha presentato la sua selezione di formaggi; era completamente diversa da quella a cui siamo abituati perché punta alla ricerca delle eccellenze del territorio, in buona parte dei casi frutto del lavoro di piccoli e piccolissimi produttori locali. Una doppia rivelazione che ha meritato la segnalazione per il riconoscimento del simbolo per i formaggi, che come siamo qui a testimoniare, è stato consegnato a questo locale con tutti i meriti”.
Questi piccoli grandi eroi che ancora sono capaci di salvaguardare la produzione locale con latte genuino del territorio, sono Il Caseificio di Davide Cogorno (Carasco) presente nel Menù della serata in diversi piatti, tra cui ‘Cicherina su Pan Martin’ e ‘Pontevecchio con confettura di cipolle di Zerli’; l’Azienda Agricola U Pastine (Borzonasca), presente nel ‘Caprino e pomodori essiccati con erbe aromatiche’, nei ‘Ravioli ripieni di Sarazzu alla salsa di nocciole della Fontanabuona’ e nei ‘Gnocchetti di patate locali al Caprino e maggiorana’; il Caseificio Val d’Aveto (Rezzoaglio) era invece presente nel ‘Budino d’erbe e ricotta dell’Aveto’, nella ‘Noce di vitellone con scaglie di San Stè, erbe e olio locale’ e nella ‘Crema di Ricotta, nocciole, melissa e miele di castagno’.
La ricerca delle eccellenze locali non si è fermata ai piatti ma è proseguita nei bicchieri dove hanno dato il loro prezioso contributo la Bianchetta Genovese e il Vermentino Golfo del Tigullio dell’Azienda Agricola Ricolla (Nè), il Missanto e il Moscato (unico della Liguria) dell’Azienda vinicola Pino Gino (Castiglione Chiavarese) di cui vi abbiamo parlato nel numero 95 di di Maggio 2008 . C’è stata anche un’incursione - giustificatissima- in Piemonte con ‘Il Professore Barbera d’Asti’ della Franco Roero di Montegrosso, dedicato Giovanni Rebora, mitico enogastronomo genovese, detto appunto ‘il Professore’.
La cena si è conclusa con una Grappa Bianchetta 63 mesi G.B. Parma. E questo introduce un altro capitolo racchiuso in questo libro delle prelibatezze. Con oltre mille etichette la Brinca ha la migliore carta dei vini della Liguria (suggeriamo una visita alla ricca cantina) e un’incredibile selezione di oltre 300 distillati. C'è anche la Carta degli Oli con un'ampia selezione di cru locali e di tutta Italia. Si può anche venire qui per fare buoni acquisti perché è anche Caneva con fùndego da vin, ovvero enoteca dove trovare vino, olio e altre buone cose. Vanno doverosamente segnalati i prezzi, assolutamente di buon senso sia per il ristorante sia per le bottiglie.
Tratto da CORFOLE! del 6/2009, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
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I commenti dei lettori
Mimmo & Anita:
questo articolo è davvero preciso.. siamo andati a mangiare in questo posto ed è davvero così. Consigliatissimo.
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