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edizione cartacea
11 Febbraio 2025 | in categoria/e edizione cartacea
“Conosco una persona con problemi di alcol e non so più cosa fare”
Anche a Chiavari e Genova ci si può rivolgere ad Al-Anon, l’associazione che aiuta in maniera anonima e gratuita famigliairi, amici, colleghi e chiunque si debba relazionare con persone con una dipendenza da alcol e non solo
- di Michela De Rosa
Le persone con dipendenze non vivono per forza ai margini, ma sono inserite nella società, hanno famigliari, amici, vicini di casa, colleghi, compagni di scuola e di Università; una cerchia di affetti e contatti che spesso si ritrova senza alcun supporto per affrontare le dinamiche causate da una dipendenza.
Ed è proprio a tutti loro che si rivolge AL-ANON. Il nome deriva dall’abbreviazione di Alcolisti Anonimi, in quanto nasce come “costola” del famoso gruppo di aiuto presente in tutto il mondo. Con una differenza sostanziale: Alcolisti Anonimi aiuta la persona che ha la dipendenza, mentre Al-Anon offre supporto a chi ha strettamente a che fare con quella persona. Per la delicatezza della situazione vi è un’ulteriore sezione che si chiama Alateen e che si rivolge ai giovanissimi, come ad esempio i figli di alcolisti. Non solo. Infatti, oltre a quella da alcol, ci si occupa di tutte le dipendenze.
Al-Anon è nata da mogli di alcolisti
L’associazione è nata negli Stati Uniti nel 1951 dal lavoro di diverse donne, mogli di alcolisti, che sentirono il bisogno di avere un programma che le sostenesse e aiutasse in un percorso di rinascita. La creazione dei gruppi familiari ha fatto sì che l’alcolismo fosse riconosciuto anche come “malattia familiare”, dato l’impatto notevole sul sistema degli affetti.
Al-Anon si definisce infatti come “un’associazione di familiari e amici di alcolisti, che si riuniscono per condividere esperienza, forza e speranza allo scopo di risolvere il problema comune.” Il programma si organizza intorno ai 12 Passi e alle 12 tradizioni degli alcolisti anonimi, adattate alla situazione. L’associazione non ha alcuna affiliazione religiosa o politica e non ha quote o tasse d’iscrizione: si autosostiene attraverso contributi volontari.
Dipendenza: una “malattia famigliare”
“Il problema è suo, perché devo andarci io?”: questo è il primo pensiero che viene in mente. Ma vede parte del problema. Nella famiglia di una persona con dipendenze vengono infatti a crearsi diverse problematiche, tra cui vergogna, mancanza di lavoro, difficoltà economiche, abbandoni e ritorni, mancanza di sostegno, infedeltà, violenza e altre gravi conseguenze fisiche e psicologiche.
Ecco perché, contemporaneamente al processo di recupero di chi ha problemi di alcolismo o dipendenze, c’è il bisogno di un sostegno e di un intervento specifico anche per i componenti della famiglia e per tutte le persone che in qualche modo si sentono toccate dal disagio, che in Al-Anon possono trovare il supporto e la vicinanza di chi come loro ha vissuto o vive tutt’ora questa situazione.
Il potere del gruppo e la tranquillità dell’anonimato
Uno degli elementi che caratterizza questi gruppi di auto aiuto è appunto l’anonimato, che permette la totale libertà nel condividere la propria esperienza, le difficoltà e le emozioni. Il gruppo svolge un ruolo fondamentale e permette di alleviare i pesi e le emozioni negative e di trovare la miglior strada per se stessi. La condivisione permette di capire che non si è i soli ad avere quella situazione e a commettere errori. Errori fatti per lo più in buona fede, “per amore”, “per tutelare la famiglia”, “per non perdere il lavoro”, “per il buon nome”. Tutto comprensibile. Tuttavia, questo contribuisce a creare dei loop e a mantenere attivato un meccanismo di vittima-carnefice che si autoalimenta. Occorre disinnescarlo, e per farlo occorre aprire gli occhi sui propri comportamenti disfunzionali e cambiarli. Come? Anzitutto accettando di non avere il potere né il dovere di controllare le situazioni e di non poter aiutare chi non vuole essere aiutato. Nè di poter sostenere tutto da soli.
Recuperare se stessi
Quindi l’obiettivo è “recuperare se stessi” imparando a essere sereni nonostante tutto quello che accade. Perché si tende a vivere in relazione agli umori, agli atti e alle parole della persona con dipendenza: “Se faccio questo forse smetterà”, “Se non dico niente non si arrabbierà”, “Se dimostro più amore non avrà bisogno di farlo”, etc. In Al-Anon si impara a ritrovare il proprio centro e a non far sì che la propria vita dipenda dall’altro. Perché anche questa è una forma di dipendenza. Non puoi occuparti dei problemi dell'altro; tuttavia, se cambiamo noi, cambia la realtà che ci circonda.
Un aiuto anche per i figli
Per la delicatezza del tema e dell’età, per i minori che hanno genitori con dipendenze esiste Alateen (da teenager, adolescente). Per agevolarli, ad esempio a Genova la loro riunione si svolge nella stanza di fianco a quella del genitore o parente che l’ha accompagnato.
Anche in Liguria si inizia ad aprirsi
In altre città d’Italia ci sono diverse sezioni, con più riunioni alla settimana. Anche in Liguria sta cambiando la mentalità, imparando ad aprirsi, a condividere, a sostenere gli altri e a farsi sostenere. Fare il primo passo è già essere nel processo di guarigione e speriamo che questo articolo arrivi come un messaggero nella vita di chi aveva bisogno proprio di queste informazioni. Il prossimo è chiamare il numero verde 800 087 897.
CONTATTI AL-ANON
numero verde 800 087 897
www.al-anon.it
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