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12 Febbraio 2024 | in categoria/e storia locale

Febbraio 1914: la costruzione del nuovo ponte di Recco

Quanti avvenimenti in soli 90 anni.
Andato a sostituire quello di fine ‘800, verrà poi distrutto dai bombardamenti nella Seconda guerra mondiale e quindi di nuovo ricostruito come lo vediamo oggi.

“L’allargamento del viadotto di Recco […] costituisce una delle opere che maggiormente possono richiamare l’attenzione del tecnico tanto per le caratteristiche ad essa proprie, per le sue non comuni dimensioni e per la notevole profondità raggiunta colle fondazioni ad aria compressa delle sue pile centrali, quanto per le caratteristiche connesse alla sua esecuzione per la necessità di garantire la sicurezza dell’esercizio ferroviario sul contiguo manufatto preesistente e per i provvedimenti a presidio di esso richiesti dalle sue deficienti condizioni di stabilità”.

Come ha ricordato in un post la pagina facebook “Recco 1943: immagini per la memoria” con queste parole la Rivista Tecnica delle Ferrovie Italiane racconta l’intervento che ha rivoluzionato il tratto ferroviario sul borgo tra il febbraio del 1914 e il dicembre del 1922. Già nel 1876 e nel 1880 vennero formulate diverse segnalazioni con le quali si indicavano cedimenti del primo viadotto costruito tra il 1865 ed il 1868. In corrispondenza delle pile centrali sul fiume in particolare, le fondamenta delle antiche pile non raggiungevano la roccia sottostante ed essendo posizionate su “zatteroni di legno” si muovevano e inclinavano secondo il terreno sottostante. Con il raddoppio del ponte la parte centrale del vecchio viadotto venne definitivamente demolita. I lavori che si alternarono in due fasi (costruzione nuovo viadotto a monte e demolizione del primo) videro l’utilizzo di cassoni in ferro posizionati direttamente sulla roccia, raggiungendo la profondità di 27 metri sotto il livello del mare. L’incredibile opera in muratura diede al viadotto una qualità ed equilibrio incredibili che, al di là della pronta ricostruzione operata durante i bombardamenti ad ogni incursione, ha portato una resistenza strutturale che certamente il primo ponte non sarebbe stato in grado di sopportare.