EDIZIONE
CARTACEA
  • SFOGLIA
  • SCARICA
  • ARTICOLI
  • TEMPO LIBERO

    Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!

    Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...

    Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!

    Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...

    IL MERCATINO DEL LEVANTE
    • VENDO vendo bidoni in acciaio i...
    • VENDO buongiorno ho da vendere ...
    • REGALO regolo 2 materassi singol...
    • IMMOBILIARE a monleone di cicagna, af...
    • VENDO vendo cancelletto di sicu...
    • VARIE cerco galline collo nudo,...

     

    Bedini Elettrodomestici

     

    Leani Ardesie

    AZIENDE DEL TERRITORIO

     

    By IDT-Midero

    UTILITÀ

    Non buttate le foglie dei ravanelli! Ottime per mille preparazioni in cucina, a cominciare dal pesto

    Stavo pulendo dei ravanelli e guardando tutte quelle belle foglie mi sono chiesta “possibile che non servano a nulla?”. Cerca cerca scopro che sono un (...

    Sapevi che... si dice “Piantare in Nasso”?

    ...e deriva da una mitologica tragedia d'amore (sigh!) Eh s&igrav...

    Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!

    Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...

    sport

    05 Settembre 2023 | in categoria/e attualita sport

    Sestri e il pugilato: una grande storia messa all'angolo dalla burocrazia

    Sestri e il pugilato: una grande storia messa all'angolo dalla burocrazia

    Con il cambio di gestione subentrano le nuove regole e così la storica palestra fondata da “Pinan” Muzio diventa da un giorno all’altro inagibile: l’appello di Claudio Carbone e non solo per la riapertura

    Dopo quasi cinquant’anni di allenamenti, riscaldamenti e colpi schivati, la Palestra di Pugilato nata nel 1975 dalla passione del grande Giuseppe “Pinan” Muzio ha chiuso le saracinesche. E’ accaduto lo scorso ottobre e da allora uno dei suoi allievi, Claudio Carbone, insieme a Bobbio e Raso (allenatori e tecnici federali), suona il campanello a tutte le porte ufficiali.

    Come accade per bar e ristoranti, quando subentra una nuova gestione si applicano le nuove norme. E con le nuove disposizioni, quella sede che fino al giorno prima andava bene, improvvisamente è diventata “inagibile per motivi di sicurezza”. Per Carbone, che tra quelle pareti è cresciuto come ragazzo e nato come pugile, quella palestra è perfetta. Ma soprattutto è impregnata della storia del pugilato sestrese, ligure e italiano. Una sorta di monumento sportivo.

    Il cambio della giunta comunale ha rallentato ancora di più i tempi della risposta ufficiale e il nuovo delegato allo sport, Albino Armanino, non ha per il momento una soluzione. Ma una rassicurazione, che “il progetto dei pugili sestresi è importante anche per il Comune”. Vedremo quanto. Perché qui non è solo questione di sport, di muscoli, di incontri. E’ soprattutto una storia di vite salvate.  

    Sul ring contro la burocrazia

    Ma la burocrazia è un avversario subdolo, che con un semplice, leggerissimo foglio accartocciato può mettere all’angolo i sogni e le speranze. Per resistere ci vuole la passione e il sangue freddo di un combattente. “A Sestri gh’è sangue bun” diceva un vecchio saggio.

    E nelle vene di Claudio Carbone scorre quel sangue. Questo si capisce dai suoi occhi, che una volta erano arrabbiati con il mondo e che oggi sono pieni di speranza. Lui prese la tristezza, il dolore e l’ira e li trasformò in impegno, costanza e disciplina. Indossò i guantoni cercando di lottare contro i propri demoni, quelli che gli ricordavano l’incidente che lasciò suo fratello in una carrozzina.
    Aldo Traversaro fu il primo a fiutarne il talento. Qualche anno dopo, entrato sotto l’ala protettiva di Pinan, Carbone cominciò a portare a casa premi: Campione interregionale, cintura ligure nei pesi medi, due volte in finale negli assoluti. Carbone sa l’arte del pugilato, lo dicono i suoi 70 match finiti sempre con una stretta di mano. Perché la boxe, dice lui, è questo: “Disciplina, sacrifici, paure, ma prima di tutto, rispetto”. Con un sorriso mi dice che fino a poco tempo fa dava ancora del “lei” al suo allenatore.



    Ed è questo che vorrebbe insegnare anche ai giovani d’oggi. Che la boxe non è un modo legale per fare a pugni. È tutt’altro. Vorrebbe togliere dalla strada sbagliata qualche ragazzo, dare un’opportunità a quelli che si sentono persi e aprire loro le porte di un posto che insegni l’amicizia, il rispetto verso l’avversario, i segreti di uno sport complesso. A spese sue. A tempo suo. Nella palestra del suo maestro Pinan. Un match importante perché la burocrazia può essere letale, ma le promesse ci sono e la nuova giunta comunale di Sestri Levante ci assicura di “avere a cuore il sogno di Claudio Carbone” che fa anche da portavoce per una comunità che tifa per lui e per la propria gloriosa storia di pugili.

     


    Tra i campioni di pugilato del Levante c’è anche Aldo Traversaro: 54 incontri, vinti 44, pareggiati 6 e persi 4, ma nessuno per ko. Eppure la sua storia parte dalla timidezza di un bambino che non veniva mai scelto nelle squadrette di calcio del paese, di un adolescente che amava ballare ma che non aveva il coraggio di invitare una ragazza. Un giorno si fermò davanti alla palestra di pugilato, ma non si sentì di entrare. Mandò un amico come scudo e si strinse ancora nel suo timore. Tito Copello invece riconobbe all’istante il talento e gli fece spazio tra i suoi ragazzi.
    Traversaro inizia ad allenarsi, negli angoli stretti, lontano dagli sguardi. Ma ha un obiettivo. Se lo ricorderà ogni volta nella fermata della corriera delle 21.30, sulla strada di ritorno a casa che è sempre buia, a mezzanotte quando deve ancora stendere i suoi vestiti che gli serviranno il giorno dopo in palestra: “Volevo che le persone si accorgessero di me perché ho fatto qualcosa di buono. Volevo il mio nome sul giornale. Ogni volta che qualcuno lo avrebbe letto, la mia timidezza sarebbe stata premiata. Agostino, il mio manager, mi disse:<<Traversaro, le cose si guadagnano. La gente non ti regala nemmeno il buongiorno.>>” 

    E lui lo prese sul serio.
    Si mise sul ring davanti a nomi pesanti: Adinolfi, Grespan, Trujillo, Walter White, Cardoso, Taylor. Ormai il pugilato faceva parte di sé e, insieme, scoprirono una tecnica, un movimento che lui, adesso, lo definirebbe magari azzardato. Lavorare sull’avversario per sovraccaricarlo. Perché la boxe non è una raffica di pugni. Il suo allenatore, una volta gli disse: ”Il pugile deve avere occhi e gambe. All’ultimo, il pugno.”

    Nel ’79 l’addio al ring come pugile, per trassformarsi in allenatore. “Qualcosa era cambiato, ma sappi che è più difficile smettere che iniziare. Dopo odiavo la palestra, ho scelto di uscire dalla porta di servizio, senza spargere la voce. Sono rientrato come allenatore nella palestra chiavarese di Tito Copello, dove sono diventato quello che sono”.
    Così, a sua volta, ha formato altri ragazzi, tra cui Claudio Carbone, riconoscendo in lui quelle doti che poi un altro maestro, Pinan, ha finito di plasmare nella sua palestra a Sestri Levante. Accanto a noi si ferma una moto e scende proprio Claudio Carbone. Si scambiano una stretta di mano e Traversaro mi dice “Molti ragazzi sono lasciati soli. E ognuno di loro che viene in palestra a fare uno sport è già un campione. Carbone vuole fare questo. E va sostenuto”.


    Carla Berneanu


    Altre immagini collegate alla notizia:


     


    I commenti dei lettori
    Non sono ancora presenti commenti

    Lascia il tuo commento

    *verrai automaticamente iscritto alla newsletter per ricevere mensilmente gli aggiornamenti.

    Acconsento al trattamento dei dati - dlg. 196/03
    1) CONFERIMENTO DATI / CONSENSO
    I dati conferiti attraverso l'invio della scheda, sono destinati ad essere utilizzati e trattati per i fini del servizio in oggetto.
    Il conferimento dei dati personali è facoltativo. Il conferimento e il relativo consenso sono condizioni essenziali per l'accettazione del servizio. In caso di rifiuto del consenso il servizio non sarà erogato.
    2) CONSERVAZIONE PROTEZIONE DATI
    I dati sono conservati (attraverso mezzi digitali) in una banca dati di proprietà di IDT-Midero e dei relativi Responsabili del trattamento. Tali banche dati sono organizzate e gestite secondo quanto previsto dalle vigenti normative.
    3) TRATTAMENTO DATI
    I dati sono trattati da dipendenti e/o professionisti e/o incaricati e/o collegati a e da IDT-Midero , ad eseguire le attività di gestione o a svolgere operazioni tecniche occorrenti per la miglior organizzazione informatica degli archivi.
    4) COMUNICAZIONI
    I dati potranno essere comunicati da IDT-Midero esclusivamente a soggetti suoi clienti che le abbiano conferito un incarico di ricerca e selezione ed a società proprie collegate o controllate.
    5) DIRITTI DELL'INTERESSATO
    L'art. 7 del Dlgs. n.196/2003 conferisce all'interessato l'esercizio di specifici diritti, quali ad esempio:

    - il diritto di ottenere dal titolare del trattamento dei dati la conferma dell'esistenza o meno di dati personali che lo riguardano e la messa a disposizione dei medesimi in forma intelligibile;
    - il diritto di conoscere l'origine dei dati, la logica e le finalità su cui si basa il loro trattamento;
    - il diritto di ottenere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione della legge, come pure l'aggiornamento, la rettificazione o, qualora l'interessato vi abbia interesse, l'integrazione dei dati medesimi;
    - il diritto di opporsi in tutto o in parte, per motivi legittimi, al trattamento dei propri dati personali ancorchè pertinenti allo scopo della raccolta;
    - il diritto di opporsi in tutto o in parte al trattamento previsto ai fini di informazione commerciale o di invio di materiale pubblicitario.

    Per ciascuna richiesta di cui all'art. 7 del Dlgs n. 196/2003, può essere chiesto all'interessato, ove non risulti confermata l'esistenza di dati che lo riguardano, un contributo spese, non superiore ai costi effettivamente sopportati, secondo le modalità ed entro i limiti stabiliti dal Dlgs n.196/2003, art.10, comma 7, 8 e 9.
    I diritti riferiti ai dati personali concernenti persone decedute, possono essere esercitati da chiunque vi abbia interesse. Nell'esercizio dei diritti di cui all'art. 7, l'interessato può conferire, per iscritto, delega o procura a persone fisiche oppure ad associazioni.

    Le richieste ex art. 7 Dlgs n.196/2003 potranno essere inoltrate all'indirizzo info at corfole.com , oppure Tel/Fax 0185.938009
    USCIRE

    Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!

    Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...

    Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!

    Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...

    Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!

    Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...

    L'AIUOLA
    di Giansandro Rosasco

      Vai alla rubrica

      IL TAPPIRO D'ARDESIA

      Vai alla rubrica

      LA PAROLA AGLI ESPERTI

      Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!

      Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...

      Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!

      Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...

      Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!

      Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...

      TUTTO SUL BONUS GIOVANI COPPIE

      La legge di stabilità 2016 ha introdotto, a favore delle giovani coppie, un incentivo fiscale per l’acquisto di mobili destinati all’arredo della lo...

      DICIAMOCELO