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    storia locale

    di Pier Luigi Gardella | 17 Maggio 2019 | in categoria/e edizione cartacea storia locale

    #RADICI - Crovetto e Corvetto: neri e tenebrosi come i corvi

    Da sinistra: Luigi Emanuele, Elio e Gianmarco Crovetto
    #RADICI - Crovetto e Corvetto: neri e tenebrosi come i corvi

    Il cognome Crovetto vede la sua maggior diffusione nel comune di Bogliasco e nella Grande Genova. Vi è infatti a Bogliasco un antico nucleo di case in località Poggio citato sulle carte come località Crovetto (Cuèrti in dialetto); esso è costituito da case piccole e raggruppate, la cui origine sarebbe da porsi in relazione al formarsi di piccoli villaggi nell’entroterra della nostra riviera, in epoche durante le quali erano frequenti le incursioni lungo la costa dei pirati saraceni e barbareschi (analogamente a quanto si racconta per Sessarego, anche il Poggio, e più precisamente la località Crovetto, potrebbe essere stata il rifugio della popolazione di Bogliasco).

    ETIMOLOGIA
    Si può far risalire al corvo che in lingua genovese è crovo, e che non mancano in zona. Ma il cognome potrebbe anche avere alla base quei soprannomi medioevali originati dal latino Corvus, Corbus e da forme di dialetto antico come Corbo (meridionale), Korbù (sardo) e Crovu (ligure), attribuiti a un individuo in analogia fra le penne del corvo, nere e lucide, e il colore dei capelli o della barba. Altri ceppi potrebbero essere legati al significato figurato di persona ciarliera e un po’ ingenua, oppure persona considerata inquietante e tenebrosa, appunto nera come un corvo.

    IL CORVO: SIMBOLOGIA

    Anche se racchiude in sé infiniti significati opposti, c’è un aspetto che ritroviamo in tutte le sue interpretazioni, indipendentemente dalla cultura e dal tempo: il passaggio. Il corvo, infatti, è sempre associato a un passaggio da uno stato ad un altro. Simboleggia il passaggio dall’ignoranza alla conoscenza, dalla vita alla morte, dal male al bene, dalla notte al giorno.


    Nella mitologia greca il Corvo ha una brutta nomea. Quando Apollo s’innamorò di Coronide, ordinò a un corvo dal piumaggio bianco di fare la guardia alla sua amata incinta mentre lui si recava a fare un viaggio a Delfi. Coronide non fu fedele e tradì Apollo con Ischide, ma il corvo non gli riferì l’accaduto. Quando Apollo ne venne a conoscenza, per punizione, fece diventare nere le piume del corvo.

    Nella mitologia scandinava il corvo è l’uccello sacro di Odino: pare che il supremo dio norreno lasciasse liberi i suoi corvi, Huginn (pensiero) e Muninn (memoria), ogni mattina per avere informazioni su ciò che stava accadendo nel mondo. La sera i corvi tornavano, gli si posavano su una spalla e gli raccontavano ciò che avevano visto e sentito.

    Nella Genesi, Noè inviò un corvo dall’arca per cercare la terraferma e pare che il profeta Elia fosse stato nutrito dai corvi (1 Re 17,2-6): questo predispose i cristiani a considerare l’uccello con favore, anche se S. Ambrogio lo definì empio per non aver fatto ritorno all’arca.

    Secondo altre leggende, furono proprio i corvi a guidare Alessandro presso il santuario di Zeus Ammonio nell’oasi di Siwah in Egitto, mentre in seguito gli preannunciarono la morte.

    Lo scrittore greco Porfirio, nel III secolo d.C., scrisse che era possibile acquisire poteri magici mangiando il cuore di un corvo e il poeta Ovidio, nelle Metamorfosi, parla della strega Medea che infuse nelle vene di Giasone una pozione di cervo invecchiato e di testa di corvo vissuto per più di nove generazioni di uomini.

    La tradizione vuole che un corvo non possa mai entrare nell’Acropoli di Atene, a causa della sua inimicizia con la dea Atena, il cui simbolo è una civetta.

    I latini lo chiamavano Phoebius ales, l’uccello di Apollo e del sole.


    PERSONAGGI CELEBRI
    Luigi Emanuele Corvetto di un’antica famiglia originaria di Nervi e il cui atto di nascita dell’11 luglio 1756 lo registra come “Crovetto”, in seguito italianizzato Corvetto. Nacque poco distante da quella che si ritiene sia stata la casa di Cristoforo Colombo a Genova (nell’attuale piazza Dante) e si laureò in legge. Al tempo della Repubblica di Genova era tra i componenti del Venerandum Collegium Dominorum Jurisperitorum et Judicum civitatis Januae e, oltre alla attività di avvocato (era conosciuto con l’appellativo di avvocato dei poveri), diresse come Magistrato il Banco di San Giorgio. Nel 1797 entrò a far parte del Governo Provvisorio della Repubblica Democratica Ligure mentre l’anno seguente fu nominato Presidente del Direttorio e poi membro del Supremo Tribunale della Repubblica. Ricopriva tale carica quando, durante l’assedio di Genova del 1800, mediò la posizione della Repubblica stretta fra l’esercito del generale Andrea Massena e gli assedianti inglesi e austriaci. Dopo l’annessione della Repubblica Ligure all’Impero francese, si trasferì in Francia al servizio di Napoleone Bonaparte. Divenuto consigliere di Stato, partecipò nel 1807 alla redazione del Code de Commerce. Alla caduta di Napoleone, che lo aveva insignito del titolo di conte, divenne nel 1815 ministro delle Finanze nel governo Richelieu I, contribuendo alla ricostruzione delle disastrate finanze sotto il regno di Luigi XVIII di Francia e fondò la Caisse des dépôts et consignations. La medesima carica, offertagli dal Regno di Sardegna dopo l’annessione dell’antica repubblica marinara, venne da lui rifiutata. Rifiutato anche il titolo di Pari di Francia offertogli da Luigi XVIII, fece ritorno a Nervi per un periodo di cure: vi morì il 23 maggio 1821 e sepolto nella chiesa di San Siro. A Genova la piazza che porta il suo nome - piazza Corvetto - presenta al centro la grande statua equestre del sovrano Vittorio Emanuele II, appartenente a quella Casa Savoia cui il giurista non volle mai assoggettarsi. Ugualmente è intitolata a Corvetto una piazza di Milano.

    Un altro personaggio che possiamo ricordare è Elio Crovetto (1926-2000) attore comico caratterista, ha girato una cinquantina di film soprattutto del genere di commedia all’italiana. Lavorò anche nel teatro di rivista a fianco di Ugo Tognazzi, Walter Chiari, Macario, le sorelle Nav), particolarmente a Milano, sua città natale, e Genova, città nella quale ha vissuto a lungo.



    Infine il pittore Gianmarco Crovetto di Bogliasco, nato nel 1957, noto per le sue opere dove il colore è protagonista assoluto; attento osservatore della realtà, cerca nell’energia del colore e nei violenti contrasti la trasformazione dei sentimenti in materia pittorica, al di là di schemi classici ed accademici. La sua maniera di porsi è giocosa e forse un po’ irriverente ma riesce a convincere l’osservatore rendendo credibili i suoi contrasti e i suoi colori allucinanti.
    IN MOSTRA DAL 23 MAGGIO AL 2 GIUGNO


     


    I commenti dei lettori
    Elio Crovetto:

    Elio Crovetto era mio zio, e quella che avete messo non è la sua foto


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