edizione cartacea, storia locale

di Pier Luigi Gardella | 29 Marzo 2019 | in categoria/e edizione cartacea storia locale

#radici - Schenone e i Leverone, ecco le origini dei cognomi

Due cognomi particolarmente diffusi in Val Fontanabuona: primi numerosi a Lumarzo, i secondi a Cicagna.

SCHENONE: COLORO CHE ABITANO SULLA “SCHIENA” DELLA MONTAGNA
La derivazione è abbastanza semplice in quanto tutte le fonti parlano del dialettale schenn-a cioè schiena, o anche schenâ, cioè schienata. Ma allora da dove deriva schiena? Sembrerebbe addirittura dal longobardo schëna, con lo stesso significato. Il passaggio poi del termine verso un cognome potrebbe essere originata anche da un toponimo. Infatti per ‘schiena’ si intende anche un rilievo montano allungato con pendio non troppo ripido e sommità non troppo frastagliata, che fa da spartiacque tra due versanti: «l’arida schiena del formidabil monte» cantava nella sua “Ginestra” Giacomo Leopardi. Quindi potrebbe essere Schenone quello che abitava sulla ‘schiena’ di un tal monte.

Personaggi noti
Tra gli Schenone celebri troviamo Benedetto Schenone poeta genovese vissuto nel XVI secolo. Di lui si sa tuttavia pochissimo, a parte che fu cieco e cantò un amore totalmente spirituale, distaccato da ogni esperienza terrena.

I LEVERONE: LEPRI O DISTACCATI?
Veniamo invece a Leverone (presente anche come Leveroni) che il Dizionario dei Cognomi di Abrate vorrebbe derivare da lepre con l’aggiunta del suffisso -one che, nella lingua italiana, è un accrescitivo. Ma lo stesso dizionario cita anche una più improbabile derivazione dall’omonima Leverone, frazione di Borghetto d’Arroscia nell’imperiese, che deriverebbe da levau, con il significato di distaccato, assumendo in passato il nome di Leveone, diventato poi Leverone. Tuttavia l’assenza del cognome nell’imperiese e la sua presenza soprattutto nel Levante ligure ci porterebbe ad escludere questa derivazione.

La faida che scosse la Fontanabuona
Per anni, agli inizi del Seicento, la faida tra i Leverone e i Fopiano sconvolse Cicagna e arrivò a turbare anche un aspetto dell’equilibrio sociale della Valle come il culto religioso: le due famiglie avevano rispettivi ecclesiastici cui riferirsi, entravano nella stessa chiesa ma da porte diverse, e assistevano alle funzioni religiose con gli archibugi spianati. Si narra che un sacerdote di cognome Leverone celebrasse la Messa affiancato da due nipoti vestiti da soldati e armati di archibugio.

Personaggi noti
Ho trovato in realtà solo Romeo Leveroni, al quale è intitolata la Biblioteca di Cicagna. Fu un sacerdote che agli inizi del Novecento descrisse in un suo libro i miracoli avvenuti nel paese nel 1637 in quella chiesa che diverrà poi della Madonna dei Miracoli, con la fioritura di gigli appassiti innanzi alla statua della Vergine, che a sua volta si trasfigurò ravvivando improvvisamente le tinte e diventando splendente, nonché la guarigione di uno storpio, anch’egli un Leverone (Simone).