edizione cartacea, lettere

Scrivo dalla Fontanabuona ma potrei farlo da tutta l’Italia perchè il problema è lo stesso. Si parla tanto di dissesto idrogeologico, di incuria del territorio. Sono migliaia gli alberi pericolanti ai bordi delle strade che nessuno degna di uno sguardo se non accorgersene quando cadono provocando guai a volte serissimi. In questi casi siamo tutti pronti ad accusare tutti senza però trovare il vero colpevole. Un’ordinanza del sindaco del mio paese obbliga i proprietari dei fondi a tenerli puliti. MAI SUCCESSO. Una soluzione elementare ci sarebbe: lasciar tagliare questi potenziali pericoli a chiunque lo richieda anche se non è il proprietario del terreno. Con questo semplice sistema i comuni non avrebbero uscite e la comunità sarebbe tutelata. Voglio sottolineare, se l’anonimo e volenteroso abitante si permettesse di segare un solo ramo che ostruisce il passaggio sia pedonale che veicolare, come minimo rischierebbe il linciaggio e conseguente denuncia.Continuiamo pure a coltivare il nostro piccolo orto, però poi non prendiamocela con il “Cielo”.

Scandalo Carige: solo Corfole ha avuto il coraggio di pubblicarmi.

Nello spirito di onestà, solidarietà, serietà, trasparenza e professionalità indipendentemente da ogni colore ho aderito al “Comitato tutela risparmio Banca Carige” che ha l’obiettivo di tutelare i piccoli risparmiatori e che ha rilevato come alcune iniziative della Fondazione Carige e della banca stessa, riguardanti la struttura patrimoniale dell’istituto, possano avere avuto importanti e negative ripercussioni sui piccoli risparmiatori. E’ in questo spirito, pur non subodorando assolutamente illegalità o scorrettezze, che mandai una mia lettera in agosto dello scorso anno alla banca e a qualche giornale. A parte Corfole che la pubblicò sul n. 148 di settembre 2013 è stata cestinata da tutti (....). Volevo cogliere l’occasione per ringraziare la redazione del vostro giornale e il Comitato per l’appoggio morale a questa sacrosanta battaglia.

Volevo dire la mia sul Sig. Giuseppe Piero Fossati commissario della Provincia di Genova sulla “festa” per l’inaugurazione del nuovo ponte di San Pietro a Carasco. A mio avviso è stata una provocazione sociale terrificante. Qualcuno, si mormora, è arrivato persino a dichiarare : “il crollo è servito per dare del lavoro!” Volete far pensare che la dedica del nuovo ponte alle due principali vittime vi scagioni ed elevi ad eroi sociali? (.....). Prima hanno inventato la BOMBA D’ACQUA ed ora si inventa come scusante la velocità della realizzazione del nuovo ponte che non aveva alcun problema di occlusione idraulica (....). La costruzione poteva avvenire senza dover realizzare alcuna nuova palificazione e poteva essere realizzata ad arco, in meno di un mese, dalle ditte locali con materiale inossidabile (Corten) che non richiederebbe neppure la manutenzione (...). Siete proprio dei.....*. VERGOGNA!

Mi colpì favorevolmente l’intervento del Cardinale Tarcisio Bertone quando, Arcivescovo di Genova, 10 anni fa partecipò ai festeggiamenti per il centenario dell’Associazione Capitani e Macchinisti di Camogli, alla quale mi onoro di appartenere. Giunse nella piazza a bordo di una già vecchia Lancia Lybra assieme a un altro sacerdote, autista e, così immaginai, addetto alla sua sicurezza. Oggi leggo che, pensionato, abiterà in un mega-appartamento al Vaticano (pare di 700 metri quadri) e la cosa mi lascia perplesso. Avevo sempre immaginato che anche i dignitari pontifici più insigni terminassero la loro vita terrena in qualche eremo o in qualche abbazia (in Italia entrambi tuttora non mancano), anzi, avevo in cuor mio auspicato che il Cardinale decidesse di soggiornare nel Convento di San Prospero, qui nella mia cittadina, retto dai monaci Olivetani, col “creato” proprio lì davanti. Vorrà dire qualcosa se il creato, nel nostro caso, si identifica con un golfo che ha nome Paradiso, quasi un luogo di…transito? Il “transito” dovrebbe essere l’unica quotidiana preoccupazione e auspicio di un uomo di Dio, o no?