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cultura e tradizioni
05 Marzo 2012 | in categoria/e attualita tempo libero cultura
La Rapallo più bella si trova... in biblioteca: fondata da un gruppo di donne, offre curiosità e testimonianze uniche dell'epoca d'oro in riviera
Gli scaffali che si rincorrono negli ampi saloni, mentre fuori, dalle grandi finestre, il sole filtra tra le foglie delle palme che ornano il giardino di villa Tigullio, cornice da sogno con vista sul promontorio di Portofino. È la biblioteca internazionale “Città di Rapallo”, istituzione che si distingue per due particolarità. La prima: è stata fondata da un gruppo di sole donne. Un aspetto non certo comune, considerando che parliamo del 1957. Eppure, fu proprio una sensibilità tutta al femminile per le tematiche culturali a suggerire al comitato formato da signore benestanti e già impegnate nella vita cittadina di dotare la città di una struttura che allora mancava, e di cui si sentiva l'esigenza.
Atmosfera internazionale tra Consoli e ospiti illustri
All'inizio, la biblioteca era in realtà composta da pochi scaffali sistemati nell'appartamento di corso Matteotti 53, messi a disposizione da madame de Sugar, anche se gli spazi erano già aperti al pubblico. Già all'inaugurazione, però, emersero gli obiettivi di ampliamento, unitamente all'altra peculiarità: quel giorno oltre al sindaco Rinaldo Turpini, fecero ingresso il console generale degli Stati Uniti e quello d'Inghilterra. Sì, perchè le fondatrici, italiane e non – Frieda Bacigalupo Natali, Gloria Carleton, Charlotte de Sugar, Sita Meyer Camperio, Ada Pellegrini, Elfriede Bacigalupo Antze, Maria Paola Buffa, Silvia Berri e Ida Maria Arzano –, decisero fin da subito di infondere nella biblioteca quel carattere di internazionalità che ancora oggi traspira dai tanti volumi in lingua straniera, simboli dell'appeal che Rapallo, in passato, ha esercitato su alcuni tra i massimi esponenti della cultura mondiale: da Ernest Hemingway a Herman Hesse, da William Butler Yeats passando per Friedrich Nietzsche a padre Chute (che è vissuto a Rapallo e ha donato alla biblioteca diversi testi di argomento religioso e non solo).
La 'sezione Pound'
Un capitolo a parte merita Ezra Pound, che a lungo ha abitato a Sant'Ambrogio di Zoagli e il cui legame intrinseco con la città ruentina è testimoniato dalla presenza in biblioteca della “sezione Pound”, ricca di biografie introvabili altrove. Tuttavia, passarono anni prima che si concretizzasse lo scopo del comitato di donare la biblioteca al Comune di Rapallo. Già, perché se da principio l'ente elargì alla biblioteca 193 mila lire per l'acquisto di scaffali, il passaggio ufficiale tra istituzione privata e pubblica è avvenuto solo nel 1988, dopo lunghe trafile burocratiche. “Nel frattempo, la biblioteca era stata trasferita a villa Porticciolo – raccontano Maria Giuliana Barisone e Tamara Olivari, le storiche bibliotecarie che già allora si adoperavano tra gli amati libri assieme ad Alessandra Genero (che si è ritirata dal lavoro nel 2010 a alla quale è subentrato Massimiliano Lanza) – erano spazi ben organizzati e ben fruibili. Poi, però, essendo incrementato il patrimonio librario e avendo reso disponibile la fruizione della biblioteca come sala di lettura e studio, il trasferimento a villa Tigullio (acquistata dal Comune nel 1974) è stato necessario”.
Oggi, tra studenti e il ritorno dei 'turisti'
Ed oggi eccoli, gli studenti chini sui testi. Tra loro Chiara Gramegna, rapallese, studentessa di Scienze Motorie: “L'unica pecca è l'orario di apertura al pubblico (tutti i giorni esclusa la domenica, ma solo per mezza giornata eccetto il sabato): sarebbe comodo poter venire qui anche la mattina”. L'estensione dell'orario sarebbe auspicabile, ma oggi il budget non lo permette. C'è però da dire che l'apertura invernale il sabato, sia mattina che pomeriggio, non è così usuale in altre biblioteche. Ed ora, da quando è stata dotata di servizio wifi e di postazioni per il computer, il servizio è ulteriormente migliorato. Tanti sono anche gli utenti iscritti al prestito dei libri: “Nel 2010 ne hanno usufruito 1446 persone, di cui 364 ragazzi – osserva Giuliana Barisone – Contrariamente a quanto si pensa, i giovani leggono eccome. Certo, bisogna invogliarli: diverse insegnanti, ad esempio, portano qui le classi e ci sono tante mamme che portano i loro figli nella sezione dedicata ai bambini”. Numerosi restano anche gli “ospiti”, habitués della biblioteca: “Sono i proprietari di seconde case – precisa Olivari – Negli ultimi anni erano un po' calati, perché non tutti, pur avendo qui un'abitazione, vi trascorrevano le vacanze. Quest'anno, complice la crisi, molti sono tornati”. A tenere alta la bandiera della cultura, tuttavia, sono soprattutto gli stranieri. “Hanno un modo diverso di concepirla e continuano a investire in ambito culturale – conclude Tamara – Qui possono trovare volumi in inglese, francese, tedesco e pure russo, ed anche numerose riviste. Tra i frequentatori ci sono anche studiosi che vengono apposta dagli Stati Uniti, soprattutto per condurre ricerche su Ezra Pound. E siamo inseriti nel circuito dei prestiti interbibliotecari, richiesti soprattutto dalle università”. Non c'è che dire: i fasti rapallesi della Belle Epoque restano un ricordo. Ma lì, tra le coste colorate dei 49mila libri che si affacciano dagli scaffali, resta tutto il sapore di una Rapallo d'altri tempi.
Silvia Franchi
Tratto da CORFOLE! del 3/2012, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
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