cultura e tradizioni

di Francesca Vulpani | 05 Marzo 2012 | in categoria/e itinerari uscire

SPLENDIDI ANGOLI DI LIGURIA - La basilica di San Salvatore dei Fieschi

Dichiarata monumento nazionale nel 1860, sorge su un colle immerso fra ulivi e vigneti, nel borgo di San Salvatore a Cogorno e deve il nome tanto al luogo nel quale si trova quanto all’antica presenza in vallata dei Fieschi, la celebre famiglia nobiliare originaria di Lavagna che in quel periodo dominava l’intera vallata della Fontanabuona e buona parte della val d’Aveto. I lavori presero il via nel 1244 da Papa Innocenzo IV, ovvero Sinibaldo Fieschi, e coinvolsero anche l’area antistante, in cui furono eretti un Oratorio e un nuovo palazzo comitale, poi denominato palazzo dei Fieschi. L’opera fu consacrata alcuni decenni dopo dal pontefice Adriano V, Ottobuono Fieschi, nipote di Innocenzo IV. Entrambi sono ricordati in un affresco quattrocentesco posto nella lunetta sopra il portale d’ingresso. A caratterizzare la chiesa è la sua monumentalità, rafforzato dallo stile gotico, che si nota in particolare nella torre quadrangolare e nel suo interno, austero e affascinante allo stesso tempo. La basilica richiama il tema della Redenzione e il simbolo più ricorrente è l’Agnello con la Croce. Infatti l’importanza devozionale del sito deriva soprattutto dalla preziosa reliquia della Santa Croce, costituita da tre frammenti racchiusi in un reliquiario di cristallo di rocca inserito in una croce pettorale, a forma di croce di Lorena in argento dorato. Conservata ora nel Museo Diocesano di Chiavari, la reliquia torna a San Salvatore in occasione della Festa dell’Invenzione (3 maggio) e della Festa dell’Esaltazione (14 settembre) alla quale Papa Leone XIII accordò un “Giubileo Perpetuo” di sette giorni (14 novembre 1880), ora non più in vigore. Oltre a costituire un segno di potenza dei Fieschi, la Basilica divenne punto di riferimento per la casata, il cui motto “Sedens Ago” (agisco stando fermo) rappresenta la sapienza che opera più con l’ingegno che con la forza.

Tratto da CORFOLE! del 3/2012, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata

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