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09 Giugno 2025 | in categoria/e edizione cartacea

Il Monte Fasce è MAGIC: tra Genova e il Golfo Paradiso un tesoro di biodiversità e cultura da conoscere, percorrere, ammirare e tutelare

Si è tenuto martedì 13 maggio il primo incontro pubblico per presentare i risultati dei monitoraggi e l’alto valore ambientale, storico e culturale del Monte Fasce, un’area che si estende per 1.165 ettari, sviluppandosi sui primi rilievi che si elevano rapidamente dalla costa, raggiungendo la quota di 834 metri sul livello del mare. La Città Metropolitana di Genova, in qualità di Ente gestore della Zona Speciale di Conservazione (ZSC), sta lavorando al Piano di Gestione per promuovere una fruizione consapevole e rispettosa.  

Il Progetto “magic”

Il Piano di Gestione rientra nel progetto MAGIC (Monte Fasce Area for Green Initiatives and Conservation) finanziato dal PNRR e propone un approccio responsabile per contribuire alla conservazione della biodiversità e del paesaggio, arricchendo l’esperienza di visita per apprezzarne appieno la bellezza e il valore. Una gestione che può generare nuove opportunità economiche legate alla valorizzazione delle risorse naturali e culturali, alle produzioni locali e a un turismo sostenibile, aprendo la strada a un futuro di presidio attivo e di cura del territorio.

Praterie, grotte, laghetti e cascate

Il paesaggio è vario e suggestivo. Geologicamente, si sviluppa su un substrato calcareo-marnoso appartenente alle formazioni di Montoggio e del Monte Antola. Sono evidenti strutture tettoniche, pieghe e affioramenti rocciosi, in particolare a est del Monte Bastia e lungo i versanti meridionali della valle del torrente Nervi, visibili anche dalla città e dall'autostrada. La morfologia è caratterizzata da versanti ripidi e aree terrazzate. Le praterie, un tempo utilizzate per il pascolo, rappresentano oltre il 65% del territorio e sono di grande valore naturalistico. Accanto vi si trovano diversi habitat forestali di interesse, tra cui boschi di quercia bianca, castagneti, leccete e pinete. 
L'idrografia è caratterizzata da un reticolo ben sviluppato, con il torrente Nervi e i suoi affluenti (Rio Pomà, Rio Bagnara, Rio San Pietro) e una porzione del bacino del Torrente Sturla. Questi corsi d'acqua, spesso incassati in versanti ripidi, presentano cascatelle e "laghetti" molto noti e apprezzati per la loro bellezza. L'area include anche 9 grotte che sono considerate in buono stato di conservazione.

Dalla magnanina comune all’aquila reale 

412 specie vegetali, di cui il 16% sono considerate di particolare interesse, come le orchidee. La fauna è altrettanto rilevante: censite 171 specie di invertebrati, 17 tra anfibi e rettili, 64 di uccelli e 23 di mammiferi. Tra le specie più significative sono state identificate il geotritone Speleomantes strinatii, legato alle grotte e protetta a livello europeo e regionale; il lupo, specie di interesse comunitario; il ferro di cavallo maggiore, un pipistrello che utilizza grotte e vecchi edifici come rifugi, il succiacapre, un uccello notturno; la magnanina comune, un piccolo passeriforme, e l’aquila reale.

Tra Mulini e frantoi

Vi sono preziose testimonianze della presenza umana che nel corso dei secoli ha modellato il paesaggio. Si trovano ancora oggi antichi mulini, frantoi, canalizzazioni e vasche per la raccolta dell’acqua, insieme a ruderi seicenteschi come quelli di Lumarzo e Molinetti, piccole chiese rurali e strutture di interesse storico.

Frequentare con cura

Frequentare il Monte Fasce con cura, attenzione e consapevolezza significa non lasciare tracce del proprio passaggio, mantenersi sui sentieri, rispettare la quiete degli animali, conoscere i vincoli e le fragilità del territorio tra cui l'elevato rischio incendi in tutte le stagioni, la presenza di aree soggette a dissesto e la necessità di non disturbare le specie più sensibili.

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