edizione cartacea

12 Maggio 2025 | in categoria/e edizione cartacea

Social scatenati per la volpe che attraversa sulle strisce, mentre la Liguria dà il via libera alla soppressione dei lupi

Ricomparsi dopo 100 anni anche i cervi

Una volpe che attraversa diligentemente sulle strisce pedonali a Riva Trigoso, indifferente a umani e auto: la foto di Giancarlo Stagnaro ha raccolto sulla nostra pagina facebook/Corfole centinaia di reazioni, tra chi è rimasto ammaliato da un’immagine “da cartone animato”, chi ha sottolineato l’educazione dell’animale e chi invece ha colto i segnali di allarme. Per la volpe.
Tra questi c’è Davide Rufino, Naturalista e Zoologo che ha scritto per diverso tempo sulle nostre pagine, aprendoci gli occhi sulla differenza tra essere “animalisti” - ovvero una versione buonista ma distaccata dalla realtà e quindi spesso dannosa per gli animali - ed essere “naturalisti”, il che implica il rispetto di tutto il ciclo naturale, comprese le sue dinamiche apparentemente più crude.

Vale la pena ripassare, partendo proprio dalle reazioni per questa “volpe così educata”: “Sempre più volpi cadono vittime della trappola tesa dagli umani, - illustra Davide - ovvero l’elargizione di cibo. Il fenomeno è particolarmente degradante e preoccupante perché trasforma le volpi in “animali randagi”, dipendenti dall’uomo. La volpe non ha bisogno della nostra carità. E' il carnivoro selvatico più diffuso sulla Terra e le ragioni di questo successo a livello planetario sono quelle che l’hanno resa celebre: è maestra di sopravvivenza. È perfettamente adattata e attrezzata per far fronte alle infinite sfide della vita libera e selvatica. Con l’abbandono delle campagne e montagne le loro prede – topi, arvicole e tutto ciò che è di dimensioni medio-piccole – non mancano mai proprio per l’elasticità alimentare di questi carnivori opportunisti che possono ripiegare su invertebrati, frutta, bacche e carogne di ogni tipo. Allungare loro del cibo è una pratica dannosa. Il punto è che la paura dell’uomo aiuta questi animali a tenersi alla larga dai guai. Ecco perché vederle girare “tranquillamente” in città non è una buona notizia”.

DOPO 100 ANNI SONO TORNATI I CERVI
Ad aprile, un magnifico esemplare di cervo con palchi poderosi, è stato ripreso nel video di una fototrappola sulle alture di Genova, ma ci sono racconti di avvistamenti anche nel Levante. Grandi e imponenti ma anche molto schivi, è difficile riuscire ad avvistarli. Il gruppo di Fototrappolaggio Liguria, spiega: “Come per i lupi, i cervi stanno lentamente tornando a occupare le aree naturali dove fino a cento anni fa erano comuni. Gruppi più o meno numerosi popolano il Piemonte e l’Emilia Romagna e quindi, essendo regioni vicine, è pensabile che nuclei riescano a spostarsi sino ad arrivare da noi”.

Regione Liguria dà l’ok per abbattere quattro lupi, ma è davvero necessario?
 
Il 10 aprile nella riunione del Consiglio Regionale sulla presenza del lupo in Liguria, il vice presidente di Regione Liguria e assessore all’Agricoltura Alessandro Piana ha annunciato l’intenzione di far sopprimere 4 esemplari di lupo, auspicando che il numero raddoppi.
L’associazione GAIA Animali e Ambiente ricorda che “anche la caccia selettiva deve passare da regole stringenti, in quanto il lupo è specie protetta”.
Questa iniziativa, denunciano “vuole compiacere le associazioni degli allevatori e del mondo venatorio; il lupo è infatti nel mirino dei cacciatori perché ne vedono un rivale nella caccia al selvatico. Tutti gli studi riconoscono che la ricomparsa del lupo è da considerarsi un aspetto estremamente positivo: trovandosi  al vertice della catena alimentare agisce come fattore naturale di selezione e regolazione, con un meccanismo a cascata che porta in equilibrio gli ecosistemi. Inoltre i lupi rappresentano una delle migliori difese contro la diffusione di patogeni, come nel caso della peste suina africana. La predazione sul bestiame domestico, in media annua, si aggira sullo 0,02%: le uccisioni di animali domestici attribuite ai lupi spesso possono essere causate da cani vaganti o da carcasse divenute nutrimento di altri selvatici”, continua GAIA, che chiarisce anche la presunta pericolosità per uomo: “Rispetto ai presunti rischi per l’uomo, negli ultimi due secoli, gli attacchi mortali in tutto il mondo sono stati rarissimi; negli ultimi 20 anni si contano solo due attacchi, entrambi in Alaska”.

Anche per la Forestale la presenza del lupo “è positiva”

L’associazione ricorda poi le parole del comandante regionale dei carabinieri forestali, il colonnello Carlo Chiavacci: «Abbiamo rilevato un aumento della presenza del lupo dopo decenni di rischio di estinzione. Ma questo è un aspetto positivo dal punto di vista ambientale perché significa che ci sono le condizioni per favorire la presenza de suo insediamento e quindi una buona condizione dal punto di vista della biodiversità. Senza contare che serve a tenere sotto controllo anche la presenza numerica dei cinghiali».