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    edizione cartacea, itinerari, tempo libero

    di Giulia D’arrigo | 08 Maggio 2019 | in categoria/e edizione cartacea itinerari tempo libero

    GENOVAGANDO - A piedi alla Madonna della Guardia percorrendo il tragitto dell'ex guidovia

    GENOVAGANDO - A piedi alla Madonna della Guardia percorrendo il tragitto dell'ex guidovia

    E' il perioso perfetto per le gite fuori porta, alla scoperta o riscoperta di percorsi, paesaggi e monumenti. Di alcuni magari si sa benissimo l’esistenza ma tra una cosa e l’altra si rimanda la visita. Uno di questi potrebbe essere il Santuario di Nostra Signora della Guardia, che è di certo una tappa importante di fede, ma anche meta di una piacevole passeggiata


    Il Santuario e la sua storia
    Si erge maestoso sulle alture della Valpolcevera, per la precisione sul monte Figogna, nel comune di Ceranesi, ad 804 mt di altezza. Si dice che il nome sia dovuto proprio alla sua posizione strategica per l’avvistamento di nemici in arrivo. Non appena si oltrepassa il grande cancello è possibile vedere, ai piedi della via Crucis, la statua dedicata a Benedetto Pareto, che indica con la mano tesa il luogo dell’apparizione. Pareto, infatti, giunto in cima al monte con le sue pecore, incontrò la Madonna che gli chiese di erigere una chiesa a lei dedicata.


    Lui rispose di non avere abbastanza denaro, ma è stato rassicurato sul fatto che gli aiuti non gli sarebbero mancati. Il giorno seguente, deriso dalla moglie per il suo racconto, cadde da un albero rischiando la vita. A quel punto la Madonna, in una nuova apparizione, lo guarì esortandolo a costruire la Cappella, e Benedetto si mise al lavoro. Il Santuario fu inaugurato nel 1890 e recentemente visitato da Papa Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e, nel 2017, da Papa Francesco. All’interno è possibile visitare la sala dedicata agli ex voto per grazia ricevuta e il cosiddetto Altare della Vita, in cui i neo genitori portano i fiocchi di nascita per chiedere la benedizione per i figli. All’esterno il panorama sulla Valpolcevera.



    Quando c’era la guidovia
    Il luogo si può facilmente raggiungere in auto (uscita A7 Genova Bolzaneto) o con i mezzi pubblici di ATP, ma per chi ama le escursioni, ecco un percorso alternativo. Non tutti sanno che un tempo il mezzo più comodo e “all’avanguardia” per raggiungere il santuario era la guidovia. Realizzata dall’imprenditore Carlo Corazza come ex voto alla Madonna della Guardia a seguito della guarigione da una malattia ai polmoni, fu inaugurata nel 1929. Viaggiando su binari ad una velocità di 15 km orari, collegava la località di San Quirico al Santuario, con diciotto posti a sedere e quaranta in piedi. Il viaggio durava all’incirca tre quarti d’ora. Nel 1963, a seguito dell’asfaltatura della strada carrozzabile e dell’aumento di mezzi di trasporto, la guidovia è stata utilizzata sempre meno, fino ad arrivare, il 31 ottobre 1967, alla chiusura. Il guidatore dell’ultima corsa era lo stesso che, ormai trentotto anni prima, aveva inaugurato il percorso.



    Ora il percorso è una bella passeggiata
    Parte del percorso della guidovia ormai in disuso è stato trasformato in una piacevole passeggiata.Il sentiero inizia in località Gaiazza, in una piazzetta circondata da alberi e giochi per bambini. Lo scopro quasi per caso, alla ricerca di un itinerario semplice e non lontano da casa, e la scelta si rivela subito una piacevole sorpresa. Il percorso, lungo poco più di sei chilometri, si snoda in una salita dolce, leggermente più ripida nell’ultimo tratto, in cui si alternano tratti ombreggiati nel bosco e radure a picco sulla vale, da cui godere del bellissimo paesaggio. La strada è sterrata, solcata da quelli che erano i binari della guidovia. A margine del sentiero è possibile approfittare della presenza di tavoli da picnico, per i più atletici, attrezzature ginniche poste lungo tutto il percorso. Pur essendo a pochi passi dalla città, il silenzio è quasi totale, rotto solo dal canto degli uccelli. Lungo la strada si attraversano anche due suggestive gallerie: percorrendole al buio sembra quasi di sentire lo sferragliare della guidovia che divora i binari e il vociare dei pellegrini assiepati nei vagoni e sui predellini. 

    La passeggiata, che dura circa un’ora e mezza, termina in quello che era il capolinea della guidovia: nella pensilina ancora intatta è possibile osservare le foto dei primi viaggi e leggere alcune note tecniche.


    Sopra di noi, meta del pellegrinaggio, svetta maestoso il Santuario di Nostra Signora della Guardia.


     


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