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29 Luglio 2014 | in categoria/e attualita

TASSE - In Italia è record mondiale: negozi e aziende non ce la fanno a sostenere il Fisco e chiudono

Apparentemente la pressione fiscale in Italia è del 44,1% e già sarebbe un delirio, ma la realtà è anche peggio: nel 2013 quella effettiva ha ragfgiunto il 53, 2%, il record mondiale. Lo afferma l'Ufficio studi della Confcommercio che rivede al ribasso le proprie stime del Pil nel 2014: 0,3% invece dello 0,5%. A fine 2014 per i commercianti la crescita sarà dello 0,2%, un decimo di punto in più rispetto alla previsione di due mesi fa. Nel 2015, sempre secondo la Confcommercio, il Pil crescerà dello 0,9% mentre i consumi si attesteranno allo 0,7%. Occhio però al rischio sfiducia che potrebbe innescare «revisioni al ribasso».  Grazie ai nuovi criteri di calcolo internazionale che prevedono l'inclusione dei redditi derivanti dalle attività illegali (prostituzione, traffico di stupefacenti, contrabbando) nel Pil, l'Italia si troverà a disposizione circa 1,7 miliardi di euro di maggiori risorse (1,68 mld).

A questo punto ci chiediamo se si può parlare di evasione se si vive nel Paese con la pià altra pressione fiscale del mondo? E se poi quello stesso Paese per "risollevare le stime" e farsi bello verso l'Europa non solo integra il sommerso, ma oltretutto quello derivato addirittura da attività illegali? Il paradosso dei paradossi!