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05 Novembre 2013 | in categoria/e diritto edizione cartacea esperti

Diritto utile - La divisione ereditaria

Molti ci chiedono che cosa si intenda per divisione ereditaria e cosa quest’ultima implichi. Per ben comprendere ciò di cui  stiamo parlando, è necessario spiegare il concetto di comunione ereditaria. Quando una persona decede possono succedergli più persone, le quali si trovano quindi ad avere gli stessi diritti (magari in base a quote diverse) sui beni facenti parte della eredità. Supponiamo, per esempio, che un padre muoia e lasci a succedergli due figli e che nella successione cadano determinati beni. In questo caso, i due figli avranno entrambi dei diritti sui beni caduti in successione e per sciogliere tale stato di comunione ereditaria sarà necessaria una divisione.
Attraverso il procedimento di divisione ereditaria si passa dalla cointestazione in base alla propria quota di eredità per ognuno dei partecipanti alla comunione ereditaria, all’intestazione esclusiva di singoli diritti in capo a ciascun erede, proporzionalmente al valore della quota a lui spettante prima della divisione. A questa divisione si può giungere nei seguenti modi: per contratto, giudizialmente o  per testamento.
Per quanto concerne la divisione del primo tipo, essa si determina previo accordo di tutti i coeredi: se tale divisione ha per oggetto beni immobili l’accordo di divisione deve rivestire la forma scritta, pena la nullità dell’accordo stesso. Per quanto attiene alla divisione del secondo tipo (ossia quella giudiziale), questo tipo di procedimento può essere instaurato da ciascuno dei coeredi e va radicato davanti al Tribunale.  La procedura in questione consta di quattro fasi: la formazione della massa ereditaria, la stima dei beni secondo il loro valore di mercato, formazione delle porzioni spettanti a ciascun erede e l’attribuzione o assegnazione a ciascun erede. Infine, la divisione ereditaria può avvenire anche per testamento. In quest’ultimo tipo di divisione è il testatore che divide i suoi beni tra gli eredi.
Potrebbe accadere che il testatore  preveda la formazione dei c.d. “assegni divisionali” con i quali  indica con quali beni dovranno essere formate le porzioni.
In tal caso siamo sempre, comunque, in presenza di una comunione ereditaria e gli assegni divisionali vengono  previsti dal testatore in vista di una possibile divisone.
Vi è da dire, poi, che la divisione ereditaria ha effetto retroattivo. Ciò significa che ciascun condividente si considera unico e immediato successore nei beni costituenti la sua quota, dall’apertura della successione: i beni assegnati al condividente, in altri termini, si considerano pervenuti direttamente per causa di morte e non in forza di divisione, sia essa convenzionale o giudiziale. 

 A cura dell’avv.  Gabriele Trossarello
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Tratto da CORFOLE! del 11/2013, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata

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