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27 Ottobre 2022 | in categoria/e attualita

Quando gli angeli hanno quattro zampe: cosa fare quando muore un animale di affezione?

In Liguria ci sono solo due cimiteri dedicati e dal 2020 c’è la possibilità di tumularlo insieme al padrone, ma sono ancora pochi i comuni che l’hanno messa in pratica

Le fusa del gatto sul divano, la compagnia di un cane che ci costringe a una salutare passeggiata e all’incontro con altre persone, la tenerezza dei conigli e dei criceti, le tartarughe in giardino e i pappagalli con la loro buffa parlata. Chi ha un animale di affezione sa cosa voglia dire “sentirli parte della famiglia”. Quello che si instaura è un affetto enorme e unico, per certi aspetti pure incomprensibile visto che è un legame che va oltre il raziocinio. Per le persone sole o in fasi della vita particolari, poi, la loro compagnia è vitale, nel senso letterale della parola. Molte persone come avrebbero affrontato i lockdown senza i loro amici a quattro zampe? Non è un caso che in quei periodi bui, di privazione sociale, ci siano state tantissime adozioni. Questo dà solo una minima cornice del quadro di emozioni, sentimenti e del bene che questi piccoli esseri portano alla nostra vita. E quando la nostra vita finisce, vorremmo stare ancora insieme.
A Levante c’è la possibilità solo a Santa Margherita

Fino a poco tempo fa la tumulazione insieme era proibita, ma da qualche anno in alcune città come o regioni si è aperta questa possibilità. Dove è permesso, gli animali da compagnia possono essere sepolti nello stesso loculo o tomba del padrone oppure nella cappella di famiglia, ovviamente riposti in una teca separata. Per permettere ciò occorre fare richiesta in vita, oppure scriverlo su un testamento. Secondo la legge, anche i familiari o gli eredi del defunto possono decidere se seppellire il pet vicino al padrone già scomparso. Nello specifico la prima città che ha modificato le norme cimiteriali è stata Milano, a seguire è giunta la Liguria, che dal 2020 ha reso possibile questa pratica su tutto il territorio regionale, accogliendo la richiesta del M5S. La pratica è quindi passata ai singoli Comuni che devono aggiornare il “Regolamento Comunale in materia di Concessioni Cimiteriali” e definire modalità e costi, come hanno fatto Genova, Sanremo, Albenga, Loano e ultima in ordine di tempo, Santa Margherita Ligure, nel mese di luglio. La cittadina rivierasca, dove sono censiti circa 1.500 animali d’affezione, risulta al momento l’unica del Levante, specchio della sensibilità del sindaco Paolo Donadoni che è anche giurista e studioso delle relazioni tra umani e animali. Questa possibilità dovrebbe essere estesa al più presto, poiché il legame che si instaura tra è qualcosa di indissolubile, un sentimento che merita di essere ricordato e onorato in eterno.