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di Giansandro Rosasco | 12 Aprile 2016 | in categoria/e attualita benessere edizione cartacea salute sport

BUONMESE di Giansandro Rosasco - Consigli per la dieta: il bluff, la speranza, la fase complotto e la tabula rasa

Alle prese con la mia prima dieta a quarant’anni anni ho subito capito che questo momento è un’eterna lotta tra il tenere alto il morale e basso il peso, così ho studiato a tavolino la situazione. Il primo giorno è facile, dal secondo cominci a vedere lasagne volanti e sognare di fare il bagno nella panna cotta. Quindi, serve un piano d’attacco. Intanto bisogna iniziarla in momenti lontani dalle festività. Perché soffrire inutilmente in periodi dove fanno la loro comparsa pastiera, pandolce, torrone, datteri con noci e così via?
Passato questo ostacolo si arriva alle varie fasi della dieta: quella del BLUFF, primo tra tutti quello dell’arrotondamento del peso. Ad esempio partendo da 89 chili, arrivato a 87.9, arrotondo a 87. Due chili in pochissimi giorni, che soddisfazione!
Poi c’è quella degli ALIMENTI A CUI HO DIRITTO: a me è concessa una barretta di cereali in mezzo ai pasti. Orbene, per rispettare l’imposizione ho messo a confronto tutti i tipi di barrette esistenti. La scelta è “casualmente” ricaduta su quelle più goduriose con tanti pezzi di cioccolata e più grandi possibili. Poi subentra la fase della SPERANZA. All’inizio ti pesi noncurante con pantofole, mutande, maglietta, calze. La seconda volta ti togli le pantofole, la terza ti togli tutto rasandoti anche i capelli e per la quarta pesa hai già prenotato la tua prima ceretta totale.
E lì capisci che sei in guerra e scatta la fase TABULA RASA. Primo, di tutti i dolci in casa. E anche di tutto ciò con cui potreste fabbricarli, perché posso assicurarvi che nelle crisi di astinenza da dolci si possono raggiungere proprietà mistiche e diventare provetti pasticcieri nel giro di una notte. Eliminate anche bilance, specchi e foto recenti: non c’è nulla di più falso di questi responsi nel breve periodo Lo sapete benissimo che non siete in forma perché insistere?
Infine c’è la fase del COMPLOTTO: perché mai, ti chiedi, sei invitato a cena fuori da tutte quelle persone? E se proprio non dobbiamo fare gli spuntini di mezzanotte perché avrebbero messo la luce nel frigo? Insomma se riuscite a passare queste fasi diminuendo un po’ il cibo, aggiungendo un po’ di moto unito alla buona volontà, ce la farete anche lasciandovi andare ogni tanto al piacere della tavola. Perché se è vero che con un po’ di peso in meno si vive di più ricordatevi che dopo un piatto di ravioli si vive decisamente meglio.

Tratto da CORFOLE! del 4/2016, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata

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