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edizione cartacea, storia locale
06 Marzo 2018 | in categoria/e edizione cartacea storia locale
Mimmo ha chiuso bottega: era l'ultimo materassaio (Ora la sua “scarassa” per la lana è in mostra al Polimuseo di Gattorna)
Ogni sera ci accompagna e ci sostiene durante il sonno, ogni mattina è la prima cosa che lasciamo al suono della sveglia. Stiamo parlando del materasso, uno di quegli agi che ormai diamo per scontati: li abbiamo visti nelle televendite, in saldo negli ipermercati, addirittura abbandonati a bordo strada, ma dormire comodi è una conquista molto recente, un tempo riservata a pochi. Erano infatti solo le famiglie più abbienti a potersi permettere “un pagliericcio” con tutti i crismi. A crearli su misura erano i materassai, figure d’altri tempi direte voi. Invece a Gattorna fino a Giugno scorso Mimmo Cangelosi ha continuato inossidabile nella sua attività di creatore e riparatore di materassi. È stato l’ultimo del Tigullio.
L’epoca d’oro dei materassai
“Essere materassai al giorno d’oggi è troppo complicato – ci racconta Mimmo –. Lavorare con tutta questa concorrenza è difficile, ma fino all’ultimo abbiamo avuto i nostri affezionati clienti. Cinquant’anni fa invece, quando iniziai questo mestiere, a Genova non era difficile vedere giovani e adulti andarsene in giro con la loro scarassa (la cardatrice per lana) e le trappe (lunghi manici per battere la lana), passando da una casa all’altra per riassettare i materassi di tutte le famiglie. Io ero poco più che ragazzino e quasi per gioco un’estate iniziai ad aiutare uno di loro. Ogni giorno ne producevamo sei o sette ma c’erano ordini per sessanta materassi!”.
Materiale e morbidezza in base al ceto sociale
Creare un materasso è stata per anni una vera e propria arte: dai materiali alle cuciture le tecniche erano precise e rigorose. Per i meno abbienti c’era il tascame, letteralmente gli avanzi delle cuciture dei vestiti, per i benestanti la lana e per i neonati i materassi erano di crine vegetale e animale: “I nostri clienti migliori erano le colonie e gli ospedali, perché c’erano veramente tanti materassi da fare e riassettare. Con l’età poi è arrivata la decisione di stare più tranquillo e così abbiamo aperto la nostra piccola bottega a Gattorna”.
La scarassa che fece dormire molti sonni felici ora riposa al polimuseo
Mimmo ha continuato a lavorare i suoi materassi fino a Giugno scorso, quando ha deciso (letteralmente) di appendere la sua scarrassa al chiodo: “Ho donato la mia fida cardatrice al Polimuseo di Vittorio Rosasco, ora di proprietà del Comune, perché sono certo che qui sarà apprezzata, essendo un oggetto nobile e dalla lunga storia”.
Era infatti appartenuta al capo della confederazione dei materassai di Genova e fu prodotta a Palermo. Uno strumento ricco di storia grazie al quale centinaia di persone hanno potuto dormire sonni leggeri, che da questo mese sarà visibile a tutti.
INFO: Polimuseo del Giocattolo, Naturalistico e della cultura contadina
Gattorna di Moconesi - Via Terzonasca (edificio Scuole Medie). Visitabile ogni terzo sabato del mese dalle ore 15:30 alle 19:30 (ultimo ingresso ore 19.00) - Visita guidata alle 17:00. Ingresso gratuito, offerta gradita. Tel: 338.5933282
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