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01 Luglio 2025 | in categoria/e edizione cartacea

Quando il Colosseo era coperto dal Velarium

Una meraviglia tecnologica composta da 24 tonnellate di vele azionate da 1000 marinai

Avete presente le partite o i concerti negli stadi, con tutte le persone sotto al sole cocente? Ecco, 2000 anni fa questo non succedeva perché il Colosseo aveva una vera e propria meraviglia, il velarium, un vero capolavoro di ingegneria romana creato “solo” per fare ombra al pubblico! 
Con i suoi 188 metri di lunghezza, 156 di larghezza e 48 di altezza, l’anfiteatro Flavio è il più grande mai costruito al mondo, in grado di contenere tra 50.000 e 87.000 spettatori di cui 45.000 seduti. Fu iniziato da Vespasiano nel 72 d.C. e terminato da Tito nell’80. Sì, fu costruito in 8 anni. Per l’inaugurazione dell’edificio, l’imperatore Tito diede dei giochi che durarono tre mesi, durante i quali morirono circa 2.000 gladiatori e 9.000 animali, di cui 5000 colo nella giornata di  apertura. Gli ultimi combattimenti tra gladiatori sono testimoniati nel 437, ma fu ancora utilizzato per le venationes (uccisione di animali) fino al regno di Teodorico il Grande: le ultime vennero organizzate nel 519 e nel 523. Nel Medioevo prese il nome di Colosseo dalla “colossale” statua in bronzo di Nerone di oltre 30 metri di altezza.

🔹 Com’era come funzionava in Velarium?
Poiché questi “spettacoli” si svolgevano sotto  al sole cocente, l’igegno dei ormani costruì un’incredibile copertura costituita da enormi teli in lino o canapa manovrati con un complesso sistema di corde, carrucole e pali. Sono visibili ancora oggi i ganci in pietra che sorreggevano i pali di legno su cui poggiava la struttura. La manovra era affidata ai marinai della flotta imperiale, abituati a gestire vele enormi e nodi complicati, ma soprattutto a capire i venti e i repentini mutamenti del tempo, in modo da aprire e chiudere le vele ed evitare che tonnellate di teli e impalcature finissero in testa agli spettatori.

La conoscenza dei Romani era tale che avevano costruito un anemoscopio di pietra (rinvenuto nel 1776 e ora nei Musei Vaticani), ovvero uno strumento capace di valutare la direzione e l’intensità dei venti e decidere di conseguenza l’apertura o la chiusura del Velarium.

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