attualità

01 Dicembre 2010 | in categoria/e attualita

Quando una laurea scatena un paese

Patrizia Ricci

Quanto può una laurea dar vita a ricordi tramandati da nonni e bisnonni che sembravano ormai perduti nelle nebbie del tempo? Normalmente un titolo di studio corona anni di applicazione e promuove congratulazioni da parte di parenti e amici ma difficilmente va oltre. E’ invece successo a Traso di Bargagli, dove pochi giorni fa Patrizia Ricci, si è laureata presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Genova con una tesi su "Cosmetici e dermatite allergica da contatto – Realizzazione di un prontuario allergologico on line" (relatore la prof.ssa Marcella Guarrera e co.relatore la prof.ssa Rosella Gallo). Sono rimasti in pochi gli anziani che ricordano che "Traso aveva tutto, anche la farmacia": forse vorrebbero aggiungere "quei del Comune ce l’hanno portata via" e si rintanano nel silenzio. Però rimane l’orgoglio di chi per una vita ha esaltato e valorizzato il proprio paese. Pochi anni fa su un grande muro della strada statale qualcuno aveva scritto con grandi caratteri "Bargagli – Traso capitale". E pur fuori luogo aveva un po’ di ragione se riusciamo ad andare a curiosare nelle memorie scritte: nel censimento del 1911 Traso contava 592 residenti, aveva un ufficio postale munito di telefono e telegrafo, un vero albergo "della Posta" ed una trattoria "Nazionale" e risultava il più importante centro per la raccolta del latte, una farmacia che in un rigone veniva indicata "affidata al perito Francesco Zolesi per servire tutta l’alta vallata del Bisagno" ed una serie di servizi artigianali e commerciali comuni ai borghi montani ed ospitava tra l’altro l’unico macellaio del territorio. Il capoluogo di Bargagli che denunciava ben 3479 residenti non aveva farmacia nè ufficio postale né telefono né telegrafo. E Traso poteva vantare anche il più alto campanile di vallata, la più importante mostra equina provinciale, la prima fabbrica "della pasta" e l’annuale sgambata dei suoi giovani per andare a Rosso o a Viganego per partecipare ai balli campestri e a volte a qualche scazzottata per poter ballare con qualche ragazza del posto. Col tempo tra le altre cose Traso perse anche la farmacia, pensiero più ricorrente nelle memorie degli anziani. Ora che Patrizia ha superato il traguardo c’è qualche anziano di Traso che spera in un ritorno dell’antica e non dimenticata farmacia. Nel frattempo i ragazzi e le ragazze di Traso lavorano in silenzio all’ennesimo presepe di ardesia che da anni mettono in mostra per aiutare i bimbi dell’Istituto Gaslini di Genova.

Eugenio Ghilarducci
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