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    edizione cartacea, itinerari, storia locale, uscire

    di Pier Luigi Gardella | 21 Ottobre 2015 | in categoria/e edizione cartacea itinerari storia locale uscire

    Perché si chiama così? Rapallo: poetica piega sulla costa o insalubre palude? Imperiale tempio a Minerva o terra di adoratori di... rape?

    Perché si chiama così? Rapallo: poetica piega sulla costa o insalubre palude? Imperiale tempio a Minerva o terra di adoratori di... rape?

    E tra le stranezze il ponte di Annibale.. che no è di Annibale

    Nei secoli precedenti all’era volgare la bassa valle del Boate si stava lentamente trasformando da golfo di mare qual’era in un grande stagno e poi in palude. Emergeva tra la valle del Boate e quella del rio San Francesco una bassa collinetta presso la quale sorgerà l’attuale chiesa di Santo Stefano. È più probabile pertanto che i primi insediamenti umani dove oggi sorge Rapallo, sorgessero lungo la costa verso Zoagli o verso Portofino; la scoperta  di tre porticcioli, oggi interrati presso San Michele di Pagana lo potrebbero confermare.

    L’ORIGINE DEL NOME
    Sono diverse le mpotesi che abbiamo trovato, a cominciare dal Dizionario Etimologico UTET che lo farebbe derivare  dal gotico “rappa”, passato nei dialetti italiano col significato di piega o fenditura. Il suffisso “–allo” deriva poi generalmente da “anulum”, per cui potremmo parlare di una fenditura circolare sul territorio, ma è difficile ricostruire con esattezza il rapporto con l’aspetto fisico del luogo.
    Il gen. Luigi Jalla scrisse una breve storia di Rapallo, pubblicata nel 1962 dalle Arti Grafiche Canessa. In essa accenna a una derivazione latina del nome: “rea palus” cioè una palude insalubre come in effetti abbiamo visto che fu. Ma parla pure di una “ara Palladis” cioè un tempio di Minerva  sorto in epoca romana e poi trasformato in chiesa cristiana, e fa pure cenno ad una ipotetica famiglia Rapalli, di origine romana che qui avrebbe stabilito la sua dimora.
    Sulla rivista “Il mare”, nel 2012, Pier Luigi Benatti, oltre a riprendere queste teorie accenna pure a una collegamento con l’umile rapa, in latino “rapulum” “che qui sarebbe stata coltivata, opponendo alle obiezioni dei più suscettibili, il fatto che gli Egiziani adoravano la altrettanto poco nobile cipolla”. Ma sempre in tale articolo sono fatte altre supposizioni, come il ricorso al termine ellenistico “rapatum” (canneto) o quella molto suggestiva che  fa discendere il nome di Rapallo dal greco “arpe-alos” falce marina traendo ispirazione dalla forma lunata del suo golfo. Possiamo comunque dire che gli studiosi, nella ricerca di una soluzione, non hanno ancora espresso alcun parere definitivo.

    LA PRIMA CITAZIONE NEL 964
    Sappiamo per certo comunque che il documento più antico conosciuto che riporta il nome di Rapallo è una carta del luglio 964, conservata all’Archivio di Stato di Genova, tra le Pergamene dell’Abbazia di San Siro e pubblicato da Antonella Ballardini nel 1994. In esso Teodolfo, vescovo di Genova, permuta con Eldeprando del fu Zangulfo una terra di proprietà della chiesa di San Giorgio; fra gli stimatori è nominato tale Vuilnigiso, figlio di Adelgiso, abitante “in Valle Rapallo”. Vent’anni dopo, nel 984, come ricorda ancora Pier Luigi Benatti, in un atto relativo a una cessione di beni fatta dal vescovo di Genova all’abate di San Fruttuoso si legge ancora il nome della città che troveremo poi nel Medioevo sempre citato come “Villa Rapallo, locus et fundus Rapallo, burgus Rapalli”, ecc.


    IL PONTE DI ANNIBALE... CHE NON E' DI ANNIBALE

    Tra le cose da vedere a Rapallo, ci piace ricordare il cosiddetto ‘ponte di Annibale’, un ponte in pietra a unica arcata che sormonta la strada che porta da Rapallo a Santa Margherita Ligure e Portofino.  Durante la seconda Guerra Punica, sulla costa nella zona di Rapallo, pare sbarcassero i rifornimenti o rinforzi per le truppe che si sarebbero poi scontrate nella celebre battaglia della Trebbia (218 a.C.). Forse solo a questo fatto deve il nome del condottiero cartaginese, essendo assai improbabile  che Annibale, scavalcate le Alpi nel 218 avanti Cristo, abbia percorso col suo esercito il nostro litorale, attraversando, o addirittura costruendo, questo ponte. In nessun documento pervenutoci v’è traccia del passaggio di questo illustre personaggio.



    Tratto da CORFOLE! del 10/2015, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata


     


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